| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 17:42
Ormai il fascino Vintage delle fotocamere a telemetro è innegabile, eppure mi chiedo perchè tutt'oggi ci siano pochissime alternative (praticamente solo la francese Pixii); fino alla fine degli anni 90 le opzioni non erano molte (anche per via della baionetta M coperta da brevetto), c'erano le varie copie russe con innesto a vite (Fed e Zorki, notoriamente poco affidabili), le super-tecnologiche Contax G (piuttosto costose ai tempi e da molti non considerate vere telemetro) e la Konica Hexar RF (probabilmente la migliore alternativa alle M del suo tempo); poi Cosina acquistò il marchio Voigtlander e iniziò la produzione delle Bessa (di cui esiste anche una versione digitale, prodotta insieme ad Epson). Trovo davvero strano che nessun marchio abbia pensato ad una telemetro digitale con innesto M. |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 18:00
Secondo me perché la stragrande maggioranza di chi vuole una Leica M compra una Leica "vera" immagino; se proprio si vuole limitare la spesa, piuttosto ci si "accontenta" di una vecchia serie tipo M8 o M9 o M240 ma si porta a casa "l'oggetto vero" (pur con tutti i suoi limiti, ma anche qualità fotografiche nelle giuste condizioni, oltre ad una sensazione tattile del corpo macchina in sè con pochi eguali). Personalmente le Pixii non mi hanno mai detto nulla, pur essendo sicuramente ben fatte, per quanto ho letto. |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 18:10
Mah ... qui si entra nel campo del soggettivo per eccellenza! Anzitutto, il "dato di fatto" è che una casa produce qualcosa quando si aspetta che ci sia una domanda, di quel prodotto, atta a generare un utile. Dopo di che, inizio con i "SECONDO ME": 1) dagli anni '70 (direi) in poi il sistema telemetro venne pressochè totalmente soppiantato dal sistema reflex. Leica (M) sopravvisse perchè era comunque riuscita a forgiare il "mito" Leica M (alimentato da vari monumenti viventi tipo HCB, Berengo Gardin, Salgado, ecc.). La "nicchia" di mercato era, però, ridotta ai minimi termini, e Contax, che provò appunto a "penetrarla", rimase con "il cerino in mano", NONOSTANTE l'altISSIMO livello (ANCHE tecnologico) delle sue G (I e II). 2) Di fotocamere dotate di "fascino vintage" NON ricordo solo le Leica M: Rollei, Hasselblad, le varie Mamiya medio formato, la Plaubel Makina 67 (ancora pochi giorni fa mi hanno chiesto 2,000 caffè per quest'ultima!), Contax (reflex e G), CaNikon, ecc.. 3) Le Contax G furono prodotti, per quanto mi riguarda, di assoluta ECCELLENZA, e le sue ottiche (c'era pure il "mitico" Hologon 16/8.0!!!) furono ADDIRITTURA giudicate da "Popular Photography" dei "bench marks" (poco dopo Leica iniziò un processo di revisione di parecchi suoi obiettivi della serie M!)! 4) Personalmente NON ho MAI seriamente considerato l'acquisto di Leica M DIGITALI. Posizione personalISSIMA! Ho la MASSIMA stima di coloro i quali ci si sono dedicati! "Per me" l'ULTIMA Leica M che "considero" è, però, l'M 6 del 1981. Consiglio? Una bella serie M (M2, M3, M4, M4-P, M5, e/o M6) A PELLICOLA!!! Ciao. GL |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 19:10
Mah, M8 è Aps-h, M9 ha ormai parecchi annetti sulle spalle e non si trovano più pezzi di ricambio; M 240 è forse quella più papabile puntando al risparmio, ma viene sempre 2000 errotti € e anche lei chissà per quanto sarà ancora riparabile... Un modello attuale giapponese non verrebbe meno di 3000, ma sarebbe comunque un'apparecchio nuovo e moderno, quindi fornito di tutte le ultime migliorie tecnologiche; anche se venisse intorno ai 4000€, sarebbe comunque da considerare rispetto agli oltre 8000 richiesti per una M11. |
| inviato il 08 Ottobre 2025 ore 23:45
Su alcune fotocamere è scoppiata una vera e propria bolla speculativa. |
| inviato il 09 Ottobre 2025 ore 0:15
La M8 sarà anche APS-H ma a base ISO in condizioni di buona luce fa ancora delle foto eccellenti e sopratutto con una nitidezza quasi incredibile per una macchina di quell'età e con così bassa risoluzione. Senza contare che i B/N grazie al filtro IR debole sono quasi al livello di una Monochrome secondo la vulgata (di certo di mio posso dire che siano eccellenti). La M9 ha dei colori tutti suoi e comunque il CCD ha un “timbro” tutto suo ed è l'ultima FF Leica M a montarlo. Valgono ancora rispettivamente ca. 1200- 1300 e 2000 euro? Valutazione assolutamente soggettiva ovviamente, per me sí se in buone condizioni (e senza problemi al sensore la M9), tutto considerato, perché restituiscono degli scatti difficilmente replicabili con macchine digitali più moderne (oltre all'esperienza di scatto in sè ovviamente). |
| inviato il 09 Ottobre 2025 ore 2:40
Senz' altro, ma hanno anche inevitabili limiti di età, altrimenti le successive non le comprerebbe nessuno. |
| inviato il 09 Ottobre 2025 ore 2:40
Sono stato fra i primi ad acquistare la M8 e mi ero accorto subito che era nata vecchia infatti per un periodo ho continuato a scattare dia con la M6. Personalmente non sono mai stato soddisfatto della M8 infatti dopo breve tempo per il digitale mi ero affidato ad altri brand, anche se l'ho venduta solo poco tempo fa più che altro perchè mi piaceva l'oggetto. Usarla era un piacere però quando scattavo perdevo tutta la poesia, il rumore dell'otturatore era imbarazzante per non parlare poi dei file prodotti, bei colori, bel dettaglio nonostante i soli 10,3 mpx e grazie principalmente alle ottiche ma con poca luce era un disastro, già a 400 iso il rumore digitale era dominante per non parlare dei neri che, se non montavi il filtro uv-ir alle ottiche che attenuava il difetto, erano color melanzana. Non ho potuto apprezzare la qualità del tanto decantato bianco e nero perchè scatto prevalentemente a colori. |
| inviato il 09 Ottobre 2025 ore 8:14
Chiaramente la M8 va usata solo limitatamente a quello che può dare e sicuramente tra le due spenderei quei 700-800 Euro in più per prendere la M9, che è ancora in grado di dare degli ottimi risultati anche per standard più "moderni" ed ha un ottimo B/N pure lei. Con i moderni software di denoising spesso anche scatti a 1600 ISO risultano salvabili, se scattati con un minimo di criterio. Chiaramente non è l'unica macchina da avere, ma a me scattarci quando capita piace moltissimo |
| inviato il 09 Ottobre 2025 ore 13:38
@Novebis. No, in realtà, NON ero io il proprietario di quella Makina 67, ma il commerciante che me la stava proponendo (a 2,000 neuri, appunto!)! Non l'ho acquistata! Ciao. GL |
| inviato il 09 Ottobre 2025 ore 14:59
Oggi M8 è molto considerata per via del suo sensore, che rende magnificamente in bianconero, però penso sia la peggiore M del suo tempo, aveva parecchi difetti inaccettabili in un'apparecchio così costoso: scatto rumoroso (un'eresia su una M), cornicette sballate, aberrazione cromatica evidentissima se scattavi a colori senza filtro, sensore Aps-h (perdevi buona parte dei grandangoli e ti ritrovavi con focali strane), schermo obsoleto. |
| inviato il 09 Ottobre 2025 ore 19:50
Credo che il mercato dei telemetro sia di nicchia, pertanto nessuna azienda ora produrrebbe fotocamere dal costo di 3/4000€ per un mercato così ristretto. Questa nicchia se non è disposta a spendere 9000€ per una M11, lo fa tranquillamente spendendo 2500 per una M240, 4000 per una M10 e 5000 per una M10R. Inoltre se uno è appassionato del telemetro e soprattutto dell'esperienza d'uso, compra soprattutto gli obiettivi Leica, magari quelli progettati da Mandler, che è stato geniale a sfruttare dei difetti ottici per avere rese pittoriche costruendo lenti di qualità con dimensioni tascabili. Gli obiettivi moderni Leica sono perfetti, alcuni privi di qualsiasi difetto ottico, ma la differenza rispetto agli altri obiettivi di fascia alta non è così elevata. Quel timbro esclusivo Leica si è perso nella perfezione. |
| inviato il 09 Ottobre 2025 ore 22:16
“ No, in realtà, NON ero io il proprietario di quella Makina 67, ma il commerciante che me la stava proponendo (a 2,000 neuri, appunto!)! Non l'ho acquistata! Ciao. GL „ @Giovanni Leoni, se puoi dimmi dove e ti regalo una caffettiera scusate l' OT ma sempre di telemetro si parla |
| inviato il 09 Ottobre 2025 ore 22:32
@Novebis. Guarda, ero al mercatino di Castel San Giovanni (PC) di Domenica scorsa. I banchi dei commercianti erano davvero tantissimi ed, a parte quei commercianti che conosco da tempo (Watanabe e Dotti), gli altri mi erano in gran parte del tutto ignoti. Poi, praticamente nessuno, indicava con evidenza la propria ragione sociale (mi sarebbe interessato un visore per fotografie 3 D. Ricordavo la figura di uno specifico commerciante che, in passato, ne esponeva qualcuno. Questa volta ne era privo: ho dovuto chiedergli espressamente il biglietto da visita per contattarlo in futuro...). Sorry Nove! La prossima volta (Aprile 2026), se mi ricapiterà, cercherò di ricordarmi di prendere debita nota! Ciao. GL |
| inviato il 09 Ottobre 2025 ore 23:12
La mia prima ed unica Leica a telemetro fu una M3 a doppio scatto. Non scattò mai l'amore. Invece con le Contax G presi la G1, la G2 e 28, 35, 45 , 90. Gran macchina. La prima mirrorrless full frame che presi A7R fu proprio per montare quelle ottiche e scoprire che il 28 e il 35 erano per la pellicola e sul digitale non rendevano. Altra grande macchina a telemetro era la Contax con la sua assurda tendina metallica, ce l'ho ancora con il 35 mm il 50 mm e il 135 mm originali. Se uno vuol farsi una esperienza a pellicola con una telemetro valida a poca spesa ci sono le Kiew con il 35, 50, 80 e 135 che sono veramente like contax. Comunque il telemetro per me è scomodo, meglio meglio una reflex, spece se il 28 mm ti da prurito, il 35 mm fastidio, accetti il 50 mm e inizi a divertirti con un 90 mm. Non dico che il telemetro non si possa usare con i nedio tele ma si può innaffiare lr piante anche con un mestolo invece che con l'innaffiatoio: scomodità infinita, certo che sei figo con un 90 mm e Leica ma se nonlo scrivi quanti secondo voi se ne sccorgono da una foto vjsta sui social con uno smartphone? In fondo una volta una telemetro avevano senso per evitare micromosso da sollevamento da specchio ma oggi con la tendina elettronica sono giocattoli costosi. |
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