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nuovo o vecchio?







avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2025 ore 18:45

Le macchine fotografiche e gli obiettivi, come tutti gli tecnologici prodotti industrialmente, con il passare degli anni, hanno goduto di una evoluzione che ne ha migliorato le prestazioni.
Molti degli iscritti a questo forum hanno iniziato qualche decennio fa con apparecchi a pellicola, altri, più giovani, si sono avvicinati alla fotografia quando già era iniziata l'era del digitale.
Gli apparecchi fotografici più evoluti, cioè le macchine reflex ad ottica intercambiabile, sono abbastanza antiche e già negli anni '30 del secolo scorso era possibile scattare foto "difficili", come sport, avifauna, macro e microfotografia.
Naturalmente era più complicato ma, sapendo dove mettere le mani, si riuscivano a portare a casa dei buoni risultati. D'altra parte, cento anni fa, con la Balilla si poteva andare da Roma a Milano, era solo più faticoso e ci volevano parecchie ore di più, ma comunque il viaggio era fattibile.
Un secolo fa gli schemi ottici che ancora vengono usati sugli obiettivi recenti erano già stati inventati, gli otturatori arrivavano al millesimo di secondo ed il livello qualitativo degli apparecchi migliori era molto elevato. Naturalmente mancavano tutti quegli automatismi che oggi rendono la vita più facile, tipo AF, raffica ultra veloce, ma un fotografo preparato tecnicamente era in grado di portare a casa ottime fotografie.
Chi come me ha cominciato a fotografare più di 50 anni fa, affrontando tutta la trafila delle foto a pellicola, b&N, colore e dia, le notti passate in camera oscura a fare provini su provini, ricorda benissimo le difficoltà, gli sbattimenti necessari per tirare fuori una foto decente.
D'altra parte il progresso tecnologico comporta la possibilità di ottenere risultati ottimali con molta meno fatica: le macchine di oggi permettono di avere il soggetto sempre a fuoco e l'esposizione sempre perfetta, nel 99% dei casi, e per la seconda, a meno di errori grossolani, si riesce a recuperare in PP. Provate a sovraesporre di uno stop una dia e poi ne riparliamo.
Va anche aggiunto che le macchine odierne costano meno in proporzione alle Zeiss, Leitz ecc ... degli anni d'oro dell'industria tedesca.
Vedo che molti fotografi giovani sono fortemente attratti dalla fotografia analogica, che sarebbe quella con la pellicola, cercando chissà quali magie in una reflex degli anni '70 recuperata in qualche mercatino.
Mi spiace deluderli, ma nell'ottica Super Takumar di una Spotmatic, non c'è un pezzetto dell'anima del signor Pentax.
Gli obiettivi buoni di 50 anni fa sono ancora buoni oggi, solo che ora, dati i miglioramenti tecnologi, è possibile ottenere più facilmente rese molto elevate.
Faccio un esempio, le lenti asferiche sono discretamente antiche, ma in passato erano molto rare, perché non esistevano le macchine utensili a controllo numerico, in grado di lavorare perfettamente una superficie non sferica, quindi era necessaria una lavorazione semi manuale effettuata da operai abilissimi. Oggi le lenti asferiche sono inserite tranquillamente in obiettivi anche di fascia economica.
Usare oggi obiettivi vintage su moderne macchine digitali ha senso se già li possediamo in tal caso si compra l'anello e si prova, oppure se si riesce a comprarli a pochi spicci.
Andarsi ad incaponire su vecchie lenti che magari paghiamo poco meno di un obiettivo recente AF e nativo per la nostra macchina, non ha senso, se non in casi rarissimi.
Io per esempio mi ritrovavo un buon corredo di ottiche originali Topcon e le ho usate con una certa frequenza finché non ho completato la gamma di ottiche della mia Sony A7II. Ora le uso molto meno, giusto se voglio fare una "uscita nostalgia", ma niente di più di quello ottenibile con le ottiche native.
Naturalmente ci può anche stare che uno decida di "giocare" con vecchi obiettivi per vedere l'effetto che fa.
Però alcuni si affidano alle "sensazioni" e cominciano a dare giudizi poetici, in cui sostengono che nelle ottiche vintage ci sia un "quid" che non si può né descrivere né misurare.
Mi fanno pensare agli amanti del vinile che solo quando mettono il disco nel giradischi, trovano la pace dei sensi, e magari ignorano che si tratta di una incisione mixata in digitale e presa pari pari dal cd.

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2025 ore 19:22

Però alcuni si affidano alle "sensazioni" e cominciano a dare giudizi poetici, in cui sostengono che nelle ottiche vintage ci sia un "quid" che non si può né descrivere né misurare.
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Quelli che parlano di "sensazioni" molto semplicemente non sanno di cosa stanno parlando.
In fotografia le "sensazioni" le provoca solo una proiezione di diapositive... ma deve essere una proiezione fatta con le palle (cosa peraltro assai difficile) altrimenti è meglio gettarsi a mare con un'àncora al collo!

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2025 ore 19:50

La poesia quando c'è sta secondo me nel significato, nel segno della foto. Non nel quid vintage

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2025 ore 20:38

fondamentalmente e' un discorso che non fa una piega.

le nuove lenti ibride costano poco e correggono meglio.
Pero' non sono d'accordo sul fatto che una vecchia lente sia da abbandonare.

La vecchia lente ha caratteristiche che possono essere ricercate e peculiari.

Per fare degli esempi... il Petzval ha caratteristiche uniche. Il trioplan pure.

i vari obiettivi russi sono difficilmente sostituibili con ottiche moderne.

certo, se dovessi cominciare un corredo comprerei robàa nuova.

Ma spesso invece me ne esco con un solo obiettivo ultradatato e fotografo con quello.


Quello che voglio dire e' che fermo restando il possedere la famosa terna di obiettivi moderni, il possedere anche alcuni obiettivi antichi rende la vita del fotografo molto piu divertente.

avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2025 ore 21:41

In fotografia le "sensazioni" le provoca solo una proiezione di diapositive

Le sensazioni e le emozioni sono "soggettive" diapositive, stampe, stampe retroilluminate, non c'è differenza.


avatarsenior
inviato il 13 Agosto 2025 ore 23:32

Certo che c'è gente spiritosa, almeno spero volesse essere spiritoso a proposito delle diapositive

avatarsenior
inviato il 14 Agosto 2025 ore 6:25

No.
Sono tutt'altro che spiritoso.
Se poi tu appartieni alla folta schiera di coloro i quali non hanno mai assistito a una proiezione di diapositive SERIA me ne duole per te... ma non è certo colpa mia!

avatarsenior
inviato il 14 Agosto 2025 ore 9:03

@PaoloMcmix.
Lo sapevo che eri serio. Volevo solo amichevolmente provocarti;-)
Juza è un portale che si occupa di fotografia. Tecnica per produrre fotografia ma anche fotohrafia in quanto attività creativa. In quanto creativa quindi la fitografia può portare emozioni e sentimenti dentro di sé. Queste qualità poi saranno esaltate o meno dalla tecnica di riproduzione che è varia: dalla stampa, alla proiezione a tecniche mescolate con altre forme di creatività, l'ibridazione come va di moda chiamarle. La singola tecnica di visione non veicola nulla se non esiste già.

avatarsenior
inviato il 14 Agosto 2025 ore 9:14

La proiezione seria dava una qualità che la video proiezione neanche si sogna. Ma i tempi sono cambiati e oggi pare difficile pensare di riproporre la diapositiva e la proiezione seria. Alla fine è più efficace un buon audiovisivo anche se finisce tutto in un file da fruire digitalmente

avatarsenior
inviato il 14 Agosto 2025 ore 17:36

@PaoloMcmix
Hai centrato perfettamente quello che intendevo: le sensazioni sono nelle immagini che produciamo, non negli oggetti che usiamo per produrle.
Una proiezione ben fatta di diapositive, sicuramente è in grado di suscitare delle sensazioni.
Concordo con chi ritiene che in certe situazioni ci si possa divertire, magari usando certi "giochini" come il trioplan, ma gli obiettivi, vecchi e nuovi, buoni e cattivi, servono per fare fotografie, e i grandi fotografi, da HCB a GBG (che ci ha lasciati da poco), anche se usavano preferibilmente certi apparecchi, non si sono mai curati più di tanto degli attrezzi usati.

avatarsenior
inviato il 14 Agosto 2025 ore 17:42

Lo sapevo che eri serio. Volevo solo amichevolmente provocarti
Juza è un portale che si occupa di fotografia. Tecnica per produrre fotografia ma anche fotohrafia in quanto attività creativa. In quanto creativa quindi la fitografia può portare emozioni e sentimenti dentro di sé.
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Caro Gabriele sapevo benissimo che mi stavi bonariamente provocando.
In realtà quando si parla di emozioni legate a una immagine fotografica dobbiamo sempre dare per scontato che la fotografia in questione sia emozionante di suo... altrimenti finiamo per fare lo stesso discorso, francamente assurdo, di chi pretende di spacciare gli oggettivi difetti di certi obietttivi per POESIA allo stato puro.

Ciò premesso quindi, e dando per scontato che la stampa di turno, o il file digitale o la diapositiva siano ENOZIONANTI di loro, resta il fatto che fra queste tre soluzioni finali la terza sia quella che, dal punto di vista della semplice FRUIZIONE, aggiunge qualcosa di suo.

Il che non significa, ripeto, che la proiezione di una fotografia, di per sé indecente, renda la stessa migliore di un'altra fotografia, oggettivamente molto più emozionante, solo perché la prima è una diapositiva proiettata e la seconda un file stampato!

avatarsenior
inviato il 14 Agosto 2025 ore 18:08

La proiezione seria dava una qualità che la video proiezione neanche si sogna. Ma i tempi sono cambiati e oggi pare difficile pensare di riproporre la diapositiva e la proiezione seria. Alla fine è più efficace un buon audiovisivo anche se finisce tutto in un file da fruire digitalmente
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Questo è un altro concetto oggettivamente incontestabile.

Durante la nostra ultima riunione al circolo fotografico dopo la mia dia-proiezione in dissolvenza incrociata abbiamo proiettato anche dei file digitali e che dire... la dia è la dia, c'è poco da fare, ma sai che significa portarsi dietro mezzo quintale di attrezzatura, montare tutto l'ambaradan, mettere a registro schermo e proiettore master, schermo e proiettore slave e tutti e due i proiettori fra loro per poi controllare che tutte le dia tengano il registro mentre con l'altro ti porti dietro un cosetto che si e no pesa un chilo, lo appoggi dove capita, lo accendi, proietti il fascio luminoso, adatti il rettangolo allo schermo e vai tranquillo senza bisogno di sbatterti più di tanto?

Ma non c'è proprio paragone dai... senza contare poi che se non hai un riscontro IMMEDIATO con una diapositiva proiettata che ti consenta un confronto diretto, il risultato che hai - con il videoproiettore - è comunque ottimo.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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