Nel 2009 avevo recensito per la prima volta il raro Canon 50mm f/1.0 L USM (
clicca qui per la recensione): è l'obiettivo più luminoso che esista nella gamma Canon. E' uscito di produzione nel 2002 ma lo si può ancora trovare usato a prezzi molto superiori rispetto a quanto costava in origine. Nella prima recensione, ho esaminato la sua qualità d'immagine e ho fatto un confronto approfondito con un altro obiettivo estremo, il Canon 85mm f/1.2.
Nonostante la qualità d'immagine sia scarsa (è molto peggiore dell'85 f/1.2 e del 50 f/1.2), il 50 f/1.0 è un obiettivo veramente affascinante, così l'ho nuovamente chiesto in prova al mio amico Sandro per ulteriori test: questa volta però non ho fatto confronti in studio, ma l'ho provato sul campo per tre settimane, in modo da valutare le sue reali qualità e la sua utilità.
 
Un enorme 50mm
Subito dopo aver montato il 50mm sulla 1Ds Mark III, ci si rende conto di quanto sia pesante. Questo abbinamento pesa quasi 2.5 kg: decisamente non il classico obiettivo da passeggiata! Un'altra cosa che ho subito notato è quanto sia difficile mettere a fuoco. Non ci si può affidare al mirino: nonostante il diaframma f/1.0, il mirino mostra sempre una profondità di campo equivalente a circa f/4, quindi l'area che è veramente a fuoco è in realtà molto più limitata di quanto si vede nel mirino. Inoltre, l'autofocus è abbastanza lento e inaffidabile, a causa del vecchio motore AF e della minima profondità di campo: a f/1.0, anche un piccolissimo errore di messa a fuoco è sufficiente per rendere la foto totalmente sfocata.
Il Live View è il modo migliore per ottenere risultati affidabili: in LV, si può vedere la profondità di campo reale dell'obiettivo e si può fare una messa a fuoco molto precisa grazie all'ingrandimento 10x. Ovviamente, durante questo periodo di prova ho utilizzato sempre l'obiettivo a f/1.0: è l'unico scopo dell'esistenza di questa ottica. Se non pensate di scattare quasi sempre a f/1.0, il più recente Canon 50mm f/1.2 è una scelta nettamente migliore.
 
Quali soggetti?
I ritratti possono sembrare la risposta più logica, ma in pratica scattare a f/1.0 dà quasi sempre risultati poco piacevoli. La profondità di campo è semplicamente troppo ristretta per i ritratti; il 135mm f/2.0 è una scelta migliore. Invece, il 50 f/1.0 è ottimo per foto a mezzo busto o figura intera, still life creativo (a patto che il soggetto non sia troppo piccolo), alcuni tipi di reportage e per qualsiasi foto dove si voglia ottenere una messa a fuoco estremamente selettiva.
Visto che l'autofocus non è molto veloce, non è una buona scelta per soggetti in movimento, mentre se avete più tempo per inquadrare la foto e mettere a fuoco con attenzione potete ottenere risultati molto buoni. E' veramente impressionante vedere come riesce ad astrarre il soggetto dall'ambiente circostante.
 
50 f/1.0 e elaborazione
Il 50mm richiede un'attenzione particolare durante l'elaborazione. La prima cosa che faccio è aumentare il contrasto con i Levels: a f/1.0, questo obiettivo ha veramente poco contrasto. In molti casi applico un'ulteriore aumento di contrasto con le curve: aiuta a dare un aspetto più tridimensionale alle immagini e rende i colori più vivi. Un'altra peculiarità di quest'ottica è la forte vignettatura, ma in questo caso non considero necessario correggerla. Al contrario, nella maggior parte delle foto scattate col 50 f/1.0 ho aumentato con Photoshop la già forte vignettatura, per concentrate l'attenzione verso il centro dell'immagine e creare una sorta di cornice per il soggetto.
In alcuni casi, ho applicato un leggero effetto "soft focus" ad alcune parti dell'immagine. Per ottenerlo, duplicate l'immagine in due layer e applicate un fortissimo aumento di contrasto (usando Levels) alla copia duplicata. Non preoccupatevi se alcune aree dell'immagine diventano totalmente nere o bianche; in questo passaggio va bene anche tagliare parte dell'istogramma. Applicate il Gaussian Blur con raggio 20 pixel e infine riducete l'opacità del layer duplicato a 10-15%. Il risultato è una foto con colori più piacevoli e un aspetto più "soft". Solitamente, escludo alcune areee da questo trattamento: in particolare, gli occhi o altre zone di dettaglio fine hanno un'aspetto migliore senza questo effetto.
Canon 1Ds MarkIII, Canon 50mm f/1.0 L USM, 1/60 f/1.0, ISO 800, mano libera. Parma, Italia. (clicca qui per scaricare a piena risoluzione)
Quanto creo una copia dell'immagine per il web o per la stampa, applico lo Smart Sharpen utilizzando le tecniche descritte nella sezione "Elaborazione" degli articoli. Lo sharpening aiuta a dare un aspetto un pò più inciso al dettaglio, in particolare nella versione web, ma nel complesso la nitideza delle foto scattate col 50 f/1.0 è sempre scarsa; per confronto, l'economicissimo Canon 18-55 f/3.5-5.6 è nettamente più nitido. Ovviamente, col 50mm quello che conta veramente è il risultato artistico: in questo caso, la nitidezza non è più la priorità.
 
Immagini di esempio!
Le foto seguenti sono tutte scattate col Canon 50mm f/1.0 montato sulla mia vecchia 1DsIII. Tutte le foto sono state scattate al diaframma più aperto (f/1.0) e sono state elaborate con Photoshop CS5. Potete scaricare la versione a piena risoluzione per valutare i risultati che si possono ottenere col 50 f/1.0 e una buona elaborazione. Per un paio di immagini, è disponibile anche la versione non elaborata, senza nessuna modifica se non la conversione in JPEG.