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La Villa del Pellettiere


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avatarjunior
inviato il 27 Agosto 2025 ore 3:13

La Villa del Pellettiere è stata un'esplorazione complicata. Ci sono passato davanti due volte prima di riuscire a trovare un ingresso e mettere piede dentro. Nell'urbex capita spesso: bisogna avere pazienza, riprovare e aspettare il momento giusto. Avevo visto le prime foto online e nel salotto principale compariva una volpe impagliata. Non sarebbe stata una novità assoluta, ma avrebbe dato carattere all'ambiente. Quando finalmente sono entrato, però, della volpe nessuna traccia. Me lo avevano già detto, quindi non è stata una sorpresa.





Il nome della villa non è casuale. Annesso all'edificio principale c'era un laboratorio di pelli, da cui nasce l'appellativo del Pellettiere. Ho fatto un passaggio veloce nel magazzino: qualche oggetto, tessuti sparsi, poco altro. Non era un posto fotogenico e mi sono limitato a due scatti, giusto per dare un senso al nome. Deve esserci sempre un collegamento (se possibile).
Il cuore della visita, però, è l'abitazione padronale. La villa è grande, con tante stanze spoglie e senza particolare interesse. Ma quando si entra nel grande salone cambia tutto. Lì si respira subito un'aria diversa, quasi di lusso. È ancora tutto intatto, come se il tempo si fosse fermato. Immagino che fosse la stanza dove la famiglia riceveva gli ospiti e mostrava il meglio. Le foto viste in precedenza mi avevano incuriosito, ma dal vivo è un'altra cosa. La luce che entra dalle ampie finestre, le tende lilla, i lampadari, gli arredi eleganti: tutto racconta di una ricchezza passata, oggi coperta da polvere e silenzio. Divani in velluto, quadri alle pareti, mobili di legno scuro: ogni dettaglio mostra un benessere perduto.





Nonostante l'abbandono, il salone resta il cuore della villa. È il punto dove ci si ferma più a lungo, guardando i dettagli: il cavallino a dondolo lasciato in mezzo alla stanza, circondato da un tappeto di imbottitura che sembra neve. Quel tappeto bianco, frutto del tempo, del degrado e forse anche della mano di qualche arredatore improvvisato, amplifica l'atmosfera surreale dell'ambiente e trasforma un semplice giocattolo in un simbolo malinconico di infanzia perduta.
Il salotto non è l'unica zona che merita attenzione. C'è la sala da pranzo, con un grande arco, un tavolo massiccio e una credenza intagliata che mostra lo stile e il gusto della famiglia. La cucina invece è il posto che più mostra il passare del tempo: pensili aperti, stoviglie lasciate lì, bottiglie mezze vuote, il frigorifero ancora in piedi. Sembra che qualcuno sia uscito un giorno e non sia più tornato. Un po' nascosta si trova la camera da letto. Non la si vede subito, ed è questo che la rende più intima. Il letto disfatto, i vestiti sparsi, gli oggetti personali abbandonati danno l'impressione di entrare nella vita privata di chi abitava qui.

Prima di uscire si passa dagli uffici, che erano il centro dell'azienda. Qui si ricevevano i clienti e si gestivano gli ordini di materiale. Oggi rimangono solo scrivanie piene di documenti, sedie allineate e librerie scrostate. Le pareti rosse, con l'intonaco che si stacca, rendono l'atmosfera ancora più pesante. È un luogo che parla di lavoro finito e di affari abbandonati, lasciando dietro di sé solo polvere e silenzio.
La Villa del Pellettiere non ha il fascino antico di un castello o di una dimora storica. È una villa moderna, con arredi del Novecento. Ma proprio lo sfarzo e la cura dei dettagli le danno un fascino diverso. È un viaggio nel passato recente, in una ricchezza lontana, congelata in stanze che raccontano ancora la vita vissuta di chi le ha abitate.





Articolo originale (con tutte le foto): www.samuelesilva.net/blog/ss/?id=74748&utm=juzaphoto

avatarsupporter
inviato il 27 Agosto 2025 ore 11:14

Assolutamente incredibile che siano rimaste così tante suppellettili che paiono di pregio e in buono stato di conservazione, in un periodo oltretutto in cui si occupano le case , abitate , altrui !
Chissà cosa è successo e chissà perché questo abbandono totale e repentino , quasi una replica terrestre della "Mary Celeste" !

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2025 ore 16:50

quasi una replica terrestre della "Mary Celeste" !
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In effetti...
Quella storia però sia finita in maniera un tantino più drammatica.

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2025 ore 17:04

Bellissima esplorazione Samuele, unita a un racconto molto interessante, intrigante direi.
Sapresti dirmi a che epoca risale la dimora e lo stile col quale fu edificata?
Sui due piedi mi pare Liberty... collocabile quindi entro la Prima Guerra Mondiale, ma non ne sono sicuro.

avatarsenior
inviato il 27 Agosto 2025 ore 17:49

Sui due piedi mi pare Liberty... collocabile quindi entro la Prima Guerra Mondiale, ma non ne sono sicuro.

Direi più anni 50/60, con ispirazione a una miscellanea di stili più antichi di svariate epoche. Alcuni mobili sono riproduzioni, ma ci sarà certamente anche qualcosa di originale e antico, magari anche di buon valore. È strano che non l'abbiano ancora depredata e deturpata. Meglio così. Complimenti, luogo molto interessante.

avatarjunior
inviato il 27 Agosto 2025 ore 23:10

Ciao a tutti.
Direi anche io anni 50/60, è annessa a una piccola fabbrica andata in fallimento e in sequestro con l'abitazione.
Non so quando, comunque post-covid. Adesso è stata venduta all'asta.

avatarsenior
inviato il 28 Agosto 2025 ore 10:58

Boh.
Non mi pare una costruzione degli anni '50 o '60 ma ripeto... non sono un architetto ;-)

avatarjunior
inviato il 29 Agosto 2025 ore 23:59

Non mi pare una costruzione degli anni '50 o '60 ma ripeto... non sono un architetto ;-)


Nemmeno io.
Però vista dall'esterno mi sembra molto moderna, è squadrata, non ha nulla di liberty.
Ed è in una zona residenziale di un piccolo paese nella cintura milanese, nulla mi porta a pensare all'inizio del secolo scorso.

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2025 ore 7:24

Il tipo di rivestimenti delle pareti (ma anche il loro colore), la balaustra ferro/legno attorno alla scala che scende, la forma di alcuni divani e poltrone dell'ultima foto, il modo con il quale sono sostenuti i tendaggi, ma anche quelle che sembrano repliche di mobili in stile simil/antico, spesso in uso nel periodo che ho citato, mi fanno propendere per la datazione che ho proposto. Anche negli anni 70/80 si usava, talvolta, ancora quella miscellanea di stili con l'idea di trasmettere un concetto di lusso, che si rifaceva ad epoche precedenti. Può benissimo essere che chi ha arredato quella casa lo abbia fatto in un periodo successivo, usando uno stile datato, ma certamente quegli ambienti non sono stati arredati prima della seconda metà degli anni '50. Ne sarei abbastanza sicuro.


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