| inviato il 18 Novembre 2025 ore 23:57
Ciao a tutti, spero di aprire questa discussione nella categoria più idonea. Volevo chiedervi un parere su come sia meglio illuminare la stanza in cui si sta con il proprio PC a post-produrre le fotografie. Cerco di spiegarmi meglio: mi piace post-produrre le foto in un ambiente con una luce soffusa, o comunque che la luce della stanza non sia maggiore rispetto alla luce emanata dal monitor, diversamente fatico a gestire ombre e luci della post-produzione. Per questo motivo quando post-produco utilizzo una lampada da tavolo che rimane più alta rispetto al monitor e con la lampadina puntata verso il basso, la lampadina è al led con una temperatura neutra (credo 4000k). Tuttavia mi sembra ugualmente di non riuscire a percepire correttamente i colori delle fotografie mentre edito, come se in qualche modo l'illuminazione proveniente dalla lampada andasse a disturbare la percezione che ho dei colori delle fotografie. Allo stesso tempo se accendo la luce principale della stanza è troppo forte e mi infastidisce. Post-produco con questa configurazione ormai da parecchi mesi e mi rendo anche conto che a volte dipende fortemente da quanto i miei occhi sono più o meno stanchi, tuttavia mi piaceva avere un vostro parere in merito a come sarebbe meglio predisporre l'illuminazione di una stanza da adibire a post-produzione (temperatura della lampadine, posizione rispetto al monitor, ecc.). Grazie a chiunque abbia voglia di darmi un parere. |
| inviato il 19 Novembre 2025 ore 8:38
Ti posso rispondere per esperienza personale, nulla di "scientifico". Io tendo a lavorare solo la sera, quindi niente luce naturale dalla finestra. Tengo un livello di intensità di illuminazione paragonabile a quella del monitor. E' una fonte di luce abbastanza calda ma fuori dal mio campo visivo. Noto che l'occhio (il cervello) si adatta al colore del monitor e dopo pochi minuti ha "fatto il WB" sullo sfondo grigio di Photoshop che percepisco come neutro. Ho impostato a grigio neutro anche lo sfondo di Windows. In queste condizioni mi pare di lavorare bene sul colore. Al contrario se lavoro di giorno con la luce della finestra, ho l'impressione che il monitor sia più "caldo". Comunque se ho dei dubbi, in particolare sulla neutralità del bianco o di un grigio, mi baso sempre sul contagocce di Photoshop. |
| inviato il 19 Novembre 2025 ore 10:41
io postproduco in una stanza dove ho escluso la luce naturale in primis, ho un illuminazione posteriore/laterale che non vedo direttamente ma di lato per non farmi riflessi sui monitor, che punta verso l'alto, per illuminare leggermente la stanza con una temperatura colore neutra ma sempre inferiore alla luminosità del monitor Diciamo che lavoro in penombra. I nostri occhi sono meravigliosi e riescono ad adattarsi in brevissimo tempo, questo però dopo poco tempo fa si che non ci rendiamo più conto delle dominanti. Io per ovviare in parte alla cosa, faccio spesso delle pause riaccendendo la luce principale e, utilizzando doppio monitor, quello dove non post produco, ha sfondo grigio neutro così ogni tanto lo fisso per ricalibrarmi il cervello |
| inviato il 19 Novembre 2025 ore 11:52
Dipende per cosa postproduci e su quale dispositivo. Se devi postprodurre per il massimo livello di dettaglio (ad esempio nel caso di immagini low-key destinate al cinema o in ambito espositivo), il meglio è un ambiente quasi completamente buio. Non so se hai mai fatto l'esperienza su un monitor IPS AdobeRGB 100% da 600 nits con schermo lucido in vetro in un ambiente totalmente buio. Delle foto vedi anche i peli del topo passato un quarto d'ora prima nella scena Epperò tanta grazia di contrasto e dettaglio a monitor ti può portare a sovrastimare gli stessi, che saranno poi visti a monitor o, peggio, stampati su carta in ambienti assai diversi e più luminosi e potrebbero quindi risultare "fiacchi". In tal caso è in genere meglio un monitor con superficie opaca e un ambiente con una luminanza delle superfici un po' inferiore a quella del display, evitando accuratamente luci dirette sullo stesso o nei suoi paraggi. Anche la temperatura colore delle sorgenti luminose circostanti può influire, se queste sono molto spostate verso il caldo (<2800K, o il freddo >5000K), oppure se la curva di emissione spettrale presenta dei "picchi" a frequenze specifiche (cosa comune in certi tipi di sorgenti luminose, come le lampade a vapori di sodio o LED di qualità non eccelsa), idem per il colore delle pareti, che è bene sia il più neutro possibile. C'è da dire che molti di questi requisiti di illuminazione sono diversi dai parametri di legge per le postazioni di lavoro negli uffici, dove l'illuminazione sul piano deve essere superiore a 500 lux, decisamente troppo per il lavoro di postproduzione grafica. Ergo palpebre e accessori per evitare riflessi e disturbi luminosi vari. La palpebra aiuta anche a "isolare" l'immagine da quello che ti sta intorno e a concentrarsi meglio sulla stessa. |
| inviato il 19 Novembre 2025 ore 11:57
Io come Ale Z. Lavoro prevalentemente la sera, tutto spento tranne una striscia led 'calda' dietro il monitor la cui luce poi rimbalza su un muro bianco. Mi trovo molto bene e trovo i risultati coerenti guardandoli su altri monitor, in altri orari, in altri posti. |
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