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Dedico l'immagine della più bella chiesa medievale della Sardegna, la Basilica della Santissima Trinità di Saccargia, a una grandissima artista che ha fatto conoscere i canti della Sardegna nel mondo Maria Carta. "Da un'infanzia poverissima alla scoperta della sua voce, impressionante, grande e scura come una caverna. Maria Carta è la storia della Sardegna. La sua voce magnetica rievoca un passato antico di suoni, miti, leggende che sprofondano nel cuore della cultura più popolare di questa terra. Con il suo folclore incantato, di ninne nanne e liturgie, di gosos, mottetti e canti d'amore, di trallallera e antiche danze, di canti di morte e disisperade. È intrisa del buio profondo delle grotte e del loro silenzio. Del sole infuocato e dell'ombra nerissima. Lei, immagine ieratica, sacerdotessa dalla voce miracolosa che commuove. Lei, cantante, studiosa, ricercatrice di canti tradizionali, ne ha raccolti e studiati in quantità, preservandoli dalla sparizione. Lei, con la sua voce, li ha salvati. Per questo, ma anche per altri mille motivi, lei è diventata (ed è tuttora) simbolo per molte donne: di tenacia e coraggio, di rivalsa. Per aver riscattato attraverso la cultura, un'infanzia di stenti. Vissuta tra la fatica del lavoro nei campi e la solitudine di un territorio selvaggio e isolato, che per molto tempo non ha avuto nulla da darle". ------- La Basilica della Santissima Trinità di Saccargia nel territorio di Codrongianos è la chiesa romanica più bella della Sardegna. Si trova a pochi km da Sassari. Questa chiesa fu costruita nel XII dopo che Costantino I giudice di Torres che con la moglie fece un voto alla Madonna ed ebbe un'apparizione in sogno. La chiesa fu dedicata alla Vergine e la Santissima Trinità e poi donata ai camaldolesi. La basilica era in passato adiacente al monastero. Il nome Saccargia rimanda alla sacralità del luogo già testimoniata in antichità, da cui il nome Sacraria, poi divenuta Saccargia. Una leggenda fa risalire il nome a s'acca argia, ovvero “la vacca maculata”, che si presentava davanti al monastero a offrire il latte ai frati 'inginocchiandosi come in preghiera. L'esterno si caratterizza per la bicromia in bianco e nero che rimanda immediatamente alle maestranze toscane che l'hanno progettata. ---------------------------------- Cari amici vi invito a guardare e ad ascoltare la straordinaria Ave Maria Sarda cantata da Maria Carta postata nel primo commento, buona Domenica a tutti e a tutte. PER SAPERNE DI PIU' - https://www.patriaindipendente.it/terza-pagina/pentagramma/maria-carta-o-la-memoria-della-sardegna/
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Deus ti salvet Maria (noto anche semplicemente come Ave Maria sarda) è un canto devozionale appartenente alla tradizione sarda, composto in sardo logudorese nel XVIII secolo dal poeta Bonaventura Licheri (Neoneli, 1667 - 1733). Il testo del Licheri è la traduzione in sardo di una parafrasi mariana attribuita al gesuita Innocenzo Innocenzi nel XVII secolo. Il testo in sardo fu composto intorno al 1725; la trascrizione più antica è quella di Maurizio Carrus, che l'aveva inserita come appendice nel Rosarium di San Vero Milis nel 1731. La laude è cantata nella forma del gosos, tipico canto devozionale diffuso in Sardegna. Di recente si è scoperto che, nel 1763 il suo titolo originale era un altro: «Mamma soberana». Nel 1974 Maria Carta lo aveva presentato al grande pubblico nella trasmissione televisiva Canzonissima e nel 1987, accompagnata dall'organo a canne.
“In Sardegna il canto è nato femminile, insieme alla poesia è nato, ai tempi del matriarcato…un canto quando lo raccogli è come se fosse chiuso in un archivio poi quando lo elabori, mettendoci qualcosa di tuo, il dolore, la gioia è come dargli nuova vita, questo è importante.” (in E. Garau, Maria Carta, Ed. Della Torre) Così scrive Maria Carta, all'anagrafe Maria Giovanna Agostina, nata in un piccolo paese della Sardegna, in provincia di Sassari. Qui, la sua infanzia trascorre tra il lavoro nei campi e in casa, soprattutto dopo aver perso il padre a soli 8 anni. Non c'è spazio per i libri, nelle sue giornate, ma il canto l'accompagna per strada, mentre va al fiume, o mentre svolge uno degli innumerevoli lavori della campagna: il grano da sarchiare, la lana da filare, le olive da raccogliere, la legna da cercare insieme alla nonna. Le piazze delle feste popolari diventano i suoi primi palcoscenici. A 23 anni vince il concorso di Miss Sardegna e partecipa a Miss Italia. È il 1960 quando lascia la sua Sardegna per trasferirsi a Roma: qui sposa lo sceneggiatore Salvatore Laurani, frequenta il centro studi di musica popolare dell'Accademia di Santa Cecilia diretto da Diego Carpitella, e inizia a esplorare la sua terra per ricercare, registrare e salvare dall'oblio antichi canti".
Ho seguito il tuo invito, guardare la foto, leggendo la didascalia e nel mentre ascoltare l'Ave Maria sarda cantata dalla Carta è mix molto piacevole, ottima proposizione, ciao caro Giuseppe.
Valorizzare i tuoi luoghi i personaggi gli usi e le tradizioni della bella Sardegna fanno parte del tuo DNA e lo dimostri sempre nei tuoi lavori ed in cio che pubblichi ,bella ed esaustiva la tua didascalia così come i video postati, ovviamente conoscevo la brava artista ma non tutti i suoi lavori Buon weekend caro amico
Complimenti Giuseppe, bellissima immagine in uno stupendo b/n ed interessantissima didascalia. Doveroso l'omaggio ad una grandissima interprete della musica italiana (anche se ha portato la "voce" della Sardegna alla conoscenza del mondo, sarebbe molto riduttivo definirla solo come una cantante "etnica"). Da musicista ho molto apprezzato ed amato Maria Carta. Quell'Ave Maria che citi fa venire la pelle... d'oca. Ciao e buon fine settimana, Paolo
Uno scatto meraviglioso (ma questo non ci sorprende più conoscendo i tuoi scatti) e una didascalia altrettanto interessante Complimenti Giuseppe Ciao Miles
Un ottimo BN che mostra questa bellissima chiesa nel suo splendido isolamento ed un giusto omaggio a questa grande interprete della tua terra. Complimenti Giuseppe, ciao! Sergio
Chi conosce profondamente Maria Garta getti la prima pietra. I più forse l'hanno sentita appena nominare di striscio, ma pochi conoscono il merito di questa immensa artista che ha saputo valorizzare il patrimonio musicale tradizionale isolano. La foto è di una bellezza travolgente sorretta da un bn impeccabile. Super shot Zoseppe. bye gios
Magnifica immagine, come sempre, complimenti! Caro Giuseppe non conoscevo, purtroppo, questa artista che con il suo canto valorizza la tua Sardegna. Ti ringrazio! Buon fine settimana. Giorgio
Ciao Giuseppe, credo di avertelo già detto tempo fa ma mi piace raccontarti di nuovo la mia esperienza... Anni fa ho trascorso le ferie all'isola della Maddalena e in quel periodo ho visitato anche alcune località della Sardegna settentrionale. Quel giorno ero stato a Santa Teresa a Castelsardo ad Alghero... Al ritorno piuttosto che ripercorrere la litorale ho deciso di fare la strada più interna. Il sole stava tramontando ed una splendida luce dorata e mediterranea avvolgeva il paesaggio attorno a me... Poi all'improvviso dopo una curva è apparsa ai miei occhi la Basilica di Saccargia... La luce che si rifletteva sulla facciata la innondava di una tonalità calda quasi mistica. Ancora ricordo con emozione quell'istante e questo ricordo mi fa stare bene... Un caro saluto Gianka
Ho dedicato un pomeriggio a recarmi a visitare questo incredibile monumento, esempio originalissimo di romanico bicolore in terra isolana, così lontana dalla Toscana dove invece è comune. Splendida interpretazione visiva
inviato il 23 Aprile 2023 ore 11:06 | Questo commento è stato tradotto automaticamente (mostra/nascondi originale)
Che premurosa dedizione, la bellezza di questa composizione in BW con una canzone in BW! Complimenti, amico mio. Tutu How thoughtful dedication, the beauty of this composition in BW with a song in BW! Compliments, my friend. Tutu