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Un diverso approccio


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avatarsenior
inviato il 17 Settembre 2025 ore 15:09

Questo topic come idea nasce da qui:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=5023810&show=12

Voglio portare alcuni esempi dove gli autori hanno creato lavori fotografici pur non scattando in prima persona

Mi ha sempre colpito il libro Evidence.
Evidence è un celebre libro fotografico pubblicato nel 1977 da Larry Sultan e Mike Mandel, considerato una pietra miliare della fotografia concettuale, ha influenzato tantissimi autori successivi.
Per chi non lo conosce nasce da un'idea, scegliere tra centinaia di fotografie provenienti da archivi industriali, scientifici, governativi e della polizia negli Stati Uniti una serie di immagini e accostarle senza didascalie o spiegazioni, togliendole dal loro contesto originario:
Senza descrizioni, le foto assumono un carattere surreale e misterioso, costringendo lo spettatore a interrogarsi su ciò che vede
Loscopo era mettere in discussione l'idea che la fotografia sia un “documento oggettivo”, tutte le foto non hanno scopi artistici, ma sono test di laboratorio,documentazione tecnica o investigativa quindi scatti che dovrebbero essere "oggettivi", ma che grazie alla mancanza di contesto e a accostamenti accuratamente pensati portano chi visualizza a recepire gli scatti in maniera differente dai loro scopi originari


Qualche anno prima Michael Lesy pubblicò Wisconsin Death Trip,il quale è considerato una delle opere più originali e inquietanti della fotografia documentaria e della storia culturale americana.
Lesy attinge al vasto archivio di Charles Van Schaick, un fotografo di Black River Falls, Wisconsin, che tra il 1890 e il 1910 scattò migliaia di immagini della comunità locale alle quali abbina articoli di giornale, rapporti di cronaca nera e documenti ufficiali dell'epoca.
le fotografie, spesso di ritratti in posa o scene di vita quotidiana, acquistano un'aurea diversa perchè accostate a testi che parlano di morte e follia
Viene volutamente creato un contrasto tra l'iconografia di una pacifica comunità rurale e la brutalità delle vicende reali narrate, mettendo in discussione il mito del Midwest americano come luogo idilliaco

Più recente è In This Dark Wood è un libro d'artista realizzato dalla poetessa e artista visiva Elisabeth Tonnard, pubblicato nel 2008. È un'opera che intreccia poesia, fotografia e citazione letteraria.
il titolo “In this dark wood” rimanda all'incipit della Divina Commedia, il libro è composto da fotografie in bianco e nero Elisabeth Tonnard parte dal famosissimo incipit della “Divina Commedia”, tradotto dall'italiano all'inglese e, come una sorta di moderna Queneau della fotografia, ne seleziona 90 traduzioni differenti e si esercita nello stile affiancando ai versetti foto di donne e uomini, di mezza età ovviamente, intenti ad attraversare le strade di una New York notturna, quindi buia.


sono 3 lavori diversi tra loro anche come importanza, ma che usano la fotografia in un modo "differente" da quello a cui si è abituati.
Evidence è un progetto concettuale puro, che rimuove ogni spiegazione, ha avuto una grossa influenza anche per quanto riguarda l'arte in genere in particolare "l' appropriation art"
Wisconsin Death Trip è un ibrido tra storia sociale e narrativa con un montaggio quasi cinematografico, che mescola cronaca e arte, anticipando il documentario sperimentale.
In This Dark Wood nasce come una sorta di poesia visiva minimale è un photobook d'artista contemporaneo


avatarjunior
inviato il 17 Settembre 2025 ore 20:55

3D interessante, per cui 0 interventi...

Era già stato trattato da queste parti ma ripropongo "The Anonymous Project " di Lee Shulman.
Acquistò scatole di vecchie diapositive (non Velvia) di fotoamatori che messe insieme hanno descritto un'era americana.

avatarsenior
inviato il 17 Settembre 2025 ore 20:58

tipo REFOCUS?

triennale.org/eventi/refocus-archivio-visivo-della-pandemia

o piu' sul genere IFUCKTOKYO ?

www.doppiozero.com/fotografia-europea-avere-ventanni


forse questo link ti puo' essere utile

www.ilgiornaledellarte.com/Articolo/Il-ritorno-in-auge-del-collage-cop

www.artuu.it/collage-il-grande-ritorno-mostre-artisti-e-mercato-in-cre

avatarsenior
inviato il 17 Settembre 2025 ore 22:27

Sono link interessanti ma lontani da quello che intendevo.
I lavori sei fotografi sopra utilizzano fotografie ma non scattate da loro e recontestualizzate dandone un significato nuovo e creando un lavoro fotografico lontano dallo scopo originale degli scatti utilizzati

avatarjunior
inviato il 18 Settembre 2025 ore 6:08

Quando Matteo ha proposto di aprire questa discussione non avevo ben capito dove volesse andare a parare, il discorso poteva essere decisamente troppo ampio.

Ora, vedendo che ha ristretto il campo ai lavori di fotografi che utilizzano fotografie non scattate da loro e che ricontestualizzandole gli danno un significato nuovo e creano un lavoro fotografico lontano dallo scopo originale degli scatti utilizzati, ho le idee più chiare per dare un piccolo contributo.

Intanto aggiungo un link che spiega meglio il lavoro di Elisabeth Tonnard.
5b4.blogspot.com/2009/11/in-this-dark-wood-by-elisabeth-tonnard.html

A memoria dovrei avere cinque libri che rispecchiano i requisiti, al momento qui ho solo Evidence, se riesco domani recupero gli altri così magari posto qualcosa in più.

Nel frattempo volevo commentare gli interventi precedenti.

The Anonymous Project credo che potrebbe rientrare nel topic, le fotografie usate erano state concepite come ricordo intimo e familiare, estrapolate dall'album di famiglia e mischiate con le altre perdono quella intimità e si aprono al mondo, in qualche modo si universalizzano, la storia del singolo diventa storia nazionale.
Del progetto mi piace molto la curatela delle mostre tipo l'idea delle foto delle vacanze esposte all'interno della roulotte.

I primi due link di Salt mi sembrano off topic, mentre i collages, proprio per le caratteristiche intrinseche del medium, li trovo più pertinenti anche se un po' estremi e da loro prendo spunto per la seguente proposta.

Attenzione! Le seguenti foto possono urtare la sensibilità di alcuni.

Uğur Gallenkuş

ugurgallenkus.com/pages/about-the-artist
wannart.com/icerik/8073-savas-ve-barisi-tek-kareye-sigdiran-kolaj-sana
www.instagram.com/ugurgallen/

L'autore usa immagini non sue(pagandone i diritti) per creare questi collages composti da due immagini la cui giustapposizione genera un cortocircuito destabilizzante e a mio parere ben più impattante sulle nostre coscienze delle sole crude immagini originali a cui oramai siamo quasi del tutto assuefatti.

Continua...


avatarjunior
inviato il 18 Settembre 2025 ore 8:29

Poi l'algoritmo mi propone questo!

www.instagram.com/iosonocaino/

Ed io gli rispondo con i nazi che fanno la c-acca.

www.erikkessels.com/shit

Ovviamente lui non poteva mancare.

www.erikkessels.com/publications

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2025 ore 9:18

Abbiamo scritto molte volte la questione di quante foto si fanno ogni giorno nel mondo.
Questo approccio del riuso ha un suo perchè.
Se vogliamo essere "puristi" questi autori non hanno fatto fotografia, ma una sorta di lavoro curatoriale, ma nella pratica hanno prodotto un lavoro fotografico, non hanno usato la macchina fotografica come mezzo ma usato materiale preesistente.
Tanti hanno ragionato sul mezzo e fatto lavori senza la macchina fotografica, da Man Ray in poi, non è certo una novità e due dei lavori che ho citato sono degli anni 70 quindi sono di 50 anni fa dove il contesto era molto diverso.
Ma trovo che Evidence sia il lavoro di due fotografi non di due "curatori" e volevo capire come valutate questi lavori e questo modo di creare fotografia perchè a tutti gli effetti quegli scatti isolati non avevano quel "valore" e non avevano quel racconto

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2025 ore 9:36

A regola di bazzica e volendo essere coerenti, un approccio simile sarebbe da reprimere, esattamente come si reprime l'uso di stralci "copiati" in un tema o ritornelli in una canzone.

Detto questo e considerato il fatto che invece personalmente li trovo interessanti, non posso fare a meno di pensare che fossero estremamente avanti per i tempi e fossero il seme di una tecnologia apparsa solo 50 anni dopo.

l'AI e la generazione di immagini.


In Evidence si utilizzano immagini prodotte in un periodo in cui la fiducia sulla affidabilita' di una fotografia ne permetteva l'uso come prova (anni 50-60). Una foto era documento della realta' ma, dopo la sua manipolazione, in Evidence diventa occasione di dubbio. Messa in discussione dell'autorita' (e della fotografia stessa) che la utilizza come traccia della realta'.


Attenzione... siamo su un terreno sdrucciolevole.

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2025 ore 9:41

Evidence il titolo non è a caso infatti, la foto non è manipolato solo tolta dal suo contesto e messa con altri scatti tolti dal loro contesto.
Tutti gli scatti avevano fini documentari precisi e quindi fatti per mostrare la realtà dei fatti, la "prova" come si evince dal titolo.
Ma il risultato è ben diverso.
Non centra nulla con AI secondo me, AI usa le foto per imparare a creare un'immagine, loro non modificano e non creano foto, usano quello che c'è come è e lo integrano o come in Evidence lo decontestualizzano
E' un lavoro molti diverso
L'importanza del contesto è stata trattata e analizzata molto bene da Allan Sekula che ha sempre considerato la fotografia incompleta senza il suo contesto e il racconto che spiega quello mostrato.
Sono ricerche ben precise che vanno ben oltre la mera generazione di un'immagine basandosi sull'estetica
Io non trovo che siamo su un terreno sdrucciolevole se quello che si fa lo si fa con correttezza e coerenza

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2025 ore 9:53

Secondo me Matteo sei fuori strada...

L'approccio di Sultan e Mandel consiste nell'estrapolazione di immagini da enormi database, il riassemblaggio e il confronto fra sequenze.
Questa di fatto e' la modalità tipica degli algoritmi di AI che spazzolano i database, individuando pattern e costruendo narrazioni alternative rispetto al contesto originario.

Trovo che la forza di Evidence stia in questo approccio, fortemente rivoluzionario.

Altrimenti si ridurrebbe a ben poca cosa.

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2025 ore 10:04

per integrare...
Evidence mette in discussione l'immagine come prova e costringe ad una lettura consapevole e critica di OGNI immagine. Trasporta cioe' l'immagine, fino a quel momento considerata inoppugnabile e probatoria, in una regione sfumata dove l'interpretazione ed il contesto diventano preponderanti rispetto al documento.

Ma non solo..
sdogana la fotografia togliendole "importanza" e restituisce importanza all'osservatore in quanto "giudice" del significato della fotografia.


avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2025 ore 10:05

No sei tu che sei completamente fuori strada.
Loro hanno creato un libro concettuale ben specifico creando una sequenza da foto "prova" infatti il libro si chiama Evidence.
Le decontestualizzano, non danno spiegazioni e la loro sequenza spinge l'osservatore verso ragionamenti nuovi dipendenti dal bagaglio culturale dell'osservatore.
La AI è una cosa completamente diversa, fa solo un lavoro estetico creando una nuova immagine, usa altre per avere una guida, non c'entra proprio nulla con evidence

Ecco la tua integrazione invece è perfetta e si in questo senso anticipava i tempi sia del digitale ma ancora più ora con Ai chiedendo all'osservatore un ragionamento su immagine e aderenza al reale.

Ma a parte Evidence cosa pensi degli altri lavori? mi interessa il tuo pensiero anche per il tuo lavoro su autori del passato

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2025 ore 10:14

La AI è una cosa completamente diversa, fa solo un lavoro estetico creando una nuova immagine, usa altre per avere una guida, non c'entra proprio nulla con evidence


Questa affermazione si basa su un concetto errato della AI. e ti suggerisco di rifletterci su.

Ridurre l'IA a un mero "lavoro estetico" è limitante.

L'intelligenza artificiale si basa su analisi, interpretazione e manipolazione dei dati visivi che vanno ben oltre la semplice creazione estetica.
Come Sultan identifica pattern, genera narrazioni. mescola, confonde e reinterpreta il significato delle immagini

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2025 ore 10:20

E crea un'immagine non concettuale ma basandosi solo su dati di base e sulla guida del prompt non fa alcun ragionamento di concetto ma esegue la richiesta e estrae un'immagine aderente, non genera narrazioni ma un'immagine come richiesta e aggiungo un'immagine nuova non una fotografia
Chiuderei il discorso ai che non é lo scopo per io é aperto il topic

avatarjunior
inviato il 18 Settembre 2025 ore 10:25

L'IA è uno strumento, un mezzo che non ha (almeno per il momento MrGreen) un'intenzione propria, non è autore.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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