| inviato il 28 Novembre 2025 ore 14:24
Ciao a tutti,
Dopo le vacanze estive mi sono accorto di una cosa che non pensavo avrei mai detto o quasi: mi manca la reflex.
Dopo anni passati con la Z6II ho ripreso in mano la mia vecchia D800 che, in fondo, non ho mai davvero lasciato e nel giro di un paio di uscite mi è tornato addosso tutto quel mondo che avevo un po' dimenticato.
Complice anche il recente acquisto del glorioso 180 ED 2.8… nato per l'astrofotografia, ma che ormai porto sempre con me quando fotografo ritratti e paesaggi. Una lente “viva”, che sembra parlare.
Quello che mi manca di più è il mirino ottico: che non ti dà certezze, ma sensazioni. Che ti costringe a fidarti dell'occhio, dell'istinto, dell'esperienza.
Che ti obbliga a respirare un attimo prima di scattare, a sentire davvero la luce.
Mi manca il peso rassicurante del corpo macchina, quella solidità che sembra dirti “ci sono, vai tranquillo”.
Mi manca la semplicità dei menu, quando tutto era essenziale e nulla ti distraeva dall'unica cosa che conta: guardare.
Non fraintendetemi: la Z6II è una macchina splendida, affidabile, con una qualità che non discuto. Le lenti Z sono incredibili, perfette quasi oltre il necessario.
Eppure c'è qualcosa nel mondo delle mirrorless che ancora non riesco a farmi entrare nel cuore. Sono strumenti potentissimi, sì, ma sempre più complessi… e a volte ho la sensazione che tutta questa tecnologia si metta in mezzo tra me e la fotografia, ovviamente parere personale.
Qualcuno dirà: “Prenditi una Z8”.
Ma a cosa mi servirebbe tutta questa potenza, se quello che cerco è emozione, non velocità?
Altri diranno: “Usa la ML come fosse una reflex”.
Certo, si può fare… ma non è la stessa cosa. Non lo è davvero.
Non venderò tutto, questo è sicuro, anche perché per le mie tasche sono stati sacrifici.
Ma so anche che qualche “ferro vecchio” in più finirà presto nella mia borsa.
Perché a volte, per ritrovare il piacere di fotografare, bisogna tornare là dove tutto è iniziato.
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| inviato il 28 Novembre 2025 ore 14:35
“ Eppure c'è qualcosa nel mondo delle mirrorless che ancora non riesco a farmi entrare nel cuore „
Eh, come ti capisco... la stessa cosa la provo, se non sempre, abbastanza spesso anche io...
Trovo "rassicurante" il peso di una D700 o di una 7D... e sembrerà strano ma le trovo più facili da maneggiare/impugnare...
Le mie mirrorless sono lì, insieme alle reflex, ma quando esco a fare due foto la mano quasi sempre casca su una reflex.
Per usare una mirrorless ci devo "pensare"...
Ti vedrei bene con una vecchia ma non vecchissima D800/D810... o una D600/D610 se non ti interessano risoluzioni elevate... |
| inviato il 28 Novembre 2025 ore 14:42
Io ho due reflex, 1dsmkiii e 5dmkiv, due ml om5 e gh5, la mia preferita è la 1ds, quando scatto ad alti iso, quasi mai, 5d4, le altre due prendono polvere, non mi piacciono gli automatismi ( inseguimenti vari) che spesso inseguono mentre vuoi fotografare altro, con l'evf pensi di aver scattato una foto con gli occhi aperti al soggetto e te li ritrovi chiusi, per l'esposizione corretta basta vedere l'esposimetro e non sbaglia quasi mai.
Io reali vantaggi delle ml per la fotografia non ne ho mai visti.
Qualcuno dirà le dimensioni, per il body è spesso vero di qualche etto, ma appena monti un obiettivo pro tutto diventa sbilanciato e ugualmente pesante, l'unico che si salva è il m4/3 |
| inviato il 28 Novembre 2025 ore 15:04
“ Perché a volte, per ritrovare il piacere di fotografare, bisogna tornare là dove tutto è iniziato. „
Ti capisco!
Dopo aver costruito un corredino Olympus m4/3, perfetto per quel che mi serve, leggero da portare, discretissimo quando sono in mezzo agli altri, ora scopro che mi diverto di più con dei macigni come D200 e D300s, presi ora a quattro soldi per sfizio (perché erano un sogno proibito quando erano uscite).
Per cui ti direi, riprendila con poco e divertiti!!  |
| inviato il 28 Novembre 2025 ore 15:17
Perché a volte, per ritrovare il piacere di fotografare, bisogna tornare là dove tutto è iniziato.
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Beh se è davvero questo quello che cerchi non lo troverai semplicemente tornando alla reflex.
Perché che tu usi o meno lo specchio alla fine impressionerai sempre un sensore digitale, mentre per quello che cerchi occorre una scelta molto più radicale...
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Quello che mi manca di più è il mirino ottico: che non ti dà certezze, ma sensazioni. Che ti costringe a fidarti dell'occhio, dell'istinto, dell'esperienza.
Che ti obbliga a respirare un attimo prima di scattare, a sentire davvero la luce.
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... per questo infatti non basta neppure la semplice pellicola negativa, qui occorre la diapositiva!
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| inviato il 28 Novembre 2025 ore 15:25
Che ricordi mi avete fatto tornare! Mi rivedo sopra al tavolo luminoso, col lentino, a guardare le miei adorate Velvia dei primi viaggi. Era tutto nuovo, tutto bello, tutto un'avventura e un'attesa. Si, concordo, mi manca quella parte. |
| inviato il 28 Novembre 2025 ore 15:27
“ Quello che mi manca di più è il mirino ottico: che non ti dà certezze, ma sensazioni. Che ti costringe a fidarti dell'occhio, dell'istinto, dell'esperienza.
Che ti obbliga a respirare un attimo prima di scattare, a sentire davvero la luce.
Mi manca il peso rassicurante del corpo macchina, quella solidità che sembra dirti “ci sono, vai tranquillo”.
Mi manca la semplicità dei menu, quando tutto era essenziale e nulla ti distraeva dall'unica cosa che conta: guardare. „ . . . mi trovi in perfetta sintonia con le tue sensazioni, per cui pur avendo un corredo ML Fuji continuo ad usare contemporaneamente il corredo EF Canon, poi l'analogico mi manca solo per il formato 6x6, nel piccolo formato (24x36) il digitale con i profili che mi sono creato mi danno assai di più di quello che facevo a pellicola, la visione reflex resta la migliore in certi ambiti. |
| inviato il 28 Novembre 2025 ore 15:30
Tantissimi anni fa avevo nel mio bar una parete con foto fatte con reflex digitali e a pellicola, tutti i giorni le guardavo e mi piacevano sempre di più quelle a pellicola, Rolleiflex biottica, spotmatic, om1, volevo farmi una piccola camera oscura con ingranditore ecc.
Tutto bello, ma il digitale è 1.000.000 dí volte più comodo e adesso anche economico. |
| inviato il 28 Novembre 2025 ore 22:15
Beh Vincenzo la pellicola non è mai stata economica.
All'inizio della rivoluzione digitale poteva sembrare che lo fosse solo perché i prezzi del digitale erano gonfiati ad arte, ma già dopo pochi anni il silicio era già molto più economico dell'argento.
Oggi poi, con la speculazione al contrario, i costi della pellicola sono addirittura esplosi e siamo arrivati al punto che un fotogramma di Velvia costa 1,2 €  |
| inviato il 29 Novembre 2025 ore 8:42
Beh queste sono sensazioni pienamente condivise e condivisibili per chi un minimo di passione ce l'ha.
Io ho entrambi i sistemi ma quando mi voglio “sentire fotografo” e ricalco le orme di mio nonno che aveva questa passione nonostante i mezzi del tutto umili che si è potuto permettere, mi sento “meglio”. E no way, uso la reflex.
Per la pellicola ci provai ma non mi venne concesso da mia moglie l'uso del bagno del piano sopra in via esclusiva come camera oscura, quindi rinunciai. |
| inviato il 29 Novembre 2025 ore 9:25
“ Oggi poi, con la speculazione al contrario, i costi della pellicola sono addirittura esplosi e siamo arrivati al punto che un fotogramma di Velvia costa 1,2 € „ . . . per cui ogni eventuale scatto va valutato con attenzione e con perizia tecnica oltre che con l'intuito creativo.  nel lontano 1999 partecipai ad un corso di fotografia con Guido Guidi e li si usava una fotocamera a corpi mobili e pellicole piane 8"x10" sia a colori che B&N, a parte il fatto che per posizionare l'attrezzatura e fare le regolazioni, la MF e le misurazioni esposimetriche servivano almeno 20 min. per il B&N Guido diceva che ogni singola pellicola piana, sviluppo e stampa a contatto gli costava allora 80 +/- 90 mila lire e circa 120 mila lire per il colore. ho dato un'occhio agli attuali costi delle pellicole piane e un pacco di ILFORD DELTA 100 PELL. PIANA 8"x10" - 25 fogli costa 280€, circa 11,2 € a foglio ma poi vanno aggiunti i costi di sviluppo in bacinella e stampa a contatto e li non saprei fare una valutazione. comunque ci sono anche pellicole piane dal costo inferiore, ma se rapportiamo il costo di uno scatto di velvia all'area di cattura di una 8x10" i conti tornano, siamo su costi simili. |
| inviato il 29 Novembre 2025 ore 10:48
comunque ci sono anche pellicole piane dal costo inferiore, ma se rapportiamo il costo di uno scatto di velvia all'area di cattura di una 8x10" i conti tornano, siamo su costi simili.
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Mica tanto!
Una lastra 20x25 ha una superficie 58 volte più grande di un fotogramma 24x36, anche aggiungendo il costo dello sviluppo, singolo chiaramente, il costo FINITO è di gran lunga inferiore.
Al limite il calcolo si dovebbe fare con una lastra 8x10" di Velvia, ma questo non è più possibile visto che quelle lastre, peraltro non più prodotte da anni, sono andate esaurite forse quattro o cinque anni fa.
Comunque la speculazione forte la fanno sul formato Leica (e in misura minore sul 120) semplicemente perché è quello di gran lunga più venduto. |
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