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Ok sono rimasto veramente stupito.........canon ambassador con falconieri....


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avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2013 ore 21:30

Ciao a tutti, forse alcuni di voi mi conoscono per le mie a volte esagerate polemiche contro chi attacca le fotografie scattate in ambiente controllato o in cattività....

Ma oggi guardando sul sito del CPN Canon, mi sono imbattuto nel sito del ambassador Danny Green......

ecco e qui mi cadono le braccia...un Canon Ambassador che organizza workshop sulla fotografia di rapaci....udite udite......con l'aiuto di falconieri.....la cosa mi lascia alquanto perplesso....cioè posso capire che un neofita vada in un oasi ecc...ma un fotografo di fama internazionale e vincitore per tre volte del wildlife photographer of the year utilizza animali in cattività per i suoi workshop......

Scusate ma questa cosa mi ha fatto cadere le braccia.

avatarsenior
inviato il 15 Settembre 2013 ore 22:17

Ciao a tutti.
Non sono un fotografo di wildlife (non sono neppure un fotografo, sono un pivello...), quindi prima di tutto esprimo il massimo rispetto per chi ha un'alta concezione di tale attività e la svolge e promuove in forza di un rigoroso impianto etico.
Penso però che di fronte al professionismo non ci sia da fare moralismi: uno fa cose legali (in alternativa, manette, of course), per guadagnare, e viene riconosciuto e retribuito dagli utenti della sua proposta.
Tutto semplice e trasparente.
Poi, la mia esperienza mi dice che il danaro contamina tutto: in qualsiasi attività entrino rilevanti interessi economici, il concetto di giusto viene immediatamente surrogato, ben che vada, da quello di lecito (spesso da quello di possibile...).
Se non siamo d'accordo, il miglior metodo di lotta è il boicottaggio.
Tagliamo i rifornimenti a chi ci contraria o delude, non andiamo più ai suoi workshop, non frequentiamo più siti e blog, non compriamo più libri o opere, non leggiamo più le riviste che li consacrano.
Se poi certi WS saranno sempre gremiti, mi dispiace ma dovremo ammettere che hanno ragione loro: vox populi, vox Dei!
Per fare un parallelo, mi fanno ridere quelli che sbraitano contro gli stipendi scandalosi dei calciatori.
Non sono mai andato in uno stadio e penso di aver fatto loro più male di quelli che si lamentano e poi fanno l'abbonamento.

user3834
avatar
inviato il 15 Settembre 2013 ore 22:47

Scusa ma se io pago per un Workshop con questo fotografo, faccio un uscita e non riesco a beccare neanche mezzo rapace... che fa il fotografo mi ridà i soldi? lo trovo assolutamente normale utilizzare i falconieri per un workshop, almeno hai la certezza di poter fotografare gli uccelli e a coloro che devono imparare dai la possibilità di esercitarsi.

avatarjunior
inviato il 15 Settembre 2013 ore 23:12

Bè per un workshop non ci trovo nulla di scandaloso, ti deve spiegare come fotografare i rapaci in volo e senza rapaci viene un pò male. Diverso se lo facesse per le riviste per cui lavora, ma non credo lavorerebbe in quel caso ;)

avatarjunior
inviato il 16 Settembre 2013 ore 1:45

Non vorrei deluderti, ma a livello professionale è MOLTO più diffuso di quanto tu possa immaginare l'utilizzo di animali in cattività, e questo vale non solo nella fotografia ma anche nella realizzazione di documentari anche di importantissime case di fama internazionale. gli animali rari e particolarmente elusivi vengono spessissimo ripresi in aree controllate

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2013 ore 7:21

Anche all'oasi di S. Alessio, spesso sono organizzati WS e ci sono pure (tutti i sabati e domeniche) spettacoli di falconeria...cosi è ;-)

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2013 ore 7:40

Mi aspettavo che un fotografo ambassador canon e vincitore del wildlife almeno tenesse i suoi workshop in natura.....

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2013 ore 8:50

Sinceramente se pagassi per imparare a fotografare i rapaci, e non credo poco visto il calibro del maestro, esigerei che mi insegnasse a fotografarli. Quindi lui mi DEVE garantire che mi insegnerà e quindi è palesemente costretto a ricorrere ai falconieri, non ci trovo nulla di strano....

avatarsupporter
inviato il 16 Settembre 2013 ore 9:36

Io sono più' stupito dal fatto che chi è' intervenuto lo abbia fatto per approvare tale scelta... Per me ognuno puo' fare come vuole se non si danneggiano animali........ma utilizzare dei falconieri per fare foto non è' fotografia naturalistica... Non andrei mai ad un workshop del genere

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2013 ore 9:51

non mi pare un grosso problema, la cosa è legale e mi sembra che i problemi in itallia e nel mondo siano altri, in più ho visto questi rapaci tenuti benessimo, nati in cattività perciò non averbbero altre alternative di vita.

avatarjunior
inviato il 16 Settembre 2013 ore 9:53

Capisco sicuramente lo sconcerto etico dell'intervento però mi chiedo una cosa che per me è fondamentale:
in questo workshop il fotografo si propone di insegnare come andare a scovare i rapaci oppure come fotografarli?
Nel primo caso l'uso della falconeria è pressochè inadeguato, nel secondo caso, come hanno scritto molti sopra di me è una scelta di logica lavorativa.
Mi spiego meglio, usualmente un workshop deve essere organizzato in un luogo dove poter gestire una certa quantità di partecipanti per potersi concentrare sulle spiegazioni e soddisfare i dubbi dei paganti (e quindi esigenti)
Di solito le aree con alta probabilità di imbattersi in rapaci non sono così agevoli e per di più se devo spiegare a 10 partecipanti per 10 volte come scattare una foto al volo ho bisogno di almeno 10 voli di rapaci e questo solo per far fare ai partecipanti una prima prova.
Il workshop in oggetto credo sia un workshop tecnico e non un workshop in cui le foto che ne escono vengono spacciate come naturalistiche. Sono foto per esercitarsi, per capire come non sbagliare il colpo quando si vanno a cercare i rapaci.
Ne conseguirà che a valle dello stesso i partecipanti si andranno a procacciare gli avvistamenti altrove e tenteranno di replicare quanto gli è stato insegnato.
Per intederci un pilota di aerei non viene messo subito ai comandi di un 747, prima si fa lunghe sessioni al simulatore.
La falconeria, per quanto disprezzata, viene utilizzata a mo' di simulazione.

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2013 ore 10:08

Il discorso è complesso e può essere affrontato da tre punti di vista diametralmente opposti.
Dico la mia.
- A fini prettamente fotografici-didattici non trovo strano che un professionista tenga work-shop a neofiti utilizzando falchi in cattività. Non tutti potrebbero permettersi un work-shop in natura: costi di spostamento, attesa a volte di giorni. Inoltre, le scene sarebbero variabili con difficoltà a correggere i propri errori.

- Il professionista (ma questo al momento non sembra essere il caso) che si definisce "Wildlife" e poi , senza dichiararlo , ritrae i soggetti in cattività. Questo sarebbe deprecabile, scorretto e meschino. Tuttavia, nella maggior parte dei documentari "wild" vengono inseriti spezzoni di esemplari in cattività.
Qui poi si apre una ventaglio di situazioni più o meno rigide su quello che è "wild" o quello che non lo è. Si passa dal "wild-estremo" dove il fotografo si avventura da solo a piedi, per passare a "wild-relativi" dove il soggetto è libero ma il fotografo è dentro un capanno o comunque in una riserva, oppure ha posizione cibo, oppure foto-trappole, ecc ...

- Aspetto "morale": è giusto o no tenere animali in cattività ? Il fotografo "Wildlife" dovrebbe sempre osteggiare gli animali in cattività e, quindi, non farne uso per nessuna ragione al mondo ? Per chi ritiene che costringere un animale in cattività sia contro natura e da vietare (anche per quei soggetti che in natura morirebbero perché non perfettamente in salute) mai potrà accettare il comportamento di questo professionista "Wildlife".

avatarsupporter
inviato il 16 Settembre 2013 ore 10:17

Scusa Luca ma cosa c' entrano i problemi del' Italia e del mondo????
Mahhhhhhh........Confuso

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2013 ore 10:54

Anche all'oasi di S. Alessio, spesso sono organizzati WS


Non credo che a S. Alessio ci siano Canon Ambassador a tenere corsi Sorriso

Detto ciò ci sono milioni di oasi, riserve, parchi,ecc... dove la possibilità di non fotografare nulla è prossima allo zero e gli animali sono assolutamente liberi. Solo che almeno ti devi sbattere un minimo (ma veramente neanche un minimo a volte) a cercarli.

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2013 ore 11:53

La cosa che ritengo grave e che un canon ambassador e il vincitore di ben tre volta il wildlife of the year debba ricorrere a questi stratagemmi per insegnare......

Se è stato per tre volte il campione mondiale.....Cavoli vuol dire che le foto le sa fare in natura.....non è un improvvisato....quindi saprà benissimo dove poter fotografare i rapaci....

Altri fotografi che potete trovare su internet e che sono meno famosi e che non hanno vinto il wildlife of the year organizzano workshop sulle aquile...però mica usano aquile in cattività....ti portano in alaska e in posti specifici dove sanno che stazionano.


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