Da Lezioni di fotografia, Luigi Ghirri, Ed. Quodlibet
“ Se vi capiterà in futuro di passare dal castello di Fontanellato, in
provincia di Parma, ora chiuso per restauri, all'interno di una delle
torrette potrete vedere una camera oscura funzionante. Voi entrate, vi
accompagna un custode del castello, vi chiude dentro questa piccola
saletta all'interno della quale si vede, esattamente rovesciata e proiettata
su un foglio bianco, la piazza da cui siete entrati. Attorno al
16oo le camere oscure costituivano uno dei giochi, dei grandi divertimenti
per gli abitanti di questi castelli. Potevano osservare l'esterno
senza essere visti. C'è un piccolo foro nel muro attraverso il quale
passano i raggi del sole e riflettono l'immagine del paesaggio esterno
completamente rovesciata. Nella camera oscura di Fontanellato questo
schema è stato ulteriormente modificato: tramite un prisma, l'immagine
viene proiettata su un piano orizzontale anziché verticale sul
muro opposto. Però il principio è lo stesso. Entrando vedrete che, in
effetti, funziona come una telecamera rudimentale. Quante volte siete
entrati in una banca e avete notato una telecamera che scruta i passanti.
La camera oscura di Fontanellato ha una funzione praticamente
identica. È molto interessante, utilissima per capire il funzionamento
della luce all'interno di una camera oscura anche con il variare delle
ore, e dunque della luce.
Da questa idea di uno spazio che riproduceva lo spazio esterno, di
un doppio della realtà che si poteva vedere praticando un forellino
all'interno di una scatola, sono nati i sistemi di proiezione, di disegno,
di rappresentazione del mondo utilizzati in seguito da molti grandi
pittori, sistemi interni a una storia della rappresentazione della realtà
che arriva fino ai nostri giorni. „