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"Time To Go" è una strana e bella canzone che presenta un ottimo testo scritto da un autore sconosciuto ma musicata e interpretata con l'ausilio dell'intelligenza artificiale. L'autore scrive: "Non so cantare. Non posso suonare gli strumenti come vorrei poter fare. Woody Guthrie, Pete Seeger e tanti altri hanno riempito il background della mia vita con canzoni sulla speranza, la lotta e la verità".
E' la fine della canzone d'autore come l'abbiamo sempre intesa?
Forse sì ma dipende anche dall'estro che metti nell'accoppiare il tuo testo con una musica non composta da te. Se ci metti mer.da, l'A.I. te la restituisce ben confezionata. Certo però che la musica è forse superiore al testo: basta pensare a canzoni di cui non sappiamo tradurre il testo ma che ci piacciono proprio per come modellano e si armonizzano con le parole.
Ormai chiunque può ottenere qualcosa di orecchiabile, ma da li a chiamarla arte ce ne vuole! Pure io uso le app di quel tipo ma solo per perculare i miei soci con canzoncine idiote Ne ho fatta una pure per te
onorato! Time to go è però un vero testo d'autore che rimarrebbe una piccola prosa poetica ma trasformandola in una canzone convincente sta ottenendo una enorme visibilità. L'a.i. può fare tutto da sola, testo e musica ma quando tutto è affidato all'algoritmo standardizzato il risultato non può essere che di basso livello.
Per come la vedo io bisogna comunque essere musicisti per sistemare e rifinire le imprecisioni. Questo per avere un prodotto presentabile anche a chi se ne intende. Resta sempre un ibrido che però non mi scandalizza , abbiamo musicisti di successo che fanno 3 accordi in croce da una vita e riempiono i campi volo... Per cui se la AI facesse un pezzo musicalmente bello, e uno volta rifinito e ben scritto piacesse non troverei nulla di male. Anche se non sarebbe arte.
L'intelligenza artificiale è solo un mezzo, come lo è stata l'invenzione della fotografia di fronte alla pittura che non è morta. La fotografia dell'ottocento era molto più complessa di oggi per cui era appannaggio di pochi ma la tecnologia si è evoluta fino al completo automatismo. Questo ha portato alla fotografia di massa ma nulla ha tolto alla creatività di grandi autori. Sarà così per l'A.I. generativa di musica che la produrrà con grande facilità e in gran numero ma nulla toglierà ai veri musicisti che anzi si potranno avvalere di tecniche nuove.
Presto faremo anche il Festival si Sanremo artificiale. La AI comporrà le canzoni, poi le sceglierà, le voterà e decreterà quale a vinto. Che Pippo Baudo riposi in pace.
P.S. non guardo da decenni Sanremo e manco me ne frega qualcosa.
ps io invece ho fatto qualcosa di un pò diverso, ho preso un testo e l'ho suonato col sintetizzatore, niente ia , ho dovuto io arrangiare e regolare le parole e l'intonazione sillaba per sillaba e nota per nota. Un lavoraccio, e infatti è troppo faticoso, non credo di ripeterlo. Con la IA sarà molto più facile
Non è il mio genere, Mirko. Preferisco i cantautori, da Woody Guthrie il padre del genere poi continuato dal primo Bob Dylan fino a Springsteen. Ancor più apprezzo i cantautori italiani tipo De Andrè su tutti. L' A.I. sarà comunque una realtà con cui dovremo fare i conti in molti settori.
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