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| inviato il 05 Luglio 2016 ore 17:08
Immagine di grande forza. Se ne puó sapere di più?
Ciao, ti seguo sempre con molto interesse. |
| inviato il 05 Luglio 2016 ore 17:48
Grazie davvero caro Nic. Mi fa grande piacere il tuo apprezzamento 
Siamo in Spagna, estate 2012. I minatori delle Asturie soffrono per i tagli del governo e parte quella che, se non erro, verrà definita "marea negra". Ovvero, la marcia silenziosa con cui i minatori raggiungono Madrid, per portare al governo la loro protesta.
Una buona sintesi, da un articolo relativo:
"Dei minatori, simbolo di un mondo del lavoro sconosciuto alle generazioni ipertecnologizzate, con le loro facce, i loro elmetti con le luci accese, sono diventati il simbolo di tutte le proteste contro i tagli della politica dell'austerità."
Un caro saluto
F |
| inviato il 05 Luglio 2016 ore 18:05
Uno scatto di grande impatto. Ho letto con interesse la descrizione del contesto in cui è stato eseguito. Ti avrei fatto la stessa domanda probabilmente.
Di nuovo complimenti.
Quando hai inaugurato questa galleria ti avevo scritto che avrei seguito con interesse l'evoluzione dei questo progetto che ora inizia a prendere corpo. Continuo a godermi il viaggio in attesa di scoprire dove ci porterai.
Ciao,
Diego. |
| inviato il 05 Luglio 2016 ore 18:06
PS: Peccato non poter commentare intere gallerie, non trovi?
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| inviato il 05 Luglio 2016 ore 18:06
Va beh, ci provo io. Di solito non commento, guardo, penso e mi porto appresso i pensieri, ma questa immagine la trovo troppo straordinaria, un'immagine che può stare assieme a quelle che Salgado ci ha regalato sul lavoro. E allora approfitto per dire due o tre cose: intanto sul volto, la parte sicuramente più soggettiva. Ci parla, ci dice naturalmente di un'immensa stanchezza, ma forse anche di una certa rabbia, o sgomento: naturalmente ognuno che legge, filtra in base alla sua formazione culturale, alla sua esperienza, alla sua memoria e quindi, a qualcuno, dirà altro. Mi piace la scelta del fotografo (Francesco, mi dispiace ma in questo caso fotografo e non fotografante!) del profilo: la trovo fotograficamente molto misurata perché certe condizioni non si possono guardare in faccia, sarebbe spudorato ed altro ancora. Sotto l'occhio c'è qualcosa, ma non voglio dire o pensare perché non c'è bisogno di ... esagerare. Oltre a quello che una volta si sarebbe chiamato il "capitale variabile", questa immagine ci restituisce poi i "suoi" mezzi di produzione. Per primo la vanga che immediatamente, di colpo, ci dice della fatica di chi scava, duramente, ci racconta di chi sta una vita sotto al buio, per dare e portare luce a chi sta sopra; e poi - non so penso sia una ricetrasmittente - un accrocco che consente dalle viscere della terra di rimanere flebilmente collegato con chi se ne sta in superficie. Ma infine l'elemento più incredibile di tutta l'immagine (il punctum?): un casco che ha una capacità narrante incredibile, nero, sporco, ammaccato, una vera e propria schifezza piantato sulla parte più dignitosa di ogni essere umano, un casco che da solo ci porta nelle profondità della miniera. Carlo Riggi ha scritto sulla forza delle fotografie che lasciano delle assenze: dice Riggi che se l'immagine descrive compiutamente rischia di divenire una tautologia, e io su questo sono proprio d'accordo, ma questa foto, paradossalmente, pur descrivendo minutamente una condizione umana, ci lascia margini ampi per pensare, per riflettere ed altro ancora.
Molto bella, Francesco, molto! |
| inviato il 05 Luglio 2016 ore 18:24
Grazie davvero Diego carissimo. Devo dire che questa galleria, in realtà, non è iniziata come progetto e, osservandola come insieme, ritengo che ragionevolmente non si possa definire tale.
Non c'è effettivamente un vero filo conduttore a legare le immagini, se non la voglia di leggere pezzi di umano, che è sempre stata poi la mia vocazione più sincera, la mia curiosità direi, con la fotografia.
Magari ci saranno occasioni diverse, qui nel forum per parlarne: comprendo la limitazione dello scatto singolo, ma la logica che oggi permea l'idea di "progetto" ugualmente non la amo troppo. Chi mi conosce lo sa, anche nell'incontro di Padova, presenti parecchi amici qui del forum, questo è stao un po' il tema intorno al quale la chiacchierata ha ruotato.
Credo molto nel progetto dell'umano fotografante, questo si, che cerca di evolvere se stesso, di trovare un suo punto di vista sul mondo, che ne caratterizzi infine l'approccio, pur nella diversità dei soggetti cercati e ripresi.
Non ho ovviamente alcuna pretesa di esserci riuscito, anzi, nemmeno penso di essere a buon punto 
Ma non è importante: più che il punto d'approdo, la bellezza credo sia nel navigare. E questa esperienza vale, per me, più di ogni foto finita, per meravigliosa che sia...
Un caro saluto, e grazie ancora per la tua attenzione, che mi fa piacere grandissimo
F |
| inviato il 05 Luglio 2016 ore 18:37
Beyond... Se di solito non commenti, lasciami dire che il forum perde qualcosa di prezioso
Parole straordinarie le tue, che la foto certo non vale, ma che sinceramente la nobilitano infinitamente, e di cui infinitamente ti sono grato.
Lettura del particolare, ma soprattutto del complesso di esperienze che in una foto può essere contenuto: qui si, che le foto dei grandi sono esempio a cui guardare. Non tanto per imparare a fare fotografie, ma magari per comprenderne un approccio, un'idea di osservazione del mondo.
Citi Salgado.... con tutta l'ovvia umiltà del mondo, non ti nascondo che, da quando incrociai le sue immagini la prima volta, molti anni fa, è diventato e rimasto la pietra di paragone definitiva, per me.
In camera oscura mi dannavo per cercare quel qualcosa di magico che permeava le sue stampe, e con questa foto in particolare... come non potevano essere paradigmatiche le sue immagini in Iraq del 91?!?
So che non lo hai chiamato in causa per un fatto tecnico, non mi sfugge ovviamente. Ma la fotografia è anche quello.
E così, proprio in quell'elmetto che tu sottolinei, c'era la voglia di cercare quei toni li'....
E grazie infine per il passaggio finale, che davvero mi fa grande piacere: descrivere soltanto non è diverso dal concettualizzare soltanto. Descrivere per simbolo, lasciando che, pur essendo tutto detto, lo spazio per il pensiero non sia frenato, ma sia anzi sospinto a ricercare oltre, verso quel che nell'immagine non c'è.
Anche in questo... magari fossi capace di farlo
Ma che tu scelga questa impostazione, oltre a onorare ancor più la tua lettura, davvero regala grande piacere.
Un caro saluto
F |
| inviato il 05 Luglio 2016 ore 18:53
Grandissimo documento. Concordo con l'analisi di Beyond! |
| inviato il 05 Luglio 2016 ore 19:08
Ho letto tutto con grande interesse. La foto è di quelle che lasciano il segno. Io mi limito a dire:chapeau!
Clara |
| inviato il 05 Luglio 2016 ore 19:22
Sempre scatti forti
Sempre scatti che lasciano il segno
I miei complimenti sono poco, sono niente di fronte a questa fotografia e al suo valore.
- - -
Ciao
Patrizio |
| inviato il 05 Luglio 2016 ore 19:53
Una di quelle rare immagini che mi piace definire "una foto con la "F" maiuscola".... guardo, osservo, ammiro, percepisco, rifletto, cerco di capire, tutte sensazioni/azioni che questa tua foto mi "costringe" fare. Condivido il pensiero di Beyond, mi ricorda moltissimo Salgado uno dei miei fotografi preferiti. Una foto da osservare con calma, una foto da cui si può imparare molto. Ti saluto allo stesso modo dell'amico sopra...
Molto bella, Francesco, molto!
Ciao, Sergio
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| inviato il 05 Luglio 2016 ore 20:53
Foto di una forza straordinaria, una di quelle che restano impresse e fanno pensare.
I miei piú sentiti complimenti.
Mauro |
| inviato il 05 Luglio 2016 ore 21:05
Contrasti di luce molto duri creano drammaticità. E' una fotografia bellissima per me.
Ciao. |
| inviato il 05 Luglio 2016 ore 23:04
Mio caro Mattew.... sei sempre davvero troppo generoso e... non posso che ringraziarti, ancora una volta
Clara carissima.... belle parole davvero, che mica credo siano meritate! Ma di cui ti ringrazio di cuore!
Patrizio... anche a te non posso che dire che sei molto generoso, e che mi fa sempre grande piacere leggerti, come mi fa grande piacere il tuo apprezzamento
Caro Sergio, una lettura che davvero mi fa arrossire
Non ho mai pensato alla effe maiuscola, cercando di fermare semplicemente il passare delle cose con la fotocamera.
Un po' "ricordi", un po' il tentativo di mettere se stessi nel proprio modo di rappresentare, in questo bizzarro falso che è vero più del vero, che è la fotografia...
Salgado è un mito per molti di noi, e credo con ragione. E non fa male lasciarsene ispirare, mantenendo però sempre il doveroso senso delle cose.
Non so se qualcosa si può imparare, tenederei a dire di no, ma certamente essere qui a condividere esperienza, lo sento come grande insegnamento per me...
Mauro.... grazie davvero di cuore. In fondo è vero, questo grande falso che è la fotografia, a pensare talvolta può aiutarci... :)
Giuseppe... in poche parole, una sintesi che davvero mi fa grandissimo piacere
Grazie per il tuo apprezzamento
Un caro saluto
F
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| inviato il 05 Luglio 2016 ore 23:36
Molto emozionante e intensa, un vero e proprio documento.
Complimenti,
Diego |
| inviato il 05 Luglio 2016 ore 23:50
Grazie davvero caro Diego, per il bellissimo apprezzamento
Un caro saluto
F |
| inviato il 06 Luglio 2016 ore 12:08
Caro Francesco, questa è oggettivamente una gran Foto (maiuscola non casuale) che occhieggia a rimandi salgadiani anche per lo splendido b/n che hai adottato e che ulteriormente enfatizza il soggetto, lo definisce e lo staglia in modo netto contro uno sfondo dalla solo accennata leggibilità.
Un volto che rimane scolpito nel fotogramma ed anche in chi guarda.
Molto complimenti, anzi di più!
Besos
M.
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| inviato il 06 Luglio 2016 ore 12:26
Condivido tutti gli apprezzamenti e i complimenti che sono stati fatti su questa foto e sull'intera galleria.
Mi piace molto.
Ciao |
| inviato il 06 Luglio 2016 ore 12:41
Il mio commento è l'ammirazione... |
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