| inviato il 22 Settembre 2025 ore 22:21
Entrare in quella che è stata ribattezzata Villa del tifoso è stato un piccolo colpo di scena. A prima vista sembra una villa abbandonata come tante altre: stanze vuote, muri segnati dal tempo, qualche mobile lasciato al degrado. E invece no. Qui qualcuno ha deciso di fare il contrario della devastazione (una piaga da sconfiggere). Una nuova moda nel rutilante mondo urbex: invece di distruggere, c'è chi ri-arreda, chi sistema, chi rimette in ordine. Non so con quale pazienza o con quale voglia, ma il risultato è sorprendente: ci si ritrova in ambienti che, pur essendo vuoti, appaiono vivi, quasi preparati per essere fotografati.
 Il cuore della villa è il salotto, che dà il nome a tutta l'esplorazione. Appoggiata sul divano c'è una bandiera della juventus, che non posso che definire con il suo soprannome naturale: i gobbi. La cosiddetta seconda squadra di Torino, più famosa per le rapine e per essere odiata ovunque che non per le vittorie. Un simbolo che non eleva certo l'ambiente, anzi lo rende ancora più squallido. Accanto, quasi a bilanciare lo squallore, spunta un ombrello rossonero del Milan: purtroppo tentativo fallito, lo squallore rimane. E poi, su una sdraio da spiaggia a righe colorate, sono stati sistemati una Barbie e un Ken, come se stessero prendendo il sole: un dettaglio che aggiunge ulteriore surrealismo alla scena.
 La cucina è stata ordinata come se la Colf fosse passata di recente: stoviglie pulite, piatti e bicchieri messi con precisione, tutto perfetto. È evidente che la mano di qualcuno abbia rimesso in sesto quello che prima era caos. Non è la prima volta che mi capita di trovare case così: spazi che erano devastati e che poi, misteriosamente, qualcuno si prende la briga di risistemare. Già in passato, per esempio, mi era capitata la Villa del BMW: una casa abbandonata che avevo trovato sporca, puzzolente, disordinata, praticamente inguardabile. Dopo un paio d'anni ho visto alcune foto recenti e stentavo a riconoscerla: tutto in ordine, gli oggetti sistemati, l'atmosfera trasformata come se fosse passata un'impresa di pulizie.

 Il vero punto forte però è la scalinata, con due grandi finestre colorate che illuminano l'ambiente. Vetri smerigliati e piombati nei toni del giallo, dell'azzurro e del rosa, lasciano entrare una luce particolare che cambia con le ore del giorno. Un dettaglio semplice ma efficace, che dà carattere a uno spazio altrimenti spoglio e segnato dal tempo. Il dettaglio che strappa il sorriso arriva all'uscita. Dietro la porta, quasi nascosto, compare un cartello: “Lasciate 5 euro di offerta per aver arredato”. E lì sorge il dubbio: a chi andrebbero lasciati questi soldi? Non c'è firma, non c'è nome, non c'è IBAN. È solo ironia, ma funziona.
 La Villa del tifoso non è un posto pieno di oggetti, non è la classica casa traboccante di ricordi dimenticati. È piuttosto un set preparato: poche cose, ma disposte con cura. E anche se la bandiera dei Gobbi rovina un po' l'estetica, il lavoro degli “arredatori urbex” rende questo luogo diverso, curioso e perfetto per raccontare una storia. Tutte le foto qui: www.samuelesilva.net/blog/2025/09/21/la-villa-del-tifoso/ |
| inviato il 28 Settembre 2025 ore 13:23
Bella e interessante testimonianza ; sono fortemente affascinato dall'urbex , anche se non pratico e mi soffermo sempre ad osservare con interesse le testimonianze relative . Curiosa questa dove pare che qualcuno abbia "arredato" non tanto o non solo per abitare ma quasi per preparare un set fotografico ! |
| inviato il 15 Ottobre 2025 ore 12:29
“ Curiosa questa dove pare che qualcuno abbia "arredato" non tanto o non solo per abitare ma quasi per preparare un set fotografico ! „ Capita sempre più di frequente: si pulisce e con gli oggetti trovati si costruisce un set. |
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