| inviato il 24 Settembre 2025 ore 12:11
Mi è venuta una curiosità sulla post-produzione. In particolare l'ordine con cui eseguite le varie operazioni, ce ne sono alcune che possono essere fatte in qualsiasi momento senza che cambi il risultato finale (ad esempio croppare), ma altre per le quali il risultato finale potrebbe cambiare a seconda se sono state prima o dopo altre (ad esempio un Denoise AI fatto prima o dopo un recupero delle ombre). |
| inviato il 24 Settembre 2025 ore 13:45
immagino dipenda anche da che software usi.. |
| inviato il 24 Settembre 2025 ore 14:00
“ immagino dipenda anche da che software usi. „ Sicuramente dipende anche dal software, mi chiedevo quale è il workflow tipico. |
| inviato il 24 Settembre 2025 ore 15:20
Se guardi Camera Raw, o Lightroom, i comandi sono in un ordine corretto: variabili della scena (wb) variabili della camera e della lente (esposizione, contrasto) aggiustamenti (luci, ombre) correzioni dettagli e color |
| inviato il 24 Settembre 2025 ore 15:34
Giusto quello che dice Maurese, in Lightroom i comandi sono in ordine sequenziale a differenza di Capture One. Se hai intenzione di usare solo lo sviluppatore raw come Lightroom, segui la sequenza, se invece vuoi o devi utilizzare anche ps conviene (almeno io così faccio) dividere il flusso di lavoro, alcune cose farle con lo sviluppatore raw (lightroom - Capture one) altre con ps. |
| inviato il 24 Settembre 2025 ore 15:35
Io faccio tutto in Photolab, lì posso fare come mi pare nell'ordine che mi pare perché è un raw developer "tutto in uno" da quel punto di vista. Se proprio devo dare un ordine però, prima meglio portare la scena ai livelli di luminosità che si intende dare alle varie zone. Una volta fatto quello, il resto vien da sé (se c'è troppo recupero ad esempio un denoise AI aggressivo potrà portare artefatti o robaccia nelle ex zone d'ombra). |
| inviato il 24 Settembre 2025 ore 21:23
L'ordine Adobe, che è lo stesso più o meno di Apple o altri sistemi, prima regola e compensa le condizioni ambientali, poi le condizioni dell'hardware usato (fotocamera-lente-difetti), poi le affina. Questa è postproduzione tecnica per ottimizzare l'immagine, e portarla ad uno standard. Poi aggiunge effetti, o postproduzione artistica, o preset simil-pellicola. Io ho imparato e uso questo workflow, più o meno, per ogni foto. Ma ho visto workflow casuali, totalmente caotici, che WOW! che robe, io non so arrivarci… |
| inviato il 24 Settembre 2025 ore 21:42
Io comincio con raddrizzare il tutto a meno che si voglia agire con una "licenza" poetica, poi correzione lenti, anche qui salvo "licenza" poetica, tolgo l'eventuale rumore, e poi agisco su esposizione se necessario e il resto a cascata luce, mezzi toni ombre, bianchi e neri, però se uso la curva linear raw con ON 1 c'è questa possibilità comincio dai neri a salire e tolgo un po' di saturazione che in parte recupero e uso molta vividezza, poi ognuno penso faccia a suo modo rispettando solo in parte certe regole |
| inviato il 25 Settembre 2025 ore 7:24
Aggiungo che Lightroom lavora sui dati grezzi nel pannello principale, mentre sul rasterizzato nelle maschere. Se bruciamo il cielo o anneriamo le ombre, con la maschera recuperiamo nei grigi, non nei colori standard. La sequenza delle operazioni nel pannello principale esula le nostre scelte. Si può pensare che Adobe abbia creato una serie di livelli di correzione, decidendo l'ordine, e permetta a noi di variare i parametri di regolazione di quei livelli e non l'ordine. Il denoise, secondo Adobe, va fatto prima perché influenza scelte successive. Si vede bene l'ordine se si usa il profilo adattivo, che vuole essere ricalcolato quando si fanno certe operazioni. Ad esempio, la rimozione degli spot modifica la scena base, quindi è uno dei primi livelli (di qui la lentezza che cresce se lo si fa all'inizio). Suppongo che in C1 e negli altri software ci sia, analogamente, una pipeline che viene seguita e, solo alla fine si aggiungono i livelli utente. |
| inviato il 25 Settembre 2025 ore 14:32
Usando ON1 anche io non ho ordine prestabilito per le operazioni. Attualmente lavoro prima sui toni, poi eventualmente passo al denoise, e poi tutto il resto che può servire. |
| inviato il 26 Settembre 2025 ore 8:05
Aggiungo che il Lightroom NON fa nessuna differenza seguire un workflow piuttosto che un altro nel pannello principale, nella rimozione oggetti e nella rimozione occhi rossi. La sequenza delle operazioni saranno sempre definite dal workflow impostato. Le maschere, invece, si applicano a posteriori nella pipeline e quindi seguono l'ordine con cui sono state fatte. Un workflow “scientifico” secondo Adobe sarebbe: - Denoise - white balance - Camera calibration (ultimo pannello) per i casi in cui la luce sia veramente difficile, tipo eventi o feste con faretti colorati - rimozione oggetti (ma rallenta farlo qui!) - modifiche con i pannelli del modulo principale, assicurandoci di non avere mai clipping. L'ordine importa poco a questo punto, ma la gestione di upright rallenta di un pelo il tutto: se ho problemi di hardware la farei verso la fine. - maschere - crop |
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