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| inviato il 08 Novembre 2019 ore 14:48
Commento in ritardo questo scatto e lo faccio non senza aver letto tutti i commenti ! Non c'è nulla da aggiungere ! Questi stessi sentimenti li ho provati quando ho visitato il cimitero di guerra austriaco a Vigo che tu ben conosci. Avevo intitolato lo scatto postato "Nicht zu vergessen - Per non dimenticare". Paolo, il mio grazie per aver postato la foto e per quel che racconti nella didascalia ! Un caro saluto ! Massimo |
| inviato il 09 Novembre 2019 ore 5:14
Caro Massimo, un grande grazie per questo tuo commento che so per certo quanto sia sentito. Buon weekend. Paolo |
| inviato il 09 Novembre 2019 ore 13:53
Splendido documento e didascalia che insegna e fa riflettere Complimenti Paolo Un saluto e buon w.e. Mauro |
| inviato il 09 Novembre 2019 ore 14:12
Grazie Mauro, sempre presente e gentile. Un eccellente weekend pure per te. Paolo |
| inviato il 09 Novembre 2019 ore 18:09
Complimenti Paolo! |
| inviato il 09 Novembre 2019 ore 21:50
Grazie Alexey ! Buona domenica. Paolo |
| inviato il 11 Novembre 2019 ore 18:24
Ho letto tutti i commenti e mi sono emozionato. Complimenti Paolo per l'omaggio a tuo nonno e ai nostri. Ciao Andrea |
| inviato il 11 Novembre 2019 ore 18:27
Grazie Andrea, apprezzo molto. Un cordiale saluto. Paolo |
| inviato il 12 Novembre 2019 ore 11:05
Gran bel documento. Ciao Lu. |
| inviato il 12 Novembre 2019 ore 12:36
Grazie Luigi. Un cordiale saluto. Paolo |
| inviato il 16 Novembre 2019 ore 12:21
super |
| inviato il 16 Novembre 2019 ore 12:59
Se... l'umanità non imparerà ad AMARE IL PROSSIMO COME SE FOSSE UN ALTRO SE' STESSO, allora a nulla sarà valsa la sofferenza perpetrata in tutte le guerre!!! Angelo |
| inviato il 16 Novembre 2019 ore 14:13
Werner, Angelo, molte grazie per il passaggio. Buon weekend. Paolo |
| inviato il 19 Novembre 2019 ore 9:54
Paolo sono vicino a te e a tuo nonno, qui non si sta parlando di consensi, mi piace o quant'altro. Sono andato a Bassano del Grappa nell'anno del centenario alla ricerca dello zio di mia moglie, lo abbiamo individuato nell'ossario del santuario della chiesa di Bassano in mezzo a migliaia di soldati, poi siamo andati verso il Monte Grappa facendo sosta in un bosco dove si trovano ancora parte di trincea e grotte nello sperone della montagna che fungevano da rifugi per soldati e artiglieria, concluso il giro mi sono recato al santuario del Monte Grappa, be cosa devo dire, solo un groppo alla gola nel vedere quella vetta divisa in due parti, gli Austro Ungarici e gli Italiani con migliaia e migliaia di lapidi, la loro vita si conclusa in quelle montagne dopo stenti portati avanti in condizioni disumane e tutto questo per il solo egoismo dei rispettivi capi storici degli stati coinvolti, loro a decidere i nostri ragazzi a morire per l'onore della patria. Forse mi conosci abbastanza da capire che queste ed altre situazioni mi colpiscono profondamente, ti ringrazio per la bella fotografia di questi eroi del 1916 al giorno d'oggi li chiameremo super eroi e ne avrebbero tutto l'onore. Ciao Paolo Loris |
| inviato il 19 Novembre 2019 ore 10:13
Il "bello" o il meglio o l'inarrivabile di questo sito. Già consideravo un onore autentico la tua conoscenza, sei fra coloro (non molti invero) che rappresentano la speranza e la voglia di credere che il genere di appartenenza non è solo falsità, cupidigia ed egoismo. Non occorreva altro, te lo assicuro, ma me ne dai ancora consistente prova, sia per quello che scrivi, sia, soprattutto, per ciò che hai fatto, per la tua sentitissima visita su quella montagna. Grazie caro amico. Paolo |
| inviato il 19 Novembre 2019 ore 10:18
Grazie Paolo, mi hai emozionato, se tu fossi qui mi vedresti con gli occhi lucidi, un abbraccio amico mio |
| inviato il 19 Novembre 2019 ore 10:26
Tutto reciproco. |
| inviato il 21 Novembre 2019 ore 17:28
Bravo Paolo a voler ricordare tuo nonno e tutti gli altri uomini che son morti sui campi di battaglia. Non entro in merito sui motivi, le scelte. Sicuramente in quei tempi, nonostante l'Italia come Nazione fosse giovane, era presente un patriottismo che oggi vien fuori solo per le finali dei mondiali di calcio. Mio nonno teneva delle agendine tascabili, sulle quali, oltre ad appunti "tecnici" (era ingegnere), appunti familiari, (note della spesa) scriveva pensieri suoi: Mi commuovo a rileggerli, oltre che per frasi romantiche, anche per quelle con slancio patriottico. Queste tua foto, oltre che nella memoria delle persone, mi piace osservarla come documento dell'epoca. Sullo sfondo a destra sembrano vedersi degli alberi, scattata in esterno? O è forse un fondale dipinto, usato proprio per le foto. Sono tutti rigorosamente in posa, con sguardi fissi, immagino dovessero rimanere fermi per alcuni secondi per poter impressionare la lastra. Espressioni molto serie, non una traccia di sorriso, tuttavia, apparentemente volti sereni Quattro di loro con la sigaretta in mano, allora fumare era da "uomo" oggi è diverso. Cappelli di foggia diversa, non sono esperto, forse corrispondono a corpi d'armata diversa. Per tutti calzoni larghi, fasciati dal ginocchio in giù. Con carattere goliardico quello che si è disteso, a terra, in primo piano. Due seduti su sedie, il terzo sul bracciolo. Un mondo diverso, ne è passato di tempo, eppure soltanto un centinaio di anni, rispetto alla storia, quasi nulla. Complimenti Paolo Bellissimo documento. Ciao Sergio |
| inviato il 21 Novembre 2019 ore 18:02
Caro Sergio, è splendida la tua disamina, proprio perché non entra nel merito del giudizio della storia. Il pensiero che dedichi a tuo nonno è d'assoluta eccellenza, romantico, direbbero in molti, ma io penso, al più, di quell'apprezzamento che deriva dal nostro vissuto, dalle nostre esperienze che ci riconducono a stimare sempre più i nostri avi. Grazie Sergio. Paolo |
| inviato il 22 Novembre 2019 ore 21:09
Anche mio nonno ha partecipato a questa guerra. Anche lui ferito, in modo lieve, due volte. Anche lui con l'anima e la mente infettati da orribili ricordi, fantasmi senza pietá. Anche lui aveva quattro foto. Una ando persa alcuni anni dopo la mia nascita. Le altre tre non me le ha mai mostrate, e quando é morto le ha volute con se, nella bara. Dopo quindici anni é andata a raggiungerlo mia nonna. Nella casa dove abitavano, rovistanto in una vecchia cassapanca, ho ritrovato la foto che era sparita. Non posso pubblicarla, l'ho mostrata solo a mio padre e a mio fratello. Ogni tanto la guardo e un brivido di paura mi corre lungo tutta la schiena. Saluti Rino. |
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