Islanda: il rumore dell'acqua in Articoli il 13 Settembre 2021, 19:13 Questo articolo racconta il mio viaggio in Islanda, ed è stato pubblicato sulla rivista ERODOTO 108 numero 30.
La mia passione per il field recording mi ha portata negli anni ad affiancare la passione per la fotografia, realizzando lavori di multivisione, quindi fotografie montate in video e come colonna sonora la manipolazione e rielaborazione con campionatori dei suoni registrati sul campo. Dato che sono una performer sono solita realizzare la sonorizzazione della multivisione in live. Chi fosse interessato ad assistere alla live performance può contattarmi attraverso: evadeadamo@gmail.com
La performance è disponibile anche per abitazioni, cioè la realizzo a casa delle persone, non essendo una professionista non chiedo compensi o rimborsi spese, ma l'ospitalità di una cena insieme - sono vegana:)..una pasta aglio e olio la sappiamo fare tutti! -. Tutta l'attrezzatura per realizzare il live è in mio possesso.
Viaggiare con le orecchie più attente degli occhi
Il rumore dell'acqua
Il ruggito di Geyser, lo sbuffo della solfatara Hverir, l'ebollizione borbottante del fango, il fragore ritmato delle cascate, le note delle amate pozze geotermiche
di Eva Sassi Croce
È stato facile individuare nell'Islanda il paese ideale per trovare un ampio numero di suoni dell'acqua. Da alcuni anni sto dedicando parte della mia ricerca a questo rumore, appartenente alla categoria del rumore bianco, la cui caratteristica è l'irregolarità. I rumori sono considerati suoni fastidiosi; eppure sono svariati quelli prodotti dall'acqua che percepiamo come rilassanti. Mi piace pensare che il rumore dell'acqua sia così benefico perché è fondamentale per la vita e perché l'acqua è propriamente fonte di vita.
Negli anni Ottanta utilizzavo i primi sintetizzatori analogici e poi i primi AKAI, strumenti che hanno dato la possibilità di campionare suoni dal mondo reale e trasformarli in modi che possono rendere il suono originale irriconoscibile ed estremamente suggestivo e poetico. E che mi hanno permesso di realizzare i miei sogni sonori, ispirati al Manifesto Futurista L'Arte dei rumori del 1913, del pittore e rumorista Luigi Russolo che immagina una musica composta utilizzando anche i rumori che in quegli anni di sviluppo industriale rappresentavano i nuovi suoni ambientali. Scrive Russolo: La varietà dei rumori è infinita. Se oggi, mentre noi possediamo forse mille macchine diverse, possiamo distinguere mille rumori diversi, domani, col moltiplicarsi di nuove macchine, potremo distinguere dieci, venti o trentamila rumori diversi, non da imitare semplicemente, ma da combinare secondo la nostra fantasia.
Nasce da questa tenace passione per i rumori il mio viaggio in...
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