| inviato il 21 Giugno 2014 ore 9:59
Ciao a tutti, mi capita spesso di leggere o di chattare con altri che come me, si stanno affacciando ora al mondo della fotografia naturalistica e del birdwatching, magari han già in mano ottime macchine e un buon obiettivo, ma non sanno distinguere un lucherino da un verzellino. Quindi da new entry, voglio condividere con loro il mio metodo per imparare a distinguere e conoscere le varie specie che ci circondano, nella speranza che altri aggiungano la loro personale esperienza. Penso che, senza una cultura adeguata, sia impossibile arrivare a fare delle belle foto e se insegniamo a tutti come comportarsi, mi auguro di non vedere più scene orrende, come quella del tipo con il cavalletto dentro il nido dei gruccioni. La mia idea per farmi una cultura, è partita guardando il simpaticissimo film "Un anno da Leoni" (da non confondere con "un giorno da leoni" ;-)) bellissima commedia sul birdwatching, in cui si racconta di una gara che fanno in America, il big year, chi conta più specie in un anno vince. Quindi ho deciso che nel 2014 provo a contare quante specie diverse riesco a vedere. Munito di semplice agenda, inizio dal passerotto che mi trovo di fronte il primo dell'anno. Ovvio che nella mia ignoranza sono pochissime le specie che distinguo, quindi il fotografare tutto quello che si muove, non è tanto per portare a casa la bella foto, ma per darmi la possibilità, in un secondo momento, di capire cos'ho visto. All'inizio confrontavo le mie catture, con le specie elencate nel forum, o nel sito del maestro Sebastiani Birds.it, però se volevo approfondire dovevo ogni volta cercare notizie in internet. Quindi ho cercato un libro, tra i vari consigliati mi son preso: Guida agli uccelli d'Europa, Nord Africa e Vicino Oriente da 30€ su Amazon. Una guida bellissima che tutti dovrebbero avere. Attualmente, con i 2 avvistamenti di ieri sera, (un rigogolo e una civetta) ho contato, per ora, 67 specie diverse. Spero, che con queste 2 righe, di aver fatto cosa gradita. ciao Marco |
| inviato il 21 Giugno 2014 ore 10:39
“ Penso che, senza una cultura adeguata, sia impossibile arrivare a fare delle belle foto e se insegniamo a tutti come comportarsi, mi auguro di non vedere più scene orrende, come quella del tipo con il cavalletto dentro il nido dei gruccioni. „ ciao, mi piace molto quello che hai scritto.. anche se ti "stai affacciando".. secondo me lo stai facendo nel miglior modo possibile.. con umiltà, con rispetto e con la curiosità di chi vuol conoscere e capire.. e non "solo" scattare.. se ci fosse più gente come te, ci sarebbero meno di quelli.. che fanno scene orrende, come le hai "purtroppo ben descritte" più sopra.. quindi, "in becco ai pennuti" per la tua bella passione e complimenti ancora per l'approccio molto naturalistico, come dovrebbe essere per tutti, "affaccianti o affacciati".. a presto |
| inviato il 21 Giugno 2014 ore 22:41
Ciao Marco, condivido molto il tuo approccio, che alla bella foto a tutti i costi antepone la conoscenza delle specie, non solo per identificarle ma anche per conoscerne comportamenti, ambienti, nidificazione, ecc. Da questo punto di vista, il manuale dello Svensson è imprescindibile. Fra i tanti ti segnalo, ammesso che tu non li conosca già, questi due siti, che forniscono anche la registrazione dei canti: uccellideuropa.jimdo.com/ www.uccellidaproteggere.it/Bird-Identifier Buone osservazioni! Guido |
| inviato il 24 Giugno 2014 ore 17:14
Grazie mille a entrambi, e grazie per i link, stavo giusto cercando un sito con i canti. p.s. con gli avvistamenti di domenica al lago di Ledro sono a 70 specie, ho visto anche una coppia di svassi maggiori che danzavano e costruivano il nido, ma non sono fuori stagione? Le altre coppie avevano i pulcini ormai grandi. grazie ciao |
| inviato il 24 Giugno 2014 ore 17:42
“ una coppia di svassi maggiori che danzavano e costruivano il nido, ma non sono fuori stagione? „ Un po' tardivi, ma ci può stare. Magari è una covata di rimpiazzo, se la prima è andata male. Ciao |
| inviato il 02 Luglio 2014 ore 11:59
Ottime considerazioni, per fare avifauna ci vuole sensibilità, rispetto, umiltà e curiosità di imparare. |
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