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Dopo l'acquisto recentissimo del 12-24II ho compreso che c'è la necessità di fare più scatti per recuperare nitidezza nelle diverse aree del fotogramma ( su cavalletto). Mi sono reso conto poi che anche il 16-35II rende molto di più se le foto finali sono frutto di foto composte.
Questa è una banalità lo so e sono pratico nell'uso di photoshop ( ho anche letto gli articoli di juza a riguardo) ma mi sono posto il problema se esista UNA REGOLA legata ai singoli obiettivi o un metodo empirico per definire delle maschere da riutilizzare.
il mio procedimento automatizzato: Ho fatto dei test con programmi semiautomatici come Helicon Focus di cui ho licenza per la macro spinta. Il risultato è ottimale ma non del tutto e nella sostanza HF ritaglia fette dei fotogrammi ragionando per contrasto ma lo fa un po a caso nel senso che ( su un paesaggio) non sempre le aree sono ellittiche.
il mio procedimento manuale: In photoshop creo per ogni fotogramma-fiadramma un'area ellittica e la sfumo in ragione dell'analisi della nitidezza tra foto e foto, tra area e area. Per verificare il contrasto a volte metto i livelli in DIFFERENZA e osservo le aree ancora visibili per valutare meglio i contrasti su sfondo nero. Poi unisco tutto.
PS: in entrambi i casi la correzione delle distorsioni della lente le faccio alla fine sul file TIFF con PTlens e ho un calo quasi impercettibile di nitidezza.
i risultati dei due metodi si assomigliano ma nella reatlà è meglio farlo a mano ma mi chiedo se esistano delle tabelle o dei trucchi per rendere il processo più affidabile e veloce. Nella Vostra esperienza c'è un metodo univoco o più adatto di altri?
onestamente sono un po stupito, il procedimento che uso è in realtà semplice anche se non facilissimo da applicare se non conoscendo un po Photoshop e nessuno mi ha dato riscontro. Fiumi di parole sulla qualità delle lenti e non un cenno sulla opportunità di usare più scatti per aumentare la qualità.
l'alternativa per avere foto "composte" da più scarti allora è semplicemente tagliare in due la foto e mettere due scatti, sotto quello con il fuoco impostato vicino e l'altro per gli oggetti lontani, giusto?
se anche con questa tecnica non trovo risconto significa che non ho proprio capito....... grazie
user755
inviato il 14 Novembre 2011 ore 16:41
Michelangelo scusa ma io con il 10-22 su 500D, se chiudo a f/16 ho tutto a fuoco su praticamente tutte le focali .. Chiaramente devi impostare in modo consono il punto di MAF.
Il mio ragionamento nasce dal confronto delle foto a diversi fotogrammi e dalla constatazione che le diverse parti del fotogramma hanno i qualità diverse rispetto al diaframma usato. ( questo a parità di punto di messa a fuoco). A f8 il centro ( sia nel 16-35II che nel 12-24II) è migliore che a diaframmi più chiusi e la regola si inverte man mano che di avviciniamo al bordo del fotogramma fino ad arrivare a F18 per miglior definizione possibile degli angoli.
A F11 i bordi del 12-24 sono molto peggio che a F18 per esempio e ho ottenuto risultati buoni semplicemente fondendo due foto in Photoshop con la regola sopra descritta, l'ellisse centrale a F8 o F11 e il resto ( i bordi) a F16/f18.
Mi viene il dubbio a questo punto di avere entrambe le lenti non del tutto perfette ma in ogni caso penso di non aver capito bene qual'è il punto migliore per la messa a fuoco in foto come questa. Al di la della bontà o meno del mio ragionamento c'è da parte vostra la conferma che i diversi diaframmi danno questi comportamenti? Può essere un metodo valido il mio in questi casi?
La tecnica di fusione la trovo utile nelle macro(come hai detto anche tu)anche se per altri motivi,purtroppo o per fortuna nel mio caso per focali corte non ho il problema degli angoli o di altro per diaframmi compresi tra f/11 e f/14.Ciao ciao
io userei il focus staking nel paesaggio al posto dell'iperfocale.. perchè si in questo caso la qualità tra il piano reale di maf e l'infinito a volte è tangibile (ma lo è SOLO guardando un crop al 100% e facendo i dovuti confronti) e lo è specie con focali non troppo estreme che per avere un iperfocale ti costringono a usare diaframmi che innescano diffrazione
quindi se la situazione lo permette e sei un precisino perchè no! magari si può sfruttare una doppia exp per fare anche contemporaneamente un focus staking: primo piano in iperfocale.. e secondo sfondo con maf all' infinito..
per i bordi invece credo non ne sentirei l'esigenza e poi dovrei anche trovare la situazione ideale, specie perchè mi trovo spesso a fotografare seascape e quindi il mare in movimento creerebbe delle zone scalettate non omogenee, innaturali...
oltretutto in ogni caso ne vale la pena? sai che sbattimento sia sul campo che al pc considera che: quando pubblichi una foto su web la ridimensioni e tra mdc etc etc figurati se si vede la differenza ! quando la stampi il discorso è amplificato
user1802
inviato il 23 Novembre 2011 ore 8:59
Mi chiedo se tutto questo procedimento poi da veramente una differenza quando si guarda la foto o se solo l'autore lo nota perchè lo sa. Se per ottenere una buona foto devo fare piu esposizioni per il cielo e per il primo piano, poi devo farle entrambi a diversi diaframmi per avere la massima nitidezza sia al centro che agli angoli... ma quanto tempo ci spendo in pp? Personlamente trovo piu che abbastanza usare l'iperfocale... anche gia da F8. Come gia detto da altri, penso che sia una tecnica piu adatta alla macro a grandi ingrandimenti.
Perchè non posti un tutorial sull'argomento con l'indicazione del da farsi passo-passo, lo trovo molto interessante. Sicuramente sarebbe anche un modo per uscire dalle sterili discussioni cui accennavi e per vivacizzare culturalmente il Forum Grazie per lo spunto
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