| inviato il 18 Luglio 2014 ore 0:12
Salve a tutti,
come da titolo vorrei capire se ne cosa: continuo a leggere post di gente che fa e suggerisce di fare foto al paesaggio con grandangoli a diaframmi che mi sembrano pazzeschi, tipo f/11, f/16 e talvolta pure f/22.
La domanda è... Ma a cosa servono? Io con il mio Canon 10-22 non vado mai oltre f/8 sapendo 2 semplici cose: che oltre subentra prepotentemente la diffrazione e cosa sia l'iperfocale.
Mi sfugge qualcosa?
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| inviato il 18 Luglio 2014 ore 0:53
Si! La distanza iperfocale... |
| inviato il 18 Luglio 2014 ore 1:10
Mai sentito parlare di Ansel Adams e del gruppo F64??? 
Scherzo, ovviamente in certi casi per ottenere la massima profondità di campo si ha bisogno di scattare a tali diaframmi minimi... La diffrazione poi si cerca di recuperarla in post produzione...  |
| inviato il 18 Luglio 2014 ore 1:10
Beh, che per paesaggi bisogni utilizzare grandangoli è una cacchiata, alcuni tipi di foto vengono fatti anche con dei tele :)
poi, anche io uso il 10-22 e quasi sempre a f/11, chiudo di più se voglio avere un bell'effetto stella sulle luci, ma questo molto raramente. E a cosa serve avere diaframmi così chiusi? Semplicemente per avere fuoco il più possibile visto che un paesaggio (si spera) ha molti elementi anche distanti tra loro e che non sono tutti a fuoco con diaframmi più aperti.
l'iperfocale mi ci sto informando bene anche io perché vorrei applicarla: in pratica da quello che ho capito a una determina lunghezza focale, se metti a fuoco sulla ghiera dell'obiettivo su "infinito", la lente metterà a fuoco tutto ciò (fino a infinito) che si trova oltre un oggetto che si deve trovare a una distanza precisa dal punto di ripresa. In giro per internet (e pure alcuni utenti qua sul forum) hanno creato delle apposite tabelle che indicano a quanto metri/cm si deve trovare tale oggetto alla data focale.
prendi la mia ultima spiegazione con le pinze perché non ne sono molto sicuro, spero di averti aiutato! ;) |
| inviato il 18 Luglio 2014 ore 1:27
In realtà la distanza iperfocale da quanto so è la distanza di messa a fuoco minima possibile che devi impostare (che dipende da focale utilizzata e diaframma che hai settato) per avere a fuoco fino ad infinito partendo dalla metà della distanza di messa a fuoco.
Non sono bravo a spiegarmi, ma in pratica, ci sono delle formule dove imposti focale, diaframma e distanza di messa a fuoco, poi il risultato è l'ampiezza di campo che hai a fuoco.
Per avere la massima profondità di campo devi trovare la minima distanza di messa a fuoco che ti permetta di avere a fuoco anche all'infinito, tenendo conto a priori del diaframma settato e della focale utilizzata. |
| inviato il 18 Luglio 2014 ore 1:58
Per calcolare l'iperfocale esistono applicazioni per android molto interessanti, anch'io ho il 10-22 preso da poco e poco per volta inizio a capirlo.
Non é facile però ottenere buoni scatti, é quasi più facile con 28mm.
A quanto ho capito l'iperfocale é la distanza di messa a fuoco che ti permette di avere a fuoco il punto più vicino a te fino all'infinito, varia cambiando lunghezza focale e diaframma.
Esempio a 10mm f/11 se metti a fuoco ad una distanza di 30cm circa hai a fuoco da 17cm fino ad infinito (secondo l'app DOF di android). |
| inviato il 18 Luglio 2014 ore 8:57
Inutile decidere a priori quale sia il diaframma giusto per avere tutto a fuoco, perchè dipende direttamente dalla focale usata e dalla distanza di messa a fuoco scelta.
Il gruppo f64 usava tali "pazzeschi" diaframmi semplicemente perchè i fotografi che ne facevano parte lavoravano con il banco ottico (con lastre enormi) quindi nel loro caso il supergrandangolo non era di certo un 10mm. 
La profondità di campo che cercavano non potevano certo raggiungerla con il diaframma f8.
Cicciob, continua pure a usare f8 se ritieni che sia il miglior compromesso e non ti stupire del fatto che hai comunque tutto a fuoco, dipende solo dal fatto che lavori con pochi mm di focale.
Prova a dare un'occhiata a questo sito: www.dofmaster.com/dofjs.html e ti potrai fare un'idea più chiara
Ciao
Luca |
| inviato il 18 Luglio 2014 ore 17:34
Vedi il mantra da National Geographic "f8 and be there"
(che potremmo anche declinare in "F8 e me ne f8") |
| inviato il 18 Luglio 2014 ore 17:48
Shambola:mi hai fatto tagliare dalle risate,come direbbero i giovinotti di oggi |
| inviato il 18 Luglio 2014 ore 18:29
il diaframma offe una profondità di campo a seconda della focale utilizzata e dalla distanza dal soggetto fotografato, e la distanza del centro del punto di fuoco e lo sfondo... detto questo, più la focale è corta, più è facile arrivare in iperfocale (quindi tutto a fuoco), il discorso che è ovvio che cercheremo di tenere il diaframma più aperto possibile per avere tutto a fuoco e una buona qualità d'immagine, ma se ne hai bisogno per mettere tutto a fuoco, come già detto ne hai BISOGNO... non capisco l'intervento |
| inviato il 18 Luglio 2014 ore 20:32
Ermmm, ragazzi, forse non mi sono spiegato.
Ho detto che so cosa è l'iperfocale. E appunto a 10mm con diaframma a f/8 si mette a fuoco da 0,70m all'infinito mettendo comodamente il fuoco all'infinito (quindi punto la montagna lontana e me F8 (cit.) di quello che non c'è a fuoco, a 0,70m in un grandangolo spinto al massimo ho i miei piedi (che non sono tanto corti).
L'iperfocale è a 0,70m.
A f/11 con iperfocale di 0,50m il limite di fuoco si sposta a 0,50m appena si superano i 10m di distanza, quindi da f/8 a f/11 guadagno "ben" 20cm di area a fuoco vicino alla macchina.
A 22mm le cose sono un po' diverse ma non così drasticamente, da 4.6m a f/8 a 3.8m a f/11 di distanza a fuoco minima con fuoco a 10m (soggetto vicino) e da 8.5m a 6m con fuoco all'infinito (l'iperfocale combacia ancora praticamente con la distanza di minimo fuoco).
La diffrazione sale però, anche se a f/11 è ancora buona. Ho visto che oltre l'f/13 la qualità comincia a diminuire in maniera evidente (dove proseguendo con l'ultimo esempio passo dai 6m a f/11 a 5,3m a f/13, 70cm guadagnati).
Allora mi chiedo, a meno di non volersi fotografare i piedi o avere un palo a 2m di distanza che vogliamo includere nella foto, che senso ha andare oltre gli f/8 (o anche leggermente prima in alcuni casi) che è il diaframma dove la lente rende meglio?
Vedo spesso immensi panorami di aree aperte (senza quindi elementi vicini se non talvolta l'acqua) scattati a f/16 (magari pure con ISO maggiori del minimo per non aprire il diaframma per ottenere il tempo di scatto corretto).
Mi sono sempre chiesto se "l'Anselmite" avesse colpito questo tipo di fotografi (che mi immagino si lamentino del fatto che i propri obiettivi non arrivino a f/64). Come giustamente detto il gruppo f/64 non fotografava con APS-C o FF. Se mai riuscissi a fare una foto a f/64 sarebbe una foto da buttare direttamente nel cesso per via della diffrazione che viene registrata su sensori così piccoli (rispetto ai banchi ottici).
A tutti quelli che hanno il 10-22 (o qualsiasi altro grandangolo spinto) chiedo di fare una semplice prova che è banale ma sono sicuro molti non hanno mai fatto: piazzate il cavalletto con la fotocamera dove più vi aggrada, girate su 10mm e puntate lontano e scattate in sequenza a f/5.6, f/8, f/11, f/13, f/16 e f/22. Poi prendete le 6 foto (anche jpeg) e visualizzatele velocemente una dopo l'altra sul PC. Vi chiederete se mentre scattavate non stava passando una nuvola o vi stavano coprendo l'obiettivo con un vetro satinato. Poi guardate quanto cambia la distanza minima di fuoco e chiedetevi se 40cm in più del vostro pollicione vale quella perdita in nitidezza.
Nitidezza che non si recupera in PP. Una foto poco nitida puoi sharpenarla quanto vuoi, rimane sempre meno bella di una più nitida senza sharpen applicato (o molto meno).
Però, magari, ancora mi manca ancora qualcosa. Forse la voglia di passare minuti a sistemare foto in PP che scattate in altra maniera sarebbero comunque migliori?
P.S: per l'iperfocale trovo comodissimo DOF Calculator su Android che permette di variare al volo i vari parametri e di avere il calcolo tabellato per variazioni di un parametro solo.
Senza voler offendere nessuno, ho preso la prima foto che è scattata a f/14 con niente a distanza minima che richiede tale diaframma:
www.juzaphoto.com/galleria.php?t=890746&l=it
Se avete tempo fate un viaggetto nelle gallerie e ne troverete a bizzeffe di questo tipo di foto.
Senza contare quelli che continuano a ripetere nei thread di usare diaframmi f/16+ per i paesaggi |
| inviato il 18 Luglio 2014 ore 21:33
In linea di massima hai ragione ciccio. F8 su aps e f11 su ff sono quelli che ritengo gli sweetspot, perfetto compromesso tra pdc, nitidezza della lente e limite di diffrazione. Tuttavia può capitare di chiudere anche a f16 in alcuni casi: per esempio se si desidera accentuare l'effetto a stella sulle luci o, capita spesso, se si vuole allungare il tempo di scatto e non si hanno dei filtri nd. Inoltre con focali meno spinte, tipo i 24/28 (ff) mm potrebbe non bastare la pdc e si preferisce chiudere. L'importante è farlo con la consapevolezza che si perde un pochino di nitidezza. Cmq se non hai un buon motivo per chiudere, fai bene a tenerti ad f8 su aps |
user46920 | inviato il 25 Agosto 2014 ore 9:46
A parte il fatto che in base a quello che hai risposto ai ragazzi, intuisco che NON hai ben chiaro cosa sia l'iperfocalozzazione  , ma è lo stesso, continua ad usare l'androide
... è logico che con un 15mm equivalente (10mm), sia più che sufficiente f/8 (sapendo usare l'iperfocale, potresti mettere a fuoco da 30cm all'infinito !!!) e se poi ci aggiungi che ti restituisce una pdc equivalente a f/16 su ff, indipendentemente da quello che stai cercando (... altre risposte, sicurezze, chiacchiere ???), quello che hai già trovato, penso ti possa bastare ... o no ???
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| inviato il 25 Agosto 2014 ore 11:09
Puoi chiudere tranquillamente a f/11 senza avere evidenti problemi di diffrazione, con qualunque sensore DSLR oggi in circolazione.
Also, si chiude un po' di più per non essere al limite con la PDC. Il limite della PDC si basa su un concetto arbitrario che dipende (anche) da parecchi fattori esterni al sistema sensore/lente, come la dimensione di visualizzazione e di stampa delle immagini, quindi sarebbe il caso di fare un po' di prove pratiche per sapere come comportarsi quando poi si devono fare vere foto. |
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