| inviato il 11 Gennaio 2020 ore 19:16
“ Caro Ando, ma ando'vai? „
Non sono un cultore di Ando Gilardi, lo stimo, l'ho studiato e lo conosco, ma il concetto che mi piacerebbe far passare è che prima di parlare di un autore, anche in termini perentori, forse sarebbe, forse, bene conoscerlo almeno discretamente e allora si scoprirebbe il senso del suo "decalogo" e si capirebbe che citare in ordine sparso; Salgado; Goldin; Fellig; Battaglia; Giacomelli; Gardin e Bresson non ha poi molto senso... anzi se poi guardiamo alcuni scatti di Gilardi come "Maciara" stranamente ci troveremmo al punto in cui si scriveva "più che cosa fotografare conta il come fotografare"
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| inviato il 11 Gennaio 2020 ore 19:18
“ secondo me no . la prima è disintegrata dal clarity ( sembra un fotomontaggio ) , la seconda la trovo non rilevante .
avresti dovuto pubblicare questa mia .
„
“ La foto è mia nel senso che la ho comprata in asta . e non ti dico quanto ho speso ...
la foto è di Henry Cartier-Bresson. „
Se esiste una cosa che trovo scorretta e maleducata è proprio questa, a mio avviso al limite, se non oltre, del bannaggio |
| inviato il 11 Gennaio 2020 ore 19:55
ma certo .
fammi capire.
un utente vanesio mi chiede un giudizio su sue foto che hanno avuto grande successo .
rispondo che non mi piacciono .
e qui comincia tutto . perche' se io avessi scritto che mi piacevano sarei diventato un grande critico .
ma ahime ' ho scritto che non mi piacciono .
sapendo gia ' ( ho alle spalle vari anni di forum , e so già le dinamiche della critica ) quello che sarebbe successo ( sarò' un mago ? ) , ho voluto far vedere a questo utente ( molto esibizionista , prima mi chiede un giudizio delle sue foto che come ha scritto "piacciono a molte persone tra cui curatori di un paio di siti d'arte fotografica") cosa sarebbe successo se avessi detto che la foto era mia .
alche' lui scrive questo .
questa ti sembra simpatica come scritta ? elegante ? sono io da bannare? Il maleducato sono io ?
Avrei potuto mettere la più bella foto del mondo e lui avrebbe scritto la stessa cosa .
alche' quando gli mostro il giochino si rende conto della figura che ha fatto .ha detto a Bresson di cambiare mestiere.
tenta di correre ai ripari e cancella il post (peccato che io lo abbia salvato ).
ma il danno è fatto .
prova a riparare .
non risponde alla domanda del come mai ha cancellato il suo post di insulti subito dopo che ha scoperto che la foto che aveva criticato era di Bresson .
e io sono da bannare? :))))
questa è la cosa triste dei forum : questo giochino infantile dei giudizi ( non parliamo poi dei giudizi positivi di scambio : io parlo bene di te e tu di me ).
perche' ripeto , se io avessi apprezzato le sue foto lui non avrebbe scritto che avrei fatto meglio a cambiare lavoro qualsiasi orrenda foto avessi pubblicato .
buona serata .
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user177356 | inviato il 11 Gennaio 2020 ore 20:35
“ I veri grandi si distinguono anche per umiltà. „
Non ho mai conosciuto personalmente un "grande" nel suo settore (tra gli altri, in due settori molto lontani tra di loro, Carlo Rubbia e Carlo Azeglio Ciampi) che non fosse anche pienamente conscio dei propri meriti e per nulla umile. |
| inviato il 11 Gennaio 2020 ore 20:38
“ “ Io mi acconteneteri della scomparsa del titolo "Attesa" ?
Non ho letto tutte la pagine della discussione e mi scuso se vi è già stata una risposta a quello che sto per chiedere, ma mi incuriosisce questa asserzione ...
A cosa è dovuta ? „
Scrivo due righe, anche se non volevo più intervenire nel topic, visto che l'affermazione quotata era mia.
In una fase iniziale del topic, che ritenevo si potesse affrontare in modo differente (perché no, anche con leggerezza), voleva essere nulla più che una battuta.
"L'attesa" è forse il titolo più inflazionato che si possa immaginare, adatto a un miliardo di foto nonché una buona ancora di salvezza in altrettanti casi.
Una persona abbastanza illuminata, soleva dire appunto "per favore, fate quel che volete, ma non intitolate una foto l'attesa".
E' poi chiaro che affermazioni di questo genere, piuttosto normali nella vita, una volta portate in un forum danno origine a mille indignazioni e rivendicazioni di libertà: "ognuno fa quel che vuole", "non accetto dogmi" e così via.
Ergo, visto che il topic partiva da alcune "prescrizioni" su quanto va o non va fatto, ripeto, voleva solo avera il carattere di battuta, espressa senza troppa gravità.
Anche se come titolo io lo eviterei, ma non c'entra 
Insomma, per risponderti, niente di serio. |
| inviato il 11 Gennaio 2020 ore 20:53
“ "L'attesa" è forse il titolo più inflazionato che si possa immaginare, adatto a un miliardo di foto nonché una buona ancora di salvezza in altrettanti casi. „
è il jolly,ma si può usare solo una volta.  |
| inviato il 11 Gennaio 2020 ore 21:18
“ "L'attesa" è forse il titolo più inflazionato che si possa immaginare, adatto a un miliardo di foto nonché una buona ancora di salvezza in altrettanti casi.
„
Ti ringrazio per avermi tolto la curiosità. Se posso dire ... a mio avviso separare il titolo dalla foto a prescindere forse non è la strada giusta.
Se la foto è sicuramente adatta ad essere titolata in questo modo, perché no ?
Se titolo e foto si compenetrano con efficacia rendendo quest'ultima ancora più significante e coinvolgente, perché no ?
Mi permetto ma assolutamente senza “ indignazioni e rivendicazioni di libertà „ poiché non è davvero il caso, di aggiungere che un altro "illuminato" ha detto che quando si vuole far calzare un concetto a tutto indistintamente si esclude sempre che qualcosa possa essere diverso da esso ma lo è in forza di atto unificante che non intende accogliere il possibile diverso come atto di critica/autocritica. Si trattava di una analisi dell'idealismo filosofico ma ci vedo delle analogie.
Mi scuso per l'intrusione e probabilmente sono off topic, ma ero interessato a questo peculiare aspetto e mi sono buttato nel blog, tra l'altro per la mia prima volta in generale.
Un caro saluto. |
| inviato il 11 Gennaio 2020 ore 21:20
Un saluto a te e.... ci mancherebbe Zinco. Però... io non lo userei lo stesso |
| inviato il 12 Gennaio 2020 ore 1:46
A costo di passare per affatto umile, asserisco che anche dare un titolo azzeccato, calzante ed efficace ad una foto... E' un arte anch'esso.
Otre il 90% dei titoli dati, non possiede alcuna delle caratteristiche sopracitate.
“ il concetto che mi piacerebbe far passare è che prima di parlare di un autore, anche in termini perentori, forse sarebbe, forse, bene conoscerlo almeno discretamente e allora si scoprirebbe il senso del suo "decalogo" e si capirebbe che citare in ordine sparso; Salgado; Goldin; Fellig; Battaglia; Giacomelli; Gardin e Bresson non ha poi molto senso „
Anche se il concetto resta sacrosanto e valido su ogni argomento del sapere, ossia il fatto che conoscere e non ignorare quello di cui si va parlando è cosa imprescindibile e determinante, nonostante ciò rivendico il mio argomentare non a casaccio, laddove anche non abbia letto biografia e opere dell'autore in oggetto, (del quale nel tempo mi pare restino più noti i suoi scritti, piuttosto che le sue fotografie, e se poi resta più facile essere critici più che fotografi come anche da lui asserito....).
Infatti a fronte della corposa lista che a suo modo di vedere sarebbero soggetti da astenersi e non fotografare, rivendico in toto quanto ho scritto.
Infatti di senso non ne ha poco ma assai, quando cito che se mai avessero seguito il suo diktat, mai celebri autori avrebbero poi prodotto opere che hanno fatto la storia della fotografia nazionale e internazionale.
Giacomelli negli ospizi, Avedon con i diseredati di strada, Gardin nei manicomi, Kudelka con gli zingari, Salgado con la disperazione, soferenza e la povertà dei suoi soggetti, la Battaglia con le manette e i morti ammazzati, idem Weegee, la Goldin con i trans, le prostitute e gli eroinomani etc..etc.. Quindi Mario, che stai addì !! 
Sto sostenendo forse delle boiate?
Il mio concetto non sta in piedi perchè non mi sono curato di approfondire biografia e testi dell'autore del famigerato vademecum?
Dai, non scherziamo. |
| inviato il 12 Gennaio 2020 ore 1:57
Remember vedo che continua a sfuggirti il senso del vademecum di Gilardi e forse anche il senso delle foto della Arbus |
| inviato il 12 Gennaio 2020 ore 2:13
Allora effettua un minimo sforzo per illuminarmi.
Non puoi pretendere che a fronte di svariate decine di righe volte a chiarire al meglio le mie argomentazioni, tu possa controbattere usandone un paio, velleitariamente esaurienti.
Boh, poi vedi tu.
- P.S. “ ci troveremmo al punto in cui si scriveva "più che cosa fotografare conta il come fotografare" „
C'era davvero bisogno per te, che tu lo dovessi leggere o attingere tra gli scritti di Gilardi, per poter realizzare e assimilare questo concetto?
E con quella foto-ricordo in B/N del buon Ando, cosa si dovrebbe o vorrebbe dimostrare in merito al COME fotografare?
- Edit: Ricordo che stiamo ragionando su quanto l'autore di questo 3D riporta a pagina 2 in un suo post e dove riporta uno scritto di Gilardi, dal senso molto chiaro, univoco e trasparente.
Non serve altro per scrivere con cognizione di causa, basta leggerlo e senza ricercare chissà quali altri significati reconditi o celati in quei semplici concetti , e al netto delle biografie di sorta.
Poi se ci si preferisce ammantare su un alone di mistero o su concetti troppo elevati per le mie limitate o scarse capacità intellettive, e che meritino un confronto... beh allora caro Mario... alzo bandiera bianca e ti lascio l'onore dell'alto comprendere... anche se hai fornito zero elementi in tal tuo personale senso.
Aspetto quest'ultimo, direi piuttosto eloquente ed esaustivo in realtà.
Col silenzio e il nulla dire, zero rispondere e nulla approfondire, anche un piccione può darsi un tono e cercar di farsi passare per aquila.
Ad Majora |
| inviato il 12 Gennaio 2020 ore 2:42
Credo che il tutto vada inquadrato all'interno di una necessaria pietas nel fare quel genere di foto, evitando di farle per manierismo o, peggio, per sciacallaggio. Giacomelli di pietas ne aveva a vagonate e per questo poteva permettersi soggetti vietati ai più |
| inviato il 12 Gennaio 2020 ore 2:53
Mah... Se tu sapessi in realtà che Giacomelli non completò mai la sua serie "verrà la morte e avrà i tuoi occhi" perchè quasi lo menarono e gli imposero di non mettere più piede in quello ospizio, dandogli dell'avvoltoio, e questo agli occhi di quanti lo videro lì in azione...
Quindi ma di che stiamo parlando?
La Arbus non va bene perchè lo ha sancito Gilardi, e Salgado, chi decide se lui va bene o no nel suo fotografare?
Come tutti quelli che ho già citato o qualsiasi altro vincitore del WPP negli anni, ad es.
Lo sai che molti suoi detrattori (di Sebastiao) lo hanno spesso accusato di speculare sulla disperazione?
Che sia mosso da pietas o sia in realtà un approfittatore, chi lo dovrebbe stabilire... visto il "vostro" metro di giudizio "ad personam", su chi può e chi no?
Cosa gli andrebbe fatto, forse un test alla macchina della verità per stabilirlo per ciascuno?
AHh già, il buon Mario (spero non uccel di bosco, o ancor peggio piccion di bosco) ci insegna che in generale bisogna conoscere prima di poter parlare. |
| inviato il 12 Gennaio 2020 ore 3:01
Io ti ho detto come la penso. Aggiungo solo che a quest'ora della notte la camomilla è sempre una buona scelta. Ti saluto |
| inviato il 12 Gennaio 2020 ore 3:06
Mi sfugge dove tu possa ravvisare agitazione nel mio scrivere.
O il mio pensiero, ti avviso non si offusca... con l'orologio.
Buona cosa è dire ciò che si pensa, ma a fronte di precise obiezioni, rispondere e controbattere nel merito, è considerata anch'essa buona cosa, e alcuni la annoverano addirittura nelle buone maniere.
(Sempre se si vuole e si riesca, a reggere un confronto)
Ma pazienza.
Ci sto facendo il callo.
Forse è il modus operandi più diffuso del forum.
Significativamente emblematico.
A meno che il vostro sonno vi porti consiglio, nel thread per domani.
Staremo a vedere. |
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