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| inviato il 11 Giugno 2017 ore 15:51
Solo una parola per descriverla, stupenda! Mi affascina tremendamente come genere ma non possiedo nè la strumentazione nè le capacità ;) Complimenti. Mi piacerebbe approfondire la tecnica, potresti consigliarmi qualcosa da leggere? :) |
| inviato il 11 Giugno 2017 ore 19:46
real sunspots = zero.... ora le chiamano smooth sun spot per addolcire la pillola altro che minimo di Mounder... e siamo in discesa dell'apice del 24° ciclo solare... a parte il 1956 anno geofisico internazionale dove le sun spot osservabili erano di media oltre 500 al mese, un pò meno negli anni 70 con una media di 430 circa se ben ricordo, da allora ogni ciclo successivo ha prodotto meno macchie, ionizzando meno gli strati D e E e F1 della nostra atmosfera, dove le onde radio da terra rimbalzano in quegli strati tornando al suolo (anche di 10.000 km) permettendo le radio comunicazioni bilaterali a lungo raggio ( non c'erano i satelliti per comunicazioni), questi rimbalzi sono chiamati skips, e più gli strati sono ionizzati dal sole atraverso l'emissioni generate dalle macchie solari, e più fungono da specchio ... fino a una certa frequenza, dopodichè bucano gli strati superiori e si perdono nello spazio... Lunga vita al sole! |
| inviato il 12 Giugno 2017 ore 1:01
Qualcosa di eccezionale e sinora da me mai visto. Vivissime congratulazioni. Se hai voglia e quando puoi, posta una descrizione della tecnica di realizzazione. Te ne sarei davvero grato. Ciao. |
user118485 | inviato il 12 Giugno 2017 ore 7:50
Beppe puoi spigare ancora meglio? Bello! |
| inviato il 12 Giugno 2017 ore 10:48
Spettacolare tutta la serie... Grazie per queste immagini. |
| inviato il 12 Giugno 2017 ore 13:26
“ Beppe puoi spigare ancora meglio? Bello! „ I miei sono ricordi di oltre 40 anni, la fisica mi è sempre piaciuta Il Nostro Sole ha un'interazione col nostro pianeta in una specie di convivenza non troppo tranquilla, la Terra è super fortunata ad avere un campo magnetico sostanzioso in grado di flettere le radiazioni contenute nei flares solari.... Queste emissioni per lo più sono letali per la vita biologica, composte per lo più da raggi Gamma, Raggi X, Protoni e altre particelle che viaggiano quasi alla velocità della luce trasportati dal vento solare. Quando raggiungono il pianeta, questi raggi, vengono deviati dal campo geomagnetico emesso ddl nostra pianeta, generato dal suo nucleo interno, composto principalmente di materia ferrosa. Quando i raggi letali giungono in prossimità della Terra. il campo gravitazionale e il geomagnetismo creano delle forze megnetiche in grado da neutralizzare questi raggi, sospingendoli oltre la magnetosfera facendoli "scivolare" sopra come un impermeabile che protegge dalla pioggia. Si suppone che un tempo Marte avesse una sua atmosfera, ma il suo nucleo piccolo, pare che producesse meno geomagnetismo che, esaurendosi, ha permesso l'atmosfera gassosa marziana di dissolversi nello spazio. Un altro fattore importante è la forza di gravitazione del Sole che tiene in orbita tutto il nostro sistema solare. E' noto che le macchie solari, una volta nei pressi del nostro pianeta, riescono a ionizzare le fascie altre della nostra atmosfera, il primo che se ne accorse fu Guglielmo Marconi, che utilizzò le onde corte per il primo esperimento di comuniocazioni radio transoceanico a bordo della sua nave scientifica Elettra. Comunque ti rimando al dettaglio, la propagazione ionosferica delle onde radio, che permettono le telecomunicazioni in onde corte. Il link è questo, scritto da radioamatori competenti: www.ariroma.it/docs/projects/propag_ionosferica.pdf Se invece vuoi vedere l'andamento del Sole attraverso gli osservatori delle sonde SOHO della NOAA-NASA e ora anche ESA, devi andare sul loro sito, dove ogni 12 ore il NOAA rilascia dei bollettini di propagazione in collaborazione con la NASA, che a sua volta pubblica in tempo reale, sia in infrarosso e in Ha, le foto della cromosfera compresi i dati telemetrici della spettrografia solare. |
| inviato il 13 Giugno 2017 ore 12:35
Grazie a tutti per gli apprezzamenti. Con calma, proverò a scrivere della tecnica usata per le riprese e per l'elaborazione. In coda: grazie anche a Beppe per le informazioni che ha voluto condividere e per l'articolo postato (non l'ho ancora letto, ma lo farò presto). |
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