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Conoscere le regole... per poterle infrangere


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avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2014 ore 15:48

Titolo provocatorio che spero dia vita ad un dibattito costruttivo e privo di "battaglie" di religione, pertanto astenersi perditempo, attaca briga e dischi rotti; la regola doro è "niente dogmi" ma punti di vista, opinioni. Dubbi e non solo certezze, una volta tanto!

Direi quindi di dare vita ad un dibattito sulle "regole della composizione fotografica", argomento su cui spesso si glissa perchè ci si affida al proprio gusto, all'esperienza o, peggio, al caso. Qualche fotografo dice di conoscerle e di seguirle, qualcuno proprio non sa cosa siano (la maggior parte dei fotoamatori probabilmente) e i più sgamati, quando presi in castagna, affermano che le hanno violate consapevolmente e per uno scopo ben preciso MrGreen.

Il famoso fotografo di Life Andreas Feininger nel suo libro ""Fotografia: principi di composizione" asserisce che le regole fotografiche vanno interpretate più come linee guida, che ferrei principi dogmatici, che il rigoroso rispetto delle regole compositive porta a produrre compitini noiosi e quindi è bene, consapevolamente, infrangere queste regole per donare allo scatto originalità e forza espressiva. Di esempi se ne possono trovare tanti, foto splendide che non rispettano nessuna regola compositiva.

Anche Freeman nel suo enciclopedico "L'occhio del fotografo" giunge in alcune parti a simili conclusioni.... ma bisogna leggerle tra le righe, in sostanza si può capire che le scelte compositive devono essere sempre motivate, soprattutto quando non sono convenzionali ovvero, se rompe gli schemi, ma è coerente con un progetto ben preciso, allora qualsiasi scelta compositiva è lecita.

Voi cosa ne pensate? La sezione aurea, la regola dei terzi, l'orizzonte che non deve stare in centro, le linee di forza, la direzione del movimento, le digonali, la tensione, il ritmo, l'equilibrio, le texture, l'uso del colore complementare e mille altre regole che probalimente esistono solo nella fantasia di chi le ha create... vogliamo vederle, pensarle nei nostri scatti prima di realizzarli o ci accontentiamo di adattarle postume, nella speranza di averla azzeccata? Ne tenete conto nel vostro progetto fotografico o ve ne fregate bellamente, consapevoli che non servono una cippa? Tutte le opinioni saranno altrettanto valide, nessun vincitore o vinto.

A voi la parola MrGreen

P.S. non postate foto di esempio, preferibile un link. Grazie

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2014 ore 16:11

Io ho letto alcuni libri compreso quello da te citato di Freeman,mi trovo spesso ad utilizzare la regola dei terzi ed altre semplici "indicazioni" pou volte citate in questi volumi ma anche sul web ecc.. Mi sono dato questa regola compositiva e cioe' che non esistono regole ma un buon gusto compositivo dato dalla propria personalita e dal proprio modo di vedere certi rapporti fra gli elementi che compongono l'immagine . Sicuramente tutto questo e' stato a suo tempo influenzato dalla visualizzazione di fotografie ,manifesti o quantalto , magari seguiro inconsapevolmente certe "regole" , di sicuro non scatto una foto se non posso comporla come a me piace.
p.s. Faccio foto per hobby.

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2014 ore 16:19

Idem, ho letto tre libri di Freeman più altri testi, ho guardato migliaia di immagini su libri e web: ad oggi compongo seguendo il gusto del momento, senza alcuna regola preconcetta o preconfezionata.

avatarsupporter
inviato il 22 Maggio 2014 ore 16:47

E' un mio vecchio cavallo di battaglia..... se tutti rispettassero le regole canoniche non ci sarebbe evoluzione......

Ovviamente, perchè non sia una tentativo a casaccio, prima di distruggere costruttivamente una regola, la si deve conoscere perchè solo così la si può reinterpretare consapevolmente e con un progetto che porti a qualcosa...
Anche se, e non succede solo in fotografia, può capitare che da un errore o da un caso fortuita possa nascere l' IDEA;-)

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2014 ore 16:51

Ritengo che conoscere le regole fondamentali della composizione sia un obbligo .... dopo di che' la creazione di un insieme equilibrato e armonico piuttosto che eresia creativa o una dissertazione al di fuori degli schemi x evitare un prodotto " già visto" .... sia da lasciare alla insindacabile giudizio dell'autore ( .... e di chi guarda le sue foto ) ---- personalmente seguo istintivamente le regole generali x rifinire in P.P. ( ma ho studi artistici, quindi il compito e' facile)

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2014 ore 16:56

anche questa puo' essere considerata una regola, cioe' quando tutto quello che sarebbe sensato fare non porta al risultato sperato, non rimane che fare tutto quello che nessuna teoria riterrebbe giusto fare. insomma tutto e' relativo, anche nella confusione puo' esserci un ordine.

luca

avatarjunior
inviato il 22 Maggio 2014 ore 17:19

Se le regole compositive ci sono c'è un valido perché ( basta studiare un po' ) e se queste regole possono essere tranquillamente infrante ci deve essere ( ben leggibile nella foto) un altrettanto valido "perché".

Niente dogmi ma per me la questione è molto semplice: ad esempio, personalmente non sono in grado di fare foto "che rompano gli schemi" delle regole compositive senza che queste foto le veda immediatamente come una ciofeca (almeno partendo proprio dalla composizione). Che poi una mia foto "non ciofeca" sia del tutto "anonima" e omologata è un dato di fatto. Ma...non si esce; da qui (rispettare le regole basilari) bisogna iniziare.

Dunque, il problema si pone in altra maniera a mio avviso: c'è chi può permettersi di non rispettare le regole compositive e c'è chi non può permetterselo. Tutto sta ad essere consapevoli dei propri limiti senza raccontare balle a se stessi.

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2014 ore 17:54

L'argomento è molto interessante, anche se difficile discuterne scrivendo post su un forum.
Per quanto mi riguarda, sono felice che esista qualcuno che conosce le regole (o linee guida che dir si voglia) e sia in gradi di spezzarle o reinterpretarle per motivi artistici perchè io spesso non mi sento in grado di farlo.
Escludo dal discorso e dal ragionamento ovviamente quelli che' come diceva qualcuno molto giustamente, interpretano "postume" certe scelte solo per riparare una castroneria commessa.

Per i miei interessi fotografici attuali, che girano attorno alla fotografia micro/macro architettonica, ritengo che una certa attenzione alle simmetrie, alle diagonali al direzionamento dello sguardo sia assolutamente indispensabile anche se ammetto che qualche esperimento ogni tanto lo faccio.. e di norma è molto molto molto pensato perchè affrontare la fotografia come "casualità" non mi dà nessuna soddisfazione nè divertimento (anche se ovviamente questa è una cosa del tutto personale).

Quindi in generale cerco di inquadrare seguendo le classiche linee guida o regole, poi eventualmente se ne vedo il motivo le aggiro od ignoro, magari anch eperchè ho previsualizzato il taglio o l'effetto che voglio ottenere alla fine del processo (quindi PP compresa). A scanso di equivoci questo mio approccio lo applico principalmente alla fotografia architettonica di cui sopra.

Per il resto, ritengo che queste "regole" esistono e sono applicate pe run motivo, diciamo da qualche centinaio di anni, ed hanno strettamente a che fare con il modo in cui il nostro cervello funziona ed il modo in cui "appoggiamo" lo sguardo su una fotografia quando la guardiamo. Ed è esattamente per questo che spezzare queste regole deve essere fatto da chi ha davvero motivo per farlo, per fornire una interpretazione di rottura all'osservatore, o dargli il classico pugno nello stomaco.. da chi ne ha motivo ma, aggiungo, forse ancora più importante da chi sa cosa sta facendo Sorriso

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2014 ore 20:19

Argomento molto interessante, seguo con interesse Sorriso

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2014 ore 21:29

Ne tenete conto nel vostro progetto fotografico o ve ne fregate bellamente, consapevoli che non servono una cippa?


Ne conosco alcune, quando ho il tempo di ragionare a volte le rispetto, quando non ho tempo me ne frego, consapevole però che se sono state fissate a qualcosa serviranno. Perlopiù vado "a naso": se mi piace quello che vedo con gli occhi inquadro, cerco di comporre in modo che mi piaccia e scatto.

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2014 ore 21:33

+1 per Mattfala.
A volte rompere gli schemi fa bene!

avatarsupporter
inviato il 22 Maggio 2014 ore 21:55

Il famoso fotografo di Life Andreas Feininger nel suo libro ""Fotografia: principi di composizione" asserisce che le regole fotografiche vanno interpretate più come linee guida, che ferrei principi dogmatici, che il rigoroso rispetto delle regole compositive porta a produrre compitini noiosi e quindi è bene, consapevolamente, infrangere queste regole per donare allo scatto originalità e forza espressiva. Di esempi se ne possono trovare tanti, foto splendide che non rispettano nessuna regola compositiva.
Anche Freeman nel suo enciclopedico "L'occhio del fotografo" giunge in alcune parti a simili conclusioni.... ma bisogna leggerle tra le righe, in sostanza si può capire che le scelte compositive devono essere sempre motivate, soprattutto quando non sono convenzionali ovvero, se rompe gli schemi, ma è coerente con un progetto ben preciso, allora qualsiasi scelta compositiva è lecita.

Personalmente sono d'accordo con quanto detto da entrambi, di Freeman, fra l'altro ho apprezzato moltissimo l'esempio che ha fatto con la citazione della critica di Graham Clarke a Bresson;-) MrGreenMrGreen
Ho letto un'intervista ad un bravissimo paesaggista che ricordava quanto fosse importante comporre seguendo la regola dei terzi, 10 sue bellissime immagini illustravano l'articolo.. 6 avevano l'orizzonte al centro;-)

avatarsenior
inviato il 22 Maggio 2014 ore 22:32

Interessante discussione. Io penso che le regole sulla composizione siano utili alla riuscita di una foto. In genere devono essere applicate per guidare lo sguardo e trasmettere al meglio quanto si è visto. Parimenti nella scrittura, la sintassi, l'articolazione e la punteggiatura consentono l'espressione convenzionale. Poi, non spesso, ma quando accade è bellissimo, saltano fuori i poeti, i quali, come dei nuovi Fosbury, dimostrano che è possibile un'altra via. Seguo con interesse. Un saluto.

avatarjunior
inviato il 22 Maggio 2014 ore 23:40

A proposito di un certo Anton Corbijn...

Entirely self- taught, Corbijn has relied on instinct rather than technical training, loving to experiment and the surprise of seeing what develops.
He doesn't use a tripod, doesn't use flash and lets the mistakes just happen.

"Your handicap is your strongest asset" ;-)

avatarjunior
inviato il 23 Maggio 2014 ore 0:15

Non vi è mai capitato però di vedere scatti di qualcuno che non ha la fotografia come passione e che non ha conoscenze su regole fotografiche tirare fuori foto geniali?
A me è capitato e personalmente lo trovo bellissimo..secondo me capita perché loro, non conoscendo le regole..automaticamente non ne sono vincolati. In questo modo possono esprimersi liberamente dando vita (di rado) ad uno scatto geniale..in modo del tutto inconsapevole tra l'altro!


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