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, 1/100 f/5.6, ISO 100, mano libera. Salò, Italia.
Ha una sua solitudine lo spazio, solitudine il mare e solitudine la morte - eppure tutte queste son folla in confronto a quel punto più profondo, segretezza polare, che è un'anima al cospetto di se stessa: infinità finita. [Solitudine, Emily Dickinson] Sono legato a questa fotografia perché trovo che sia una di quelle più emozionanti, una di quelle che quando la riguardo mi trasmette delle sensazioni forti. Ho voluto immortalare tutto il freddo, la solitudine, la tristezza che ho provato quando, sul lungolago di Salò, ho visto la signora seduta da sola ad aspettare qualcuno che forse non è mai arrivato. Ero al termine di un paio d'ore passate a girovagare in cerca di qualche buono scatto senza aver ottenuto nulla di speciale, quando ho notato qualcuno seduto sulla panchina; mi facevo un po' riguardo a fermarmi proprio di fronte, ritrarre le persone in maniera spudorata non mi piace, quindi mi sono spostato dietro la panchina e proprio lì ho capito che avevo di fronte una scena perfetta per essere ritratta. La signora sola, seduta con lo sguardo perso nel vuoto mi ha ispirato freddo e tristezza; forse è stato merito anche dell'ambientazione, ma ho provato davvero un forte senso di solitudine di fronte a questa scena. La giornata nuvolosa e grigia ha fatto il resto: tonalità fredde, colori sbiaditi, una nebbiolina sul lago che confonde l'orizzonte e lascia intravedere solamente un porto lontano sullo sfondo. Questo è il tipo di fotografia che mi piace fare, riuscire ad includere un elemento umano che valorizza la scena perché ha qualcosa da raccontare, perché con la sua presenza stravolge il panorama e riesce a trasmettere emozioni vere e reali.
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Molto comunicativa, sembra che quella seduta, le ricordi qualcosa di lontano, sembra osservare il posto ormai vuoto, sto esagerando con le romanticherie??? ;)
user5222
inviato il 28 Ottobre 2011 ore 9:24
Molto bella e comunicativa. Bella l'idea della panchina centrale e del soggetto decentrato. Bel gioco di prospettive.