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Recensione Sigma 17-40mm f/1.8 DC Art


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Recensione Sigma 17-40mm f/1.8 DC Art, testo e foto by Juza. Pubblicato il 04 Agosto 2025; 17 risposte, 3553 visite.


Gli zoom superluminosi su APS-C sono una rarità: la maggior parte si ferma a f/2.8, un diaframma che su APS-C dà una profondità di campo equivalente a f/4 su FF e permette solo un modesto stacco tra i piani. Il nuovo Sigma 17-40mm f/1.8 DC Art è il primo obiettivo al mondo a offrire diaframma f/1.8 costante su questa gamma di focali: per la prima volta abbiamo una vero equivalente dei 24-70 f/2.8 per fullframe, sia in termini di angolo di campo che di stacco dallo sfondo.

L'ho testato nel corso di un viaggio in Spagna, oltre che per uno shooting con Miriam: vi racconto la mia esperienza!






Costruzione e funzionalità

Come già accennato, non esiste nessun altro 17-40 f/1.8: l'unico obiettivo che si avvicina è il suo precursore, il Sigma 18-35 f/1.8 per reflex. Rispetto a quest'ultimo, Sigma ha ridotto enormemente sia peso che dimensioni, passando da 810 grammi ad appena 535g, e riducendo le dimensioni da 79 x 122 mm a 73 x 116 mm... e al tempo stesso ampliando la focale!

Questa "magia" è resa possibile da uno schema ottico progettato per mirrorless, che quindi si appoggia ampiamente alle correzioni via software, inevitabile prezzo da pagare per avere una tale compattezza.

Il Sigma 17-40mm f/1.8 DC Art è significativamente più piccolo e leggero anche rispetto al suo "equivalente" per fullframe, il Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art II (88 x 122 mm e 735 grammi di peso). La qualità costruttiva però è allo stesso livello: parliamo di uno zoom professionale, robusto e tropicalizzato, come ci si può aspettare da un'ottica di questa fascia; il prezzo di 1000 euro è circa il doppio rispetto al 18-50 f/2.8.



Sony A6300, Sigma 17-40mm f/1.8 DC Art a 20mm, 1/30 f/8.0, ISO 100, treppiede.

A differenza del precedente 18-35, il nuovo 17-40 ha ghiera fisica dei diaframmi, seguita dalla ghiera zoom; lo zoom è interno, il che contribuisce a rendere l'obiettivo più resistente agli elementi. Infine, sulla parte frontale abbiamo un'ampia ghiera per la messa a fuoco manuale, il selettore AF/MF e un pulsante personalizzabile.

L'autofocus, tramite motore lineare, è silenzioso e velocissimo; non è presente stabilizzazione d'immagine, cosa che sulle ottiche fullframe ormai ha importanza secondaria (la maggior parte delle fotocamere FF recenti hanno stabilizzazione sul sensore), ma diventa più problematica su un obiettivo per APS-C come questo: a parte Fujifilm che ha una buona gamma di fotocamere stabilizzate, la maggior parte delle fotocamere Sony e Canon APS-C è priva di stabilizzazione sul sensore, quindi avrei preferito che quest'ultima fosse presente direttamente nell'obiettivo.

Un aspetto molto positivo del 17-40 è che è disponibile, oltre che per la solita Sony, anche per Canon RF e Fujifilm X mount: una proposta che sarà apprezzatissima da chi utilizza questi marchi, dato che non esiste nessun equivalente Canon o Fujifilm. A titolo di curiosità, è disponibile anche per L-Mount, anche se al momento non esiste nessuna fotocamera APS-C L-Mount; le uniche sono le Leica TL e CL, ormai fuori produzione e reperibili solo nell'usato.



Sony A6300, Sigma 17-40mm f/1.8 DC Art a 40mm, 1/1000 f/4.0, ISO 400, mano libera.



Qualità d'immagine

Ho testato il Sigma 17-40mm f/1.8 DC Art sul sensore APS-C da 24 megapixel della Sony A6300, scattando alle focali principali (17mm, 24mm, 30mm e 40mm) e ai due diaframmi che considero più significativi su un'ottica del genere: f/1.8, importante per l'utilizzo in poca luce o in ambito street e ritratto, e f/8, il diaframma che utilizzo di più nella fotografia paesaggistica su APS-C o in altri ambiti dove serve un'estesa profondità di campo, dato che offre un'ottima combinazione tra profondità di campo e nitidezza (da f/11 in poi sui sensori APS-C si comincia a notare la perdita dovuta alla diffrazione). Vediamo come sempre i ritagli al 100% dal file RAW; cominciamo dalla resa a 17mm.




A 17mm (equivalenti a 26mm su fullframe) la qualità d'immagine è eccellente: il centro è già nitidissimo a tutta apertura; gli angoli sono molto buoni a f/1.8 e perfetti chiudendo il diaframma.

Questa ottima prestazione alla focale più corta è ideale per l'uso nei paesaggi notturni, dove si potrà scattare a 17mm f/1.8 ottenendo un'ottima nitidezza su tutto il fotogramma.


Proseguiamo con la focale 24mm (equivalente a 35mm su fullframe):




Il centro è sempre ottimo anche a tutta apertura; chiudere il diaframma serve solo ad avere maggiore profondità di campo ma non porta miglioramenti al centro. Gli angoli invece non brillano per nitidezza a f/1.8, mentre diventano ottimi a diaframmi chiusi.


Proseguiamo a 30mm (equivalenti a 45mm su fullframe):




Il centro è ancora una volta eccellente, anche a f/1.8; gli angoli invece a questa focale sono poco nitidi, ma diventano perfetti chiudendo il diaframma.


Infine, vediamo la focale 40mm (equivalente a 60mm su fullframe):




Anche alla focale più lunga il centro è perfetto a tutti i diaframmi; gli angoli sono poco nitidi (anche se migliori rispetto a 30mm, la focale più "debole") e diventano ottimi a diaframmi chiusi.

Va detto che il diaframma f/1.8 verrà utilizzato il più delle volte in situazioni in cui gli angoli hanno poca importanza (es. ritrattistica, reportage), quindi nell'uso pratico i limiti che sono emersi non particolarmente gravi; quando invece si lavora con diaframmi più chiusi, come nei paesaggi, la nitidezza è davvero eccellente da angolo ad angolo.

La distorsione è molto marcata a tutte le focali; è chiaramente un'ottica progettata per essere utilizzata sempre in abbinamento alla correzione via software. Anche la vignettatura è ben visibile, mentra l'aberrazione cromatica non è percettibile, ma probabilmente anche in questo caso è perchè viene corretta in automatico.



Sul campo

Nell'uso sul campo, questo obiettivo equivale a tutti gli effetti a un 26-60mm f/2.8: sia le focali che i diaframmi si "moltiplicano", quindi l'angolo di campo è simile ai classici zoom standard 24-70mm (appena un po' più limitato), e anche il diaframma f/1.8 dà una profondità di campo equivalente a quella di un f/2.8 su fullframe.



Sony A6300, Sigma 17-40mm f/1.8 DC Art a 17mm, 1/60 f/8.0, ISO 100, mano libera.

Non si tratta quindi di un superluminoso come il 28-45 f/1.8 per fullframe, che offre uno stacco tra i piani ben maggiore, ma di un vero equivalente dei 24-70 f/2.8: da questo punto di vista, è davvero unico perchè è la prima volta che una focale del genere viene proposta su APS-C; fino ad ora erano disponibili solo 18-50 o 16-50mm f/2.8, che avevano una profondità di campo simile a un f/4 su fullframe e non a un vero f/2.8.

In ambito paesaggistico, la versatilità delle focali a disposizione è relativamente limitata, ma permette comunque di affrontare una buona gamma di situazioni; l'ho utilizzato per fotografare le insolite vedute delle Bardenas e molti scorci cittadini. L'ottima nitidezza mi ha fatto desiderare di avere un sensore con maggiore risoluzione rispetto al classico APS-C 24 megapixel: penso che questo obiettivo sarebbe un abbinamento ideale sulle Canon da 32 MP o ancora meglio sulle Fujifilm col sensore da 40 megapixel.



Sony A6300, Sigma 17-40mm f/1.8 DC Art a 37mm, 1/320 f/1.8, ISO 1600, mano libera.

Pur non essendo un obiettivo per fotografia di animali, nelle Bardenas l'incontro con una volpe particolarmente confidente mi ha dato l'occasione per sperimentarlo anche in questo ambito: il diaframma f/1.8 ha permesso di avere un tempo realativamente veloce pur essendo in una situazione di luce scarsa, e l'ottima nitidezza anche a tutta apertura ha permesso di fare un forte ritaglio per compensare alla mancanza di una focale lunga. Infine, lo stacco tra i piani dato dal diaframma f/1.8 ha aiutato a creare una buona separazione tra soggetto e sfondo.

La mancanza di stabilizzazione si è fatta sentire (perchè molte fotocamere APS-C, tra cui la A6300 che ho usato, non sono stabilizzate), e in alcune occasioni scattando a mano libera ho perso foto a causa del micromosso, oppure ho dovuto alzare gli ISO 2-3 stop in più rispetto a quanto avrei fatto con un obiettivo stabilizzato.

La foto che segue ne è un buon esempio: mi trovato in una situazione di buio totale, con una piccola torcia come unica luce (e non volevo usare flash o faretti, perchè si sarebbe persa l'atmosfera di mistero creata dalla torcia). Nonostante il diaframma f/1.8 e i 1600 ISO, il tempo di scatto era appena 1/30: con lo stabilizzatore sarebbe stato facilmente gestibile, senza ho invece avuto un leggero micromosso (che si nota solo a forte ingrandimento, ma c'è).



Sony A6300, Sigma 17-40mm f/1.8 DC Art a 17mm, 1/30 f/1.8, ISO 1600, mano libera.

Proseguendo nell'esperienza ritrattistica con Miriam, ho apprezzato la versatilità di questo obiettivo nel passare da immagini ben ambientate alle focali più corte, fino a una resa quasi da "ottica da ritratto" scattando a 40mm f/1.8. Lo stacco dallo sfondo alle focali lunghe è abbastanza buono; chiaramente siamo ben lontani dalla resa di un 50 o 85mm f/1.4, ma per uno zoom APS-C è certamente notevole.



Sony A6300, Sigma 17-40mm f/1.8 DC Art a 32mm, 1/800 f/1.8, ISO 800, mano libera.

Il bokeh è buono, perlomeno quando si tratta di zone abbastanza sfocate; quando invece parliamo di aree appena fuori dalla profondità di campo (come la parte destra del muro nella foto seguente) tende a essere un po' "duro". La nitidezza è invece sempre perfetta al centro, a tutte le focali e tutti i diaframmi; anche a f/1.8 la capacità risolvente di questa lente è davvero notevolissima.



Sony A6300, Sigma 17-40mm f/1.8 DC Art a 21mm, 1/320 f/1.8, ISO 1600, mano libera.



Conclusione

Se cercate uno zoom standard di alto livello per mirrorless APS-C, il Sigma 17-40mm f/1.8 DC Art offre una notevole combinazione tra qualità, dimensioni ragionevoli (ovviamente per la sua fascia, non è paragonabile a un 16-50 entry level) e luminosità; il diaframma f/1.8 è davvero unico in questa categoria di ottiche e permette si avere uno stacco tra i piani che altrimenti sarebbe impossibile con gli zoom standard APS-C.

L'unica cosa di cui ho sentito la mancanza è la stabilizzazione, anche se in parte il diaframma f/1.8 ha compensato, e se avete una fotocamera con sensore stabilizzato il problema non si pone. La disponibilità per tutti i principali mount mirrorless (tranne Nikon Z) rende questo obiettivo sfruttabile da utilizzatori di ogni sistema, aprendo nuove possibilità alla fotografia con APS-C!

Il Sigma 17-40mm f/1.8 DC Art è disponibile presso i rivenditori autorizzati Sigma Italia - Mtrading.

Un ringraziamento speciale a RCE Foto che mi ha fornito la Sony A6300 con cui ho scattato tutte le foto di questo articolo! Collaboro con RCE da ormai molti anni, e se cercate un posto dove acquistare o vendere usato fotografico, i negozi RCE sono il posto che fa per voi!



Sony A6300, Sigma 17-40mm f/1.8 DC Art a 26mm, 1/6 f/8.0, ISO 100, treppiede.





Risposte e commenti


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avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2025 ore 9:29

Grazie per la recensione.
Direi che su APSC è un "must to have".

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2025 ore 9:31

Sin da quando è uscito mi attira molto quest'ottica.
Se non la compro è solo perché devo capire cosa fare da grande e non vorrei "dover" passare a full frame. (solo per una questione di corpo, non di sensore, vero Sony aps-c?".

Però diavolo, se si sta bene con una aps-c questo obiettivo è davvero "definitivo".

avatarjunior
inviato il 04 Agosto 2025 ore 9:54

Ottimo zoom, quello che mancava su apsc, han fatto anche un ottimo lavoro dal punto di vista progettuale mantenendo l'ottica più compatta possibile!
Peccato per nikon, ma al giorno d'oggi si può compensare con un adattatore che mantiene gli automatismi.
Juza sai qualcosa riguardo eventuali accordi con sigma? In generale i loro zoom non vengono integrati nel sistema nikon z!

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2025 ore 10:21

Ho avuto il 18-35 1.8 e se avessi avuto ancora aps-c avrei sicuramente preso questo suo successore. Mi auguro che con la tecnologia ML abbiano risolto il problema di incoerenza della messa a fuoco che, su Canon EF-s, era spesso un problema.
Mi fa piacere abbiano ridotto parecchio il peso ed anche le dimensioni.
Peccato per l'assenza dello stabilizzatore, unica vera mancanza

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2025 ore 10:41

Gran bell'obiettivo,ma perché equivalente al un 24-70?

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2025 ore 10:46

Gran bella lente. Se avessi aps-c la prenderei subito. Ma non perché un equivalente f4 offre un modesto stacco dei piani. Ormai esiste solo lo sfocato. Sicuramente torna molto utile in caso di eventi in scarsa luce per abbassare gli ISO...

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2025 ore 10:57

Lo sfocato su una lente del genere, non dev'essere la sua peculiarità secondo me. Se devo usarla per ritrattistica, è troppo corta. È perfetta come unica soluzione per il reportage. Ma in reportage scatto a 1.8 solo in condizioni di luce scarsissima.

avatarjunior
inviato il 04 Agosto 2025 ore 11:23

per Nikon Z non è previsto ?

avatarjunior
inviato il 04 Agosto 2025 ore 12:10

salve qualcuno lo ha provato su xt4? vorrei capire se prendendo questo nuovo Sigmas potrei risolvere i problemi di AF Continuo che ho con il mio 16-55 prima versione

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2025 ore 16:19

Ormai esiste solo lo sfocato.


Solo per gli amatori, poi c'è anche chi capisce a cosa serve davvero una lente luminosa.

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2025 ore 18:14

Purtroppo (soprattutto su Aps-c) l'ibis è diventato un lusso; quando Sony ha presentato il sistema Reflex A-mount (quasi 20 anni fa) lo metteva su tutte le macchine...

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2025 ore 20:22

Bè, da profano e poco tecnico, i risultati ottenuti mi sembrano eccellenti e sono felice venga dedicata attenzione anche a chi utilizza valide macchine con sensore APS-C.

avatarsupporter
inviato il 04 Agosto 2025 ore 20:37

Peccato non ci sia con attacco nikon Z

avatarsenior
inviato il 04 Agosto 2025 ore 20:52

Strano non ci sia per Nikon, ma penso che arriverà anche per quel mount...

avataradmin
inviato il 04 Agosto 2025 ore 21:12

Juza sai qualcosa riguardo eventuali accordi con sigma? In generale i loro zoom non vengono integrati nel sistema nikon z!


per Nikon Z non è previsto ?


Penso che Nikon abbia contratti di collaborazione con Tamron, per cui tende ad escludere Sigma.

,ma perché equivalente al un 24-70?


Su APS-C la focale si moltiplica per 1.5x, quindi per la precisione sarebbe un 26-60mm equivalente, più o meno paragonabile a un 24-70 arrotondando un po' le focali.





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