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Dolomiti e gli amori del Camoscio inviato il 24 Gennaio 2017 ore 23:26 da Marco Omodei. 100 commenti, 3608 visite.
Se ci si trova in Dolomiti tra i primi di novembre e metà dicembre, appena al di sopra del limite del bosco, può capitare di sentire una sorta di strano crepitio e di scorgere una sagoma, tra neve e massi, con una folta cresta nera sulla schiena. È il maschio di camoscio. In questo periodo, che corrisponde con l'epoca riproduttiva, accade che i maschi adulti si uniscono ai branchi di femmine e piccoli, o li seguono a distanza e difendono piccole porzioni di territorio all'interno delle quali tentano di intrattenere i gruppi di femmine. Tipicamente i maschi dominanti marcano di continuo i ciuffi d'erba e i piccoli arbusti, strofinando su di essi le ghiandole retro-corneali, inoltre si scrollano e si cospargono i fianchi di urina odorosa. I combattimenti veri e propri sono assai rari, molto più spesso le dispute si risolvono con qualche inseguimento e semplici scaramucce.
Immagini meravigliose, penso sia il migliore che hai fatto, almeno secondo la mia opinione, ottimo il sonoro di fondo che coinvolge moltissimo, almeno chi come me riconosce i canti e versi dei nostri piccoli e grandi amici, bravissimo ciao Giovanni
i miei complimenti per lo splendido filmato ... faunisticamente molto completo, incorniciato dai bei panorami delle cime cadorine ... un bravo è riduttivo ...
Ma che meraviglia! Un documento naturalistico completo, dedicato al mio amico preferito (dopo i tetraonidi): rupicapra rupicapra, il camoscio. Chapeau Marco. Ti dedico la standing ovation che meriti. Non voglio ripetermi ne essere noiosamente retorico, ma so benissimo cosa sta a "monte" di un filmato come questo. Il periodo degli amori, le altre biodiversità che popolano la montagna durante il lungo e duro inverno, i panorami innevati, fanno di questo cortometraggio un piccola/grande testimonianza. A completare il tutto una didascalia esplicativa esaustiva e circostanziata. Peccato la solita carestia di apprezzamenti per questo genere. Ma .... si sa! Bye, Gios