RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Il Canada e i Grandi Laghi


  1. Altro
  2. »
  3. Articoli
  4. » Il Canada e i Grandi Laghi


Il Canada e i Grandi Laghi, testo e foto by PietroGuida. Pubblicato il 21 Ottobre 2011; 23 risposte, 16842 visite.


Quando decisi di andare in Canada non immaginavo di trovarmi di fronte a un territorio così aggressivo e allo stesso tempo affascinante. Credevo che a marzo il freddo nella zona dei grandi laghi sarebbe stato contenuto e non avrebbe creato problemi a uno come me, che vive tutto l'anno in zona di montagna. Eppure il clima che ho trovato nella prima settimana di marzo 2009 mi ha reso la vita difficile, soprattutto in occasione di escursioni fotografiche. Ma anche per questo quello in Canada è stato un viaggio incredibile, tra i grandi laghi del Nord America, tra i ghiacci, in un ambiente incontaminato e selvaggio, dove il freddo orienta tutte le scelte sociali delle popolazioni. Ma è stato anche un viaggio per conoscere meglio una cultura affascinante.




In Canada la gran parte del territorio non è accessibile a causa dei ghiacci, soprattutto nei mesi freddi. Ma nella zona dei Grandi Laghi la situazione è migliore. Ai confini con gli Stati Uniti il territorio è prevalentemente turistico ma l'ambiente naturale comunque ricco di spunti. Il 75 per cento della popolazione vive a meno di 250 chilometri dalla frontiera Usa, tra le più lunghe del mondo, estesa per quasi cinquemila chilometri! A farmi da guida lungo le coste dei grandi laghi come l'Ontario è stato mio zio Cleto che abita in Canada da una vita e che per molti anni ha portato a termine viaggi ed escursioni tra i ghiacci del Nord America . La prima volta che mi sono trovato a fotografare l'alba sulla riva di questa specie di mare senza sale e semigelato è stata un'esperienza eccezionale. L'acqua che mi schizzava sul viso si trasformava in una decina di secondi in pezzetti di ghiaccio. Difficile fotografare in quelle condizioni, tanto che avevo addirittura pensato di desistere dal tentativo, soprattutto a causa della febbre alta. Oltre all'incoraggiamento di mio zio, provvidenziale è stato anche il famoso sciroppo d'acero canadese a base di paracetamolo. I grandi laghi d'inverno sono incantevoli, e vedere un mare che gela è avvincente. Ma da un punto di vista strettamente turistico consiglio visite nel periodo estivo o primaverile.

Anche la vita sociale è condizionata dal grande freddo invernale. Le abitazioni, soprattutto nelle zone periferiche, sono molto calde e accoglienti, riscaldate con impianto a gasolio che fa funzionare il condizionatore. Le strade dei piccoli centri sono prevalentemente vuote per la maggior parte del giorno. La vita sociale si svolge soprattutto nelle case, nei club e nei locali pubblici. Difficilmente le strade vengono percorse a piedi nel periodo invernale. Nelle abitazioni private, escluso nelle metropoli, c'è la consuetudine di togliersi le scarpe quando si varca la soglia della porta d'ingresso. Un costume che ritengo poco utile e sconveniente, anche perché dettato semplicemente da questioni pratiche sterili. Non è l'unico modo per evitare che in casa entri lo sporco visto che esistono i tappeti. Inoltre non tutte le case hanno moquette e parquet, e camminare scalzi sul pavimento in ceramica non è il massimo. Per quanto riguarda le basse temperature, nell'entroterra le condizioni sono ancora più estreme. Le temperature medie oscillano intorno ai -15 gradi con picchi di -40.




In Canada la concezione dello spazio è completamente diversa da quella europea. Le aree protette sono immense e numerosissime. Ho visitato il Parco Nazionale delle Mauricie, quello del Gaspesiè, ma anche i parchi urbani come il Tommy Thompson Park di Toronto o l'High Park. Per un viaggio in Canada consiglio almeno dieci giorni di vacanza. Io sono stato otto giorni, ma due giorni in più mi avrebbero permesso di visitare almeno un altro parco naturale. Per chi non è interessato ai parchi consiglio una vacanza di sette giorni se dotati di auto. Da Roma Fiumicino sono sceso a Toronto che ritengo una delle città dell'America settentrionale più accoglienti. Il Lester Pearson International Airport si trova a nordovest della città, a pochi minuti dal centro, a 16 miglia (25 km). E' ben collegato con autobus, che portano al centro con circa 15 dollari, oppure con la metropolitana, utilizzando il Toronto Transit Commission. La metro è ben collegata con bus e tram disponibili dalle 6 del mattino all'una e mezza di notte. Una corsa in metro costa due dollari e mezzo circa. È una vera metropoli multietnica. Quello che mi ha colpito di più è stato l'aspetto multiculturale della città. Dei suoi due milioni e mezzo di abitanti (cinque e mezzo nell'area metropolitana) solo il 36 per cento è di origine non europea. Se si prova a chiamare il numero telefonico di emergenza, 911, c'è la possibilità di colloquiare in ben 150 lingue. A Toronto, infine, mezzo milione di persone ha origine italiana.

Le Cascate del Niagara







Sono convinto che le "Niagara Falls" siano l'attrazione più spettacolare del Canada. Si trovano, a cavallo tra Stati Uniti e Canada e sono le più famose del mondo, non tanto per l'altezza visto che misurano "solo" 52 metri, ma per lo scenario incredibile e la grande portata di acqua. Da un punto di vista tecnico non è semplice fotografare le cascate nel periodo invernale. Non è difficile però trovare la giusta posizione per un'inquadratura adeguata. Nonostante il grande afflusso di turisti, le postazioni disponibili per ottenere un buon punto di vista non mancano. Il problema principale sono la brinata sull'obiettivo, le goccioline di acqua che si formano in continuazione e in pochi secondi, e la nebbiolina nell'atmosfera. Dopo pochi minuti mi sono ritrovato fradicio. Il vero problema è scattare con il cavalletto in tempi lunghi, in modo da rendere soffice l'acqua delle cascata e dare una buona esposizione al resto dell'ambiente. L'unica possibilità è pulire l'obiettivo e scattare subito, riprovando fino a quando non si trova scova "l'attimo fuggente".




Di solito perseguito ogni giorno la cronaca per il lavoro di giornalista che svolgo. In questa occasione è stata la cronaca a perseguitare me. Era il 12 marzo e quel giorno, dopo aver fotografato laghi e montagna del nord potevo finalmente dedicarmi alle cascate. Quello che mi aveva impressionato subito dopo aver visto la portata di quella sorta di mare dolce piegato dalla forza di gravità era stato in senso di vuoto che le cascate trasmettevano. Pensai: «sarebbe terribile finirci dentro, non ne rimarrebbe neanche un pezzetto su qualcuno dovesse precipitarvi». Subito dopo le grida dei turisti. Una curiosità sulle cascate, infatti, riguarda il tentativo dell'essere umano ripetuto nei decenni di saltare le cascate senza morire. L'ultimo tentativo è avvenuto proprio davanti ai miei occhi, il 12 marzo, e io ero lì. Tutto iniziò, però, nel 1829 quando ci provò Sam Patch, soprannominato appunto il saltatore yankee. Volò dalla Cascata del Ferro di Cavallo. Da allora cominciò una corsa la tuffo. Molti furono i morti. Nel 1960 cadde dalle cascate anche un bimbo di sei anni e sopravvisse miracolosamente grazie al salvagente. Nel 2003 ci fu il primo salto senza protezione di alcun genere. Nessuno è però mai sopravvissuto al volo dal lato statunitense delle cascate. Il secondo avvenne proprio nel momento in cui io ero lì. Quel giorno è iniziato da quelle grida intense dei turisti. E anche io ero lì da turista. L'istinto di passare dal turismo alla cronaca è stato immediato. Ma il desiderio, per una volta, di stare da un altro lato della visuale mi affascinava allo stesso modo. Al di là di tutto ciò, c'era un uomo di 30 anni che rischiava il congelamento. Si era gettato dalla Cascata del Ferro di Cavallo dopo aver scavalcato la ringhiera. L'intervento dell'elicottero è stato molto tempestivo. L'uomo era in balia della corrente ma continuava a nuotare verso il largo piuttosto che mettersi in salvo. Così l'elicottero ha cominciato a spingerlo verso la riva con la forza della corrente generata dalle eliche. A quel punto è stato afferrato da un vigile del fuoco. E' stato trasportato in ospedale con una ferita alla testa e un principio di assideramento, ma vivo. Eloquenti le immagini pubblicate in esclusiva sul sito di Repubblica dal Gruppo Editoriale L'Espresso per il quale lavoro.




Non si può andare in Canada senza visitare la Canadian National Tower, alta 553.3 metri. Viene ancora definita dai residenti come la torre più alta del mondo, anche se nel 2007 è stata superata dal grattacielo Burj Dubai. Il panorama è fantastico. Si può mangiare nel ristorante interno ruotante, guardando tutto il panorama senza alzarsi dalla sedia. I prezzi sono molto alti. Solo per visitare la torre si pagano circa 50 dollari. Ho visitato il castello del Canada con grande piacere soprattutto per l'atmosfera che trasmette grazie alla bellezza medievale della costruzione realizzata su una collina. In origine era l'abitazione del finanziere canadese Sir Henry Pellatt. Fu realizzata nel 1911 su commissione di Pellatt dal famoso architetto E J Lennox. Più di trecento uomini, nel giro di tre anni, realizzarono un'abitazione da sogno, costata tre milioni e mezzo di dollari, che oggi è proprietà del Comune di Toronto. La visita può essere portata a termine in pochi minuti e ne vale veramente la pena. La cucina canadese a me è sembrata di ottimo livello soprattutto grazie alla presenza di ristoranti gestiti dagli immigrati provenienti da molti Paesi europei. Ma è possibile provare, soprattutto a Toronto, specialità provenienti da tutto il mondo. Per quanto riguarda le mance, se il servizio vi ha soddisfatto in Canada si lascia al cameriere il 15 per cento del conto totale. Attenti però ad alcuni ristoranti che, in caso di grandi gruppi, aggiungono in modo automatico la maggiorazione percentuale. Il pezzo forte della cucina in Canada è senza dubbio la colazione, simile a quella all'inglese, ma più abbondante e proteica, con frutta, dolci, latte, aranciata. Consiglio a tutti i pancakes allo sciroppo d'acero. Il pranzo è abbastanza leggero, mentre la cena, intorno alle 18.30, più ricca.


Holy Trinity greek orthodox monastery in Detroit




L'esperienza più coinvolgente e intensa che ho vissuto durante il mio viaggio nel nord America è stata sicuramente il soggiorno nel monastero greco ortodosso di Holy Trinity, nel Michigan. Alcuni anni fa mio cugino Sam, cristiano cattolico, ingegnere di 27 anni di successo in Canada e poi negli States, fu invitato da una sua cara amica a trascorrere un periodo di riposto dal lavoro nel monastero vicino Detroit. Qualcosa scattò dentro di lui tanto che si convertì alla religione cristiana ortodossa donando da allora la sua vita a Cristo e ritirandosi nella clausura di Holy Trinity. Si ratta di una grande tenuta precedentemente proprietà di un ricco uomo d'affari. Centinaia di ettari immersi nella natura, avvolti da un grande lago e circondato da alberi secolari. Un luogo ricco di spiritualità dove sorge uno chalet attualmente ristrutturato a monastero. Nove monaci lavorano e pregano in umiltà nell'immensa proprietà terriera. Io,insieme ad altri cinque ospiti, siamo stati accolti e assistiti premurosamente per tre giorni. Ci hanno accolto come fossimo compagni di sempre. Le loro preghiere nel cuore della notte all'interno della mistica cappella del monastero traboccante di icone, i rintocchi della tavola del Vecchio testamento che invitano alla preghiera alle 4 del mattino, la funzione religiosa nel giorno di festa che comprende anche il pranzo semplice, dignitoso e rigorosamente vegetariano per tutti i fedeli (sic), e la frutta fresca insieme ai biscotti bagnati e insaporiti dal loro sciroppo d'acero sono tutti doni che resteranno sigillati per sempre nel mio cuore. Mi sono sentito come un povero sostenuto, come un ammalato assistito, come un disperato consolato. I gabbiani che volano liberi all'orizzonte, illuminati dal riflesso del tramonto che splende sul lago, mi ricorderà per sempre la stessa libertà dei monaci di clausura a Holy Trinity.


Pietro Guida, scrittore e giornalista, è nato ad Avezzano il 17 Maggio 1975. È iscritto all'Ordine dei giornalisti e dal 2000 svolge l'attività di reporter e di fotografo per "il Centro", quotidiano del gruppo Espresso. E' cronista dal 2000 per l'Agenzia giornalistica italiana (Agi), una delle più importanti nel Paese. Ha pubblicato migliaia di articoli e foto soprattutto per casi di cronaca nera e si è occupato di delitti avvenuti in Abruzzo. Ha diretto diversi settimanali e collabora per numerosi giornali. Ha fondato il settimanale "In Provincia" e il Magazine TerreMarsicane. E' stato direttore dell'omonima rivista e del portale della Marsica (TerreMarsicane.it). E' inoltre direttore editoriale di MarsicaLive e AbruzzoLive. In occasione del sisma del 3.32 che il 6 aprile 2009 ha devastato la zona intorno a L'Aquila, è stato uno dei primi giornalisti ad arrivare sul posto. Per il quotidiano del gruppo Espresso ha fotografato e pubblicato nei primi tre giorni nella copertina di prima pagina i momenti più significativi e drammatici del terremoto. E' appassionato di informatica, free climb e pittura e come hobby suona la chitarra e il pianoforte. Sito Web: www.pietroguida.it



Risposte e commenti


Che cosa ne pensi di questo articolo?


Vuoi dire la tua, fare domande all'autore o semplicemente fare i complimenti per un articolo che ti ha colpito particolarmente? Per partecipare iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti, partecipare alle discussioni e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.





avatarsenior
inviato il 21 Ottobre 2011 ore 10:34

Immagini affascinanti e penso proprio un'esperienza unica...

Chicco

avatarjunior
inviato il 21 Ottobre 2011 ore 11:02

Bello il reportage, ottime le foto che lo illustrano. Complimenti.
Enzo

avatarsupporter
inviato il 21 Ottobre 2011 ore 11:17

che esperienza!! Già avevo voglia di andarci in Canada...adesso ancora di più :-) reportage breve ma coinvolgente..anche e soprattutto, per quel che mi riguarda, nell'ultima parte! Suggestive anche le immagini! :-) complimenti!!
ps..che buoni i pancakes!!!

user5222
avatar
inviato il 21 Ottobre 2011 ore 13:43

Bellissimo questo reportage. Complimenti per il racconto.

avatarjunior
inviato il 21 Ottobre 2011 ore 14:17

Immagini ed esperienza SUPER!

avatarsenior
inviato il 21 Ottobre 2011 ore 14:19

Complimenti per il bel racconto che ci hai fatto, per gli ottimi scatti che ci hai mostrato e per il viaggio che deve essere sicuramente stato qualcosa di inimagginabile!! Cool
Mi hai fatto vivere una parte del tuo viaggio grazie alle tue parole ed alle immagini.
Un saluto
Davide

avatarsenior
inviato il 21 Ottobre 2011 ore 18:07

Ottima recensione e viaggio bellissimo, l'immagini parlano da sole............brrrrrrrrrrrrr...mi era quasi venuto freddo.!!!!!SorrisoSorrisoSorriso

avatarjunior
inviato il 21 Ottobre 2011 ore 23:17

Quello che mi ha colpito di più è stato l'aspetto multiculturale della città. Dei suoi due milioni e mezzo di abitanti (cinque e mezzo nell'area metropolitana) solo il 36 per cento è di origine non europea. Se si prova a chiamare il numero telefonico di emergenza, 911, c'è la possibilità di colloquiare in ben 150 lingue. A Toronto, infine, mezzo milione di persone ha origine italiana.

Questa e' la parte che piu' mi fa piacere leggere. Vivendo in Canada da una decina di anni, e' l'aspetto di questo paese che lo rende piu' affascinante e che piu' mi ha aperto gli occhi. Pensate alle storie dei nostri connazionali che 50-60 anni fa hanno lasciato le proprie terre in cerca di una vita migliore oltreoceano, andando incontro a discriminazioni sociali che purtroppo erano molto comuni verso gli Italiani.

Complimenti, un bellissimo racconto di un viaggio affascinante!

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2011 ore 11:53

Ciao Pietro e complimenti per il bel racconto.

Non vorrei lasciare queste righe per inquinare il tuo bel lavoro o per far nascere polemica, ma ci tengo a precisare il mio punto di vista da grande amante del Canada. Tutto quello che scriverò non è riferito in alcun modo a quello che hai scritto ma solo a ciò che ho vissuto io uno dei posti da te narrati.

Ho avuto la fortuna di visitare il Canada in due occasioni, in particolare la parte Ovest (British Columbia - Alberta - Yukon Territory). Quest'estate invece, durante un doppio coast to coast degli States, ho pensato che una deviazione verso le Niagara Falls fosse d'obbligo. Lo è stato e sono sono rimasto sbalordito da questa visita, purtroppo non per la bellezza della natura che mi si è manifestata, ma per lo scempio che l'essere umano ha messo in atto di fronte a uno degli spettacoli naturali più belli dell'intero paese, a mio parere non il migliore.
Detto questo vorrei riassumere in breve ciò che mi si è presentato davanti agli occhi. Arrivavo da un mese di vagabondaggio tra parchi naturali e non solo, mi ero letteralmente lasciato avvolgere dalla natura in tutte le sue forme, ho visitato luoghi remoti e altri più turistici, nei quali ho voluto scegliere momenti della giornata (notte) adatti per evitare il turismo di massa che a volte è capace di smorzare qualsiasi entusiasmo davanti a una meraviglia.
Niagara Falls, nell'immaginario comune le cascate più belle del mondo. Potrebbero esserlo (o meglio tra le più belle al mondo, non dimentichiamo Iguazù e compagnia bella..), ma le hanno uccise e continuano a farlo.
La prima cosa che si nota entrando nella città di Niagara Falls lato canadese sono i grattacieli, poi la massa di gente per le strade (almeno in alta stagione), poi le torri-casinò...e INFINE si sente un rumore di fondo, un qualcosa che vorrebbe farsi notare in mezzo al chiasso, al vociferare di migliaia di persone, in mezzo a un traffico simile a quello del raccordo anulare di Roma (non è un'esagerazione).
Sono arrivato verso sera in loco, avevo intenzione di farmi una bella session fotografica al tramonto, mi sarei goduto le cascate, il fragore fino a sera tarda, avrei passato ore lasciandomi accarezzare il volto dai vapori gelidi delle cascata per poi andare a dormire un poco in auto e svegliarmi all'alba per catturare nuove sensazioni e, perché no, foto!
Non è andata così. Punto numero uno: parcheggiare. Esistono molteplici parcheggi lungo tutto il corso del Niagara River, parcheggio giustamente a pagamento e alcuni con vera e propria sbarra, come è normale che sia, ci troviamo a tutti gli effetti in una città. Non ricordo il prezzo esatto ma una cosa come 20-25$ se non ricordo male. Ormai ci sono e si fa. Già l'aria che si respirava non mi piaceva ma lo spettacolo delle Niagara Falls non avrei potuto perdermelo.
Ero forse in ritardo per delle buone foto al tramonto, la signorina a cui ho sganciato i dollari per il parcheggio dice a me e al mio compagno di viaggio: "affrettatevi, tra 40 minuti inizia lo spettacolo pirotecnico!!!". L'ho guardata e con un sommesso "ok, thank you" sono andato a parcheggiare.
Dal parcheggio attraversiamo un cavalcavia coperto stipato di negozietti di souvenir, mi ricorda tanto il terminal di un aeroporto. Giunti dall'altra parte della trafficata arteria stradale metto piede in una bolgia infernale. Ho treppiede in spalla e fotocamera al collo, guardo la mia attrezzatura e mi ritrovo a pensare: "che cosa sto facendo? dove sto portanto questa roba?". Ho centinaia di persone davanti, è difficoltoso arrivare al cospetto delle cascate ma alla fine ce la faccio a sgusciare tra un gruppo di persone e le posso ammirare. Un tonfo al cuore, sono davvero magnifiche, mi tapperei le orecchie dal nervoso, orecchie inquinate da stonati schiamazzi, da canti in locali da aperitivo. Il mio "spettacolo quotidiano" è durato penso sui 3-4 secondi. Mi trovo a discutere col mio compagno di viaggio Giovanni, con il quale condivido molti interessi e punti di vista. La sensazione comune è quella di tristezza e disapprovazione profonda. L'essere umano qui ha provato a prevalere sulla Natura, a sfruttarla a suo piacimento per trarne vantaggio, DENARO. La cosa incredibile? Ce l'ha fatta!
Hotel, casinò, locali notturni che vomitano gente in continuazione, persone che si trovano lì e non sanno nemmeno il motivo (in quel momento non lo sapevo nemmeno io il motivo della mia visita, mai mi sarei aspettato una oscenità del genere!), caos, caos, business e caos.
L'apoteosi arriva con il primo scoppio, "Pam, pampam, pam, papapapam". La gente comincia a urlare in preda a chi sa quale follia, il cielo comincia a colorarsi imitando le cascate. Ebbene sì, le acque della grande attrattiva turistica sono ora rosse, poi verdi, gialle e blu, in base a che cosa non si sa! Hanno rovinato tutto, sprecano energia, soldi gettati in fumo per provare a rendere un'attrattiva naturale straordinaria più bella. Ora invece fa schifo . Dopo i primi scoppi do un'occhiata alle cascate e associo l'acqua cadente a delle grosse lacrime remissive, scorgo poi centinaia di meravigliosi volatili bianchi fuggire terrorizzati frastornati dai botti. Sono l'unico a vederli mentre vengono scacciati dal loro habitat. La gente è intenta a guardare i fuochi d'artificio e ad urlare. Dove sono le cascate gente?
NON C'E' PIU' il rumore!!! Ci rendiamo conto? Non si sente niente, solo caos. Nessuno sta ammirando le cascate, tutti preferiscono i botti! Ma cosa ci fate a Niagara Falls? Forse era Las Vegas il vostro posto ideale.
Casinò con vista cascata? Ma per piacere dove siamo finiti? Uno spettacolo davvero raccapricciante.
Mi volto e il mio amico sta piangendo. Lo capisco. Il mio cuore piange con lui. Senza nemmeno parlarci ci dirigiamo alla macchina e partiamo verso New York con questo amaro ricordo, un'ultima tratta di viaggio che non ci aspettavamo e che, nella sua negatività, ci farà bene. Sento di avere una grossa fortuna nel saper andare oltre a tutto ciò che l'umanità del ventunesimo secolo prova a importi. Io volevo la Natura, l'ho trovata per 3 secondi, il resto è solo un sorriso amaro. Credo che non tornerò mai più alle famose (ora so perché) Niagara Falls, il luogo più terribile che abbia mai visto in mesi di peregrinare in Nord America.
Con questa parentesi ho solo voluto raccontare un altro lato delle Niagara Falls, quello più brutto. Da grande amante della Natura, con il profondo rispetto che provo per essa, non trovo ammissibile in nessun modo uno scempio del genere. Mi spiace.
Sarebbe bello fare un passo, o meglio, 1000 passi indietro..ma ormai è davvero tardi. Proviamo a preservare tutto ciò che di fantastico e inalterato rimane su questo splendido Pianeta, ce la possiamo fare!
Le zone turistiche ci sono e ci saranno sempre, fondamentalmente tutti noi siamo turisti nel momento in cui visitiamo un luogo, quindi lamentarsi se un posto X è affollato quando siamo noi i primi ad affollarlo non ha gran senso. La cosa che più mi fa male è CREARE spazi, scatole di cemento, in cui custodire gente (o meglio numeri con $ appresso) per creare business.
Domanda : a loro importa delle cascate del Niagara? A loro importa degli uccelli impauriti che fuggono? A loro importa delle Gente che desidererebbe ammirare uno spettacolo per quello che è, non per quello che vogliono farci vedere? La risposta è NO.
Ascoltiamo la Natura, non i fuochi pirotecnici!
Un saluto e buona giornata a tutti.

André

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2011 ore 12:39

Bellissime foto di un posto che ho visto diverse volte ma ahimè solo in estate...con le tue foto ho fatto un viaggio "immaginario" anche in inverno!!! Complimenti!!!

avatarjunior
inviato il 22 Ottobre 2011 ore 13:12

immagini spettacolari,complimenti pietro.

avatarjunior
inviato il 22 Ottobre 2011 ore 16:54

@andre: purtroppo le cascate del Niagara sono per definizione il posto piu' turistico del Canada. Te lo dico senza nessuna arroganza: che atmosfera credevi di trovare?! Questa e' la ragione percui io ancora non le ho visitate, pur vivendo qui da tanto. Sono fondamentalmente come te e molti altri utenti di questo forum ed odio profondamente la "marmaglia". Dispiace che non ti sei potuto godere lo spettacolo della natura. Sembra che tu ci sia capitato nel momento peggioreTriste Purtroppo Niagara Falls e' un Po considerata la las vegas del Canada per via dei casino e alberghi "all inclusive" (altra ragione per cui non ci sono stato). Sembra invece che Pietroguida ci sia capitato in un periodo migliore e che il freddo abbia tenuto lontano la marmaglia.

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2011 ore 17:33

che atmosfera credevi di trovare?!

Ciao Tommasino,
mah, sinceramente puntavo ad avere 5 e dico 5 minuti di relativa pace per potermi godere lo spettacolo, così non è stato.
Esistono altri luoghi, mi viene in mente Yellowstone, che sono turistici per definizione, però durante l'arco della giornata ci sono momenti in cui si può avere un contatto ancor primordiale e puro con la natura. Il sistema dei parchi nazionali statunitensi in questo senso sta facendo delle grandi opere e per questo ha il mio plauso. Nonostante l'enorme affluenza molti parchi sanno ancora offrire scenari naturali immutati (ovvio non tutti, sarebbe impossibile ahimé).
A Niagara Falls no, ormai è tutto costruito, sfruttato fino all'osso, è un luogo che un amante della Natura non potrà mai apprezzare appieno, a meno che radessero al suolo le oscenità che hanno costruito tutt'attorno per il maledetto BUSINESS.

A.

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2011 ore 19:48

Io tutto sto scempio non l'ho visto...certo forse hanno costruIto l'inverosimile, ma le cascate non sono state alterate nella loro bellezza...anche a me piace godermi la vista della natura e non piace la ressa e la confusione...per questo me le sono godute a pieno all'alba e alle prime ore del mattino...quando la città ancora dorme...li la maestosità delle cascate tuona nel rombo diel loro salto e la nuvola d'acqua sale maestosa in cielo regalando arcobaleni fantastici e vedute imprendibili...certo come ti ha detto Tommasino sei arrivato all'ora peggiore...Ciao Massimo

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2011 ore 20:25

Io tutto sto scempio non l'ho visto...certo forse hanno costruIto l'inverosimile, ma le cascate non sono state alterate nella loro bellezza...anche a me piace godermi la vista della natura e non piace la ressa e la confusione...per questo me le sono godute a pieno all'alba e alle prime ore del mattino...quando la città ancora dorme...li la maestosità delle cascate tuona nel rombo diel loro salto e la nuvola d'acqua sale maestosa in cielo regalando arcobaleni fantastici e vedute imprendibili...certo come ti ha detto Tommasino sei arrivato all'ora peggiore...Ciao Massimo


Probabile, ma non basta comunque. Non è ammissibile arrivare in un luogo e provare rigetto! Sicuramente all'alba sarà migliore ma lo sfondo dei grattacieli non cambia dannazione :\

A.





 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me