Per visualizzarlo al meglio cliccate sulla rotellina nell'angolo in basso a destra del video ed impostate la qualità su 1080p HD e buona visione!
Se vi è piaciuto condividetelo ed iscrivetevi al nostro canale YouTube per non perdervi i prossimi video ;)
www.youtube.com/channel/UCMJjpJ969EaJXo_M4yQ8zFg?sub_confirmation=1
-
“ Il Capovaccaio (Neophron percnopterus) è il più piccolo degli avvoltoi europei. Possiede una inconfondibile silhouette di volo con coda cuneata e ampie ali con "dita" ben digitate mentre il becco è lungo e stretto. L'adulto visto da sotto ha le copritrici bianche e le remiganti nere. Il juvenile è bruno scuro dappertutto eccetto le parti nude che sono di un colore bluastro. Dopo ogni muta il petto e l'addome diventano sempre più chiari. Dalla prima muta (intorno al secondo inverno) si comincia a vedere un pattern di contrasto sulle ali e sulla coda. Non vi è alcun dimorfismo di tipo sessuale tra il maschio e la femmina.
Il Capovaccaio occupa un areale molto vasto ed è diffuso dall'Europa sud-occidentale al Nord Africa fino all'India e sverna in Africa. Oggi è in forte declino, con picco a metà anni ottanta. In Italia si contano una decina di coppie, di cui la maggioranza proprio in Sicilia.Un tempo era molto più diffuso si contavano una cinquantina di coppie, distribuite più o meno in tutte le provincie. Oramai sopravvive in zone impervie, incontaminate e remote dell'entroterra siciliano. Le cause del declino sono molteplici tra cui l'inurbamento, la meccanizzazione dell'agricoltura, la progressiva rarefazione dell'allevamento del bestiame allo stato brado, i poco oculati interventi di forestazione a discapito della macchia mediterranea, l'abbattimento diretto da parte dei collezionisti e la diffusione dei bocconi avvelenati ma soprattutto la scomparsa dei bellissimi pascoli arboricoli che caratterizzavano la Sicilia di un tempo. Una Sicilia selvaggia, aperta e verde, insomma l'ambiente che il Capovaccaio tanto predilige.
Il Capovaccaio approda in Italia a Marzo ed in genere le uova vengono deposte ad Aprile in anfratti e cavità rocciose o in nidi di altri uccelli rupicoli abbandonati. L'involo avviene in piena estate mentre la migrazione comincia a fine Agosto per protrarsi per i più tardivi fino ad Ottobre. Si conoscono diverse rotte migratorie tra cui proprio quella che attraversando la Sicilia gli fa raggiungere le coste nord Africane. Qui una tappa fondamentale è certamente la piccola isola di Marettimo dove risparmiano le energie prima della traversata via mare verso il Nord Africa. Un'altra rotta è quella che passa per la penisola iberica e da li giungono in Africa passando dallo stretto di Gibilterra. L'ultima rotta e quella che passa per i paesi del Levante. Alcuni esemplari possono spingersi verso sud fino all'Africa meridionale.
Come tutti gli avvoltoi il Capovaccaio è un necrofago, cioè si ciba di carcasse di animali morti. Un tempo i cadaveri degli animali di allevamento erano lasciati all'aria aperta ora la legge vieta questa pratica creando di fatto un limite notevole alle risorse trofiche per il Capovaccaio.
Purtroppo ad oggi non è stato intrapreso un serio piano per tutelare questa specie in pericolo di estinzione. La mia grande speranza è che in futuro si possano organizzare dei carnai limitrofi ai siti di riproduzione o lungo le rotte migratorie per diminuirne il tasso di mortalità.
Testo di: Cristian Panarisi
Supervisione scientifica: Giovanni Leonardi „
PhotoBusters aderisce al "Codice Etico del Fotografo Naturalista"
Tutte le immagini sono state realizzate in natura da distanza di sicurezza tramite capanni o reti mimetiche e con l'ausilio di attrezzatura fotografica professionale che consente di poter ammirare e ritrarre la fauna selvatica anche ad elevata distanza riducendo così al minimo il disturbo antropico.
© PhotoBusters - All rights reserved
Vietato l'utilizzo delle immagini contenute in questo audiovisivo.
I contenuti non possono essere riprodotti, copiati, pubblicati, trasferiti o caricati, con nessun mezzo, nè interamente nè parzialmente, se non previa autorizzazione degli autori.