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L'immagine infedele. La falsa rivoluzione della fotografia digitale


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avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2014 ore 19:11

Riporto qui sotto la descrizione ufficiale del libro:
"Diversamente da quanto il titolo potrebbe far intendere, questo non è un libro contro il digitale, anzi: le nuove forme tecnologiche odierne sembrano poter amplificare alcune delle potenzialità della fotografia tradizionale, basti pensare al formidabile utilizzo delle fotocamere dei cellulari nella produzione e archiviazione di "oggetti" di memoria. L'avvento del digitale, l'affermazione di una tecnologia che fa della manipolazione la sua arma migliore, sembrano aver dissipato le critiche mosse a teorici, artisti e operatori di epoca analogica, secondo le quali la fotografia di prima generazione veniva considerata un mezzo di duplicazione della realtà, incapace di "mentire" e, quindi, di produrre forme culturali. Ma con il passaggio dall'analogico al digitale, definito da molti epocale e dirompente, la fotografia ha veramente cambiato modalità e filosofia di rappresentazione? Andando oltre la querelle tra gli "apocalittici" e gli "integrati", tra coloro che rimpiangono i prodotti a traccia chimica e quelli che ne annunciano l'inesorabile tramonto celebrando i fasti del nuovo sistema, l'autore propone un confronto originale delle due tecnologie per tornare a riflettere su questioni fondamentali, etiche ed estetiche, dell'identità fotografica, sul ruolo e la responsabilità dell'autore, sull'arte e la comunicazione più in generale."

Non sarà il classico Canon VS Nikon... ma è pur sempre analogico VS digitale, magari raccoglierà l'interessamento di qualcuno questo argomento:D

Io l'ho finito di leggere ieri e devo dire che è una lettura che consiglio a tutti, anche se non è certo un romanzo da spiaggiaMrGreen


Qui trovate anche l'indiceMrGreen

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2014 ore 22:52

Non ho letto il libro, ma non mi pare proprio che con la pellicola le foto fossero foriere di realtà.. :)

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2014 ore 23:32

Quello del digitale che falsifica la realtà è lui un falso problema.

Innanzitutto il fotoritocco esisteva anche prima, e direi che con la mole di istantanee digitali che abbiamo oggi paradossalmente anche se il fotoritocco è più facile viene fatto su una percentuale minore di scatti: oggi chiunque scatta centinaia di foto l'anno, e pochissimi ritoccano.. in passato c'erano forse molti meno ritocchi, ma anche molto meno "fotografi" e "scatti".

In secondo luogo la fotografia così come qualsiasi arte visiva (e non) è interpretazione, soggettività, trasfigurazione. Il tutto poi può impiegare tecniche e mezzi più o meno avanzate e "distorcenti", ma già la semplice composizione può creare dei falsi riprendendo una porzione di scena e rendendola "assoluta", estranea dal contesto. Non parliamo di effetti prettamente ottici (e quindi presenti anche in analogico) quali schiacciamento/allontanamento dei piani etc etc.

Mi sembra un argomento da anticonformisti snob o da fanatismo nostalgico.

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2014 ore 23:44

Ma l'autore non accusa il digitale anzi fa un analisi a vari livelli per sostenere che il digitale non è assolutamente differente dalla pellicola sia a livello "filosofico" sia concettuale in quanto la fotografia digitale in realtà si basa su un principio analogico e non esiste nessuna rivoluzione ma solo un'innovazione fisiologica della tecnologia. E molto lunga da spiegare, ma la sua trattazione a me è sembrata molto interessante (anche se viene fatta a livelli da imper pippe mentali, sia chiaro) :)

avatarjunior
inviato il 11 Giugno 2014 ore 1:00

Ciao Nicola, io quel testo l'ho studiato, era in bibliografia d'esame per il corso "Teorie e pratiche della fotografia" quando ero al prima anno della magistrale a Bologna. Il corso lo teneva proprio Claudio Marra, l'autore. A parte le pippe mentali (che sono davvero estreme, ma mi ricordo che le lessi con grande entusiasmo) purtroppo ho trovato il testo abbastanza inutile, nel senso che alla fine il succo è che non ha senso parlare di "vecchi media" e "nuovi media" per il semplice fatto che questi ultimi sono una derivazione (evoluzione, prolungamento, ecc) dei primi. Questo concetto (che naturalmente condivido) è stato indagato e spiegato da molti studiosi, molto prima dell'uscita di questo testo, che reputo inutile perché non aggiunge nulla di nuovo alla dialettica "vecchi" e "nuovi" media. Ma ha sicuramente il merito di non essere un analogico VS digitale.
Devi dare anche te l'esame con Marra o hai semplicemente letto il libro?
Un saluto,
Sandro

avatarjunior
inviato il 11 Giugno 2014 ore 1:18

bah... dicevano la stessa cosa del "Giudizio Universale"...

avatarsenior
inviato il 11 Giugno 2014 ore 8:30

Ciao Sandrocanon, grazie mille per le informazioni! Niente esame, me lo ha proposto amazon tra i consigliati e mi ha incuriositoMrGreen Essendo il primo libro che leggo sull'argomento non sapevo fosse già stato tutto detto... A questo punto direi che é un altro libro scritto affinché gli studenti ingrassino il proprio profMrGreen per fortuna nel mio ambito di studi (biotec) e difficile che accadaSorriso

avatarjunior
inviato il 13 Giugno 2014 ore 11:42

Far ingrassare i prof.. mi piace come espressione MrGreen
Comunque se ti interessa l'argomento evoluzione/cambiamento vecchi e nuovi media prova a guardare
- Remediation. Competizione e integrazione tra media vecchi e nuovi, Bolter Jay D.; Grusin Richard
-Gli strumenti del comunicare, Marshall McLuhan
Di McLuhan ci sono vari saggi importanti come "Il medium è il massaggio" alla fine tutti ruotano attorno al "mezzo" di comunicazione e alle caratteristiche/limiti/implicazioni con altri strumenti ecc.
Se sei uno coraggioso anche "Apocalittici e integrati" di Umberto Eco ha delle pippe mentali niente male... (io non l'ho mai finitoMrGreen)

avatarjunior
inviato il 15 Giugno 2014 ore 22:58

a me sembra quando ero piccolo e nelle case arrivò il telecomando della TV... se ne parlò bene e male a fiumi, la pigrizia ad alzarsi dalla sedia, la scarsità di concentrazione, lo zapping... dopo 30 anni di telecomando, finalmente non rompe più le balle nessuno ... eh eh eh

avatarjunior
inviato il 26 Giugno 2014 ore 22:38

Con tutta sincerità dall'indice sembra molto interessante, appena finisco di leggere il libro che ho acquistato sul surrealismo, vedo di prenderlo, ringrazio nicola per la segnalazione.

avatarsenior
inviato il 30 Giugno 2014 ore 12:07

Non ho letto tale libro, ma come qualcuno ha già affermato, che nell'era analogica la foto era sinonimo di "duplicazione della realtà" è quanto di più lontano dalla realtà. Ma a prescindere dal mezzo usato è proprio una questione dei punti di vista differenti da uno all'altro fotografo.

E stessa cosa vale per il fotogiornalismo, ok che non devono essere "manipolate"le immagini, ma anche quelle sono frutto di un'interpretazione prima del fotografo e poi nostra.

avatarsenior
inviato il 30 Giugno 2014 ore 12:09

@guidoz

non è fanatismo, ne essere snob.
E' semplicemente ignoranza sul tema, di chi non riesce ad andare oltre i tecnicismi.
Ora andiamo a cercare l'autore e lo sfondiamo di botte.

Edit: se come dice sandrocanon il testo alla fine equipara filosoficamente analogico e digitale, sono d'accordissimo, ma di fotografia analogica realista non ne posso sentir parlare. Probabile sia stata fuorviante la descrizione ufficiale riportata

avatarsenior
inviato il 30 Giugno 2014 ore 12:24

Non sarà mica come la diatriba CD vs vinile ?MrGreenMrGreenMrGreen

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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