| inviato il 24 Novembre 2013 ore 16:26
Ciao a tutti, mi capita molto spesso di eseguire degli scatti che tecnicamente sono ottimi e parlo di composizione, regola dei terzi, posizione del soggetto ecc. Però molto spesso, una volta che guardo l'istogramma dello scatto, se questo non ha la classica forma a "campana", reputo la foto non corretta e pronta per essere cestinata? Mi sa che questo modo di lavorare non sia corretto e vorrei capire da voi come vi comportante in fase di PP o di valutazione delle foto; vi legate molto a ciò che vi indica l'istogramma? Come capite a colpo d'occhio cosa non va nella foto o come possiamo renderla unica? Sono aperto a qualsiasi consiglio. Grazie a tutti. |
user17313 | inviato il 24 Novembre 2013 ore 16:35
se la foto che ho fatto pare avere qualcosa di strano, qualcosa che non va ma non so bene cosa guardo l'istogramma. se la foto invece mi pare perfetta l'istogramma non lo considero. poi ognuno ha il suo approccio, c'è chi vuole avere foto "tecnicamente" perfette e allora bilancia a tutti i costi l'istogramma, io comunque non lo reputo fondamentale |
| inviato il 24 Novembre 2013 ore 16:35
L'istogramma personalmente lo valuto in funzione della scena. Non sempre questo deve essere pieno da cima a fondo e con forma a campana, anzi. L'istogramma rappresenta sull'asse orizzontale i colori, e su quello verticale l'illuminazione degli stessi. Quello che vedi è la distribuzione dei pixel dell'immagine scattata sui due assi, Quindi, se ad esempio stai fotografando un vestito nero su sfondo bianco, difficilmente ti uscirà la campana ma piuttosto due picchi, ognuno ad un estremo. Spero di essermi spiegato, certamente qualcuno più preparato ti risponderà meglio! |
user17313 | inviato il 24 Novembre 2013 ore 16:38
comunque se vuoi un consiglio leggi l'articolo fatto da juza nella sezione "articoli" che parla di questo argomento. è fatto veramente bene e spiega tutto nei dettagli |
| inviato il 24 Novembre 2013 ore 16:42
Quoto in pieno Theng. Va interpretato in base a quello che fotografi. L'importante è non avere parti dell'istogramma che tocchino le estremita' del grafico. io principalmente guardo quello dopo lo interpreto e decido... Ciao.. |
user12181 | inviato il 24 Novembre 2013 ore 21:43
Premessa: faccio quasi solo paesaggi. Guardo soprattutto l'istogramma (prima e dopo lo scatto) e il blinking delle alte luci bruciate, praticamente l'esposimetro non mi serve, spingo l'istogramma a destra (impostazioni in macchina tutte a zero) evitando di bruciare le alte luci e basta. In scene di grande gamma dinamica a volte faccio bracketing (quasi sempre di nove scatti, anche se diversi sono inutilizzabili...) per fare poi una fusione in PP. In pratica sono un seguace di Imogen Cunningham che faceva bracketing e alla fine almeno uno scatto lo azzeccava, molto giustamente non sapeva cosa farsene del sistema zonale e delle elucubrazioni teoriche del suo amico A. A. (Le donne come è noto sono molto più efficienti e pratiche degli uomini... se pensiamo che ancora oggi c'è chi sostiene che con il digitale il sistema zonale non è affatto superato...) P.S. Dimenticavo: da notare che la Cunningham ne sapeva più di A.A., era laureata in chimica... |
| inviato il 25 Novembre 2013 ore 8:15
Come ha scritto poco sopra Theneg, l'istogramma rappresenta sull'asse orizzontale i colori, e su quello verticale l'illuminazione degli stessi. Non centra nulla il discorso "forma a campana", se ha quella forma vuol dire che nella foto non ci sono zone troppo scure e ne troppo chiare, quindi la scena ha poco contrasto. Punto. La cosa assolutamente importante è non bruciare le alte luci. E questo deve essere verificato PER OGNI SINGOLO CANALE, non solo sull'RGB, altrimenti se sei "fuori" anche con uno solo il colore non lo recuperi più. Per me l'istogramma è più importante dell'esposimetro. Ciao. Marco. |
| inviato il 25 Novembre 2013 ore 15:06
" Ciao a tutti, mi capita molto spesso di eseguire degli scatti che tecnicamente sono ottimi e parlo di composizione, regola dei terzi, posizione del soggetto ecc. ......... Sono aperto a qualsiasi consiglio. " La fotocamera ti presenta l'Istogramma del file immagine Jpeg da lei elaborato dal RAW di scatto, e lo fornisce nello spazio colore che hai impostato in fotocamera. La fotocamera, di nessuna marca, NON fornisce l'istogramma del RAW, in queste fotocamere civili l'istogramma del RAW non è disponibile. Se scatti in RAW, l'istogramma della fotocamera può essere, e molto spesso lo è, assai mendace , anche se lo spazio colore di fotocamera è impostato in Adobe RGB, ed è mendace perché il pacco dati associato al RAW ha una quantità d'informazioni SUPERIORE all'informazione contenibile in uno spazio colore anche relativamente grande tipo Adobe RGB, che la fotocamera può utilizzare convertendo lei il RAW in Jpeg . Operativamente parlando, in pratica, questo comporta che luci bruciate in Adobe RGB ( e dunque rilevabili nell'istogramma di fotocamera settata in Adobe RGB), possono benissimo NON essere bruciate in spazio colore ProPhoto RGB e le stesse luci poi si recuperano in softproofing quando si va a stampare e si riduce la dimensione dello Spazio Colore dell'immagine, da ProPhoto RGB al gamut della stampante, se buona, molto vicino ad Adobe RGB: hai una stampa ottima e tutta leggibile da un'immagine che la fotocamera, col suo istogramma, ti dichiara in parte bruciata. Il RAW viene convertito in file immagine con associato lo spazio colore che si sceglie chi fa il fotoritocco: se uno lavora in fotoritocco in ProPhoto RGB, e la fotocamera non è molto datata, l'istogramma di fotocamera non fornisce, in pratica, alcuna indicazione utile, mentre può fornire, e fornisce molto spesso, indicazioni false per chi fa il fotoritocco in ProPhoto RGB, la fotocamera non ti dice le bugie, ma ti trae in inganno. Allora sorge la domanda: quale è l'istogramma più vicino a quello del RAW visionabile in fotocamera? Se scatti in RAW e vuoi l'istogramma della fotocamera il più possibile vicino a quello reale del RAW, devi togliere il bilanciamento del bianco alla fotocamera, e, almeno sulle Nikon, lo si può fare, fornendogli una immagine di riferimento priva di bilanciamento del bianco. Togliendo il Bilanciamento del Bianco alla fotocamera, l'immagine che si presenta sul display e sui visualizzatori d'immagine (VieV NX, Fastone, etc) , che mostrano la loro interpretazione Jpeg del RAW, è un'immagine verde, con forte dominate verde, per la presenza del verde, in rapporto 2 : 1, rispetto agli altri due colori nel Bayer, ma l'istogramma è quello più vicino possibile a quello del RAW, anche se non è ancora il reale. L'immagine verde si recupera impostando il Bilanciamento del Bianco opportunamente, sempre che uno abbia cognizione di causa di quello che fa, ma non è sempre facile. Se uno comunque vuole l'istogramma il più possibile vicino all'istogramma del RAW, all'istogramma vero del pacco dati associato all'immagine registrata allo scatto dalla fotocamera, ma non vuole togliere il bilanciamento del bianco alla fotocamera, per non avere l'immagine verde che poi si recupera con lavoro non sempre immediato, il Picture Control da impostare in fotocamera, per Nikon, è: Immagine Standard con contrasto al minimo. Impostata così, la fotocamera fornisce l'immagine che è "slavata", ma conserva il bilanciamento del bianco e, con spazio colore Adobe RGB impostato di fotocamera, fornisce l'istogramma il più possibile vicino a quello del RAW sviluppato in ProPhoto, che è lo spazio colore di default di ACR e di altri convertitori e quello che permette di utilizzare la massima quantità di dati del RAW, in termini di gamma dinamica e cromatica del file immagine di conversione di quel RAW. Osservare solo l'istogramma di fotocamera per poi fare un fotoritocco serio dell'immagine "scattata " in RAW, è un grave errore, ed è un errore, per quanto detto sopra, di concetto, prendi per buono fischi per fiaschi se usi lo spazio colore che va usato sempre per un fotoritocco fatto come si deve, ossia ProPhoto. A meno che tu non scatti in Jpeg ed in spazio colore sRGB, il che significa, semplicemente, fotografia di qualità infima, fregatene dell'istogramma di fotocamera, non lo guardare! Se fai fotografia di qualità, devi lavorare in ProPhoto come spazio colore di fotoritocco, e dopo comprimerlo nel gamut di stampa, non c'è altra via: fregatene dell'istogramma. In questo caso, fai esporre alla fotocamera, non lo fare tu a occhio, a stima tua, a meno che tu sia espertissimo di come funzionano i sensori, gamma dinamica etc. (ma, abbi pazienza, non mi pare). Cosa fondamentale, usa il tipo di esposizione disponibile (Automatica, prevalenza centrale o spot) A SECONDA del soggetto. In altre parole, impara ad usare bene la fotocamera: quella ha tutte le dotazioni per darti una foto esposta bene sempre e comunque. Fai delle prove e vedi quando usare un metodo di esposizione o un altro. Saluti cordiali Saluti cordiali |
| inviato il 25 Novembre 2013 ore 15:16
io uso una macchina INCIVILE , quindi sò che l'istogramma non è preciso ma, come per l'esposimetro, cerco di capirne il comportamento così settato nelle varie situazioni e agire di conseguenza. Es nel mio caso sò che una bruciatura di 1 ev la recupero tranquillamente sviluppando con prophoto, quindi mi regolo quando scatto. Ciao Max |
| inviato il 25 Novembre 2013 ore 16:49
Grazie a tutti per le risposte e per i chiarimenti, siete stati eccellenti come sempre. |
| inviato il 25 Novembre 2013 ore 16:54
“ il Picture Control da impostare in fotocamera, per Nikon, è: Immagine Standard con contrasto al minimo „ Discorso simile anche per Canon: picture style su 'neutral' o 'faithful' e contrasto azzerato |
| inviato il 13 Marzo 2016 ore 12:40
non credo che 'istogramma possa sempre esprimere ciò che voleva il fotografo, una volta "aggiustato". credo nell'intenzione di realizzare cio che abbiamo in mente. buoni risultati a tutti! giò |
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