| inviato il 22 Luglio 2025 ore 19:57
-- Introduzione noiosa e facoltativa -- Ho 15, quasi 16 anni di esperienza di ritratto. Sono praticamente un topo da studio e un ritrattista in esterni, non ho quasi fatto altro in tutti questi anni. In questi stessi anni ho però maturato un crescente interesse per escursioni, boschi, fiumi, laghi e tutto quanto mi allontanasse dalla città, unitamente all'esercizio fisico che accompagna questo tipo di escursioni. Mi è capitato di risalire la valle delle Ferriere (e fare il bagno nel fiume, facendo tardi per entrare alla riserva), di guardare il panorama del Sannio da una delle cime di Camposauro, affacciarmi timidamente alle Forre di Lavello, perdermi sul monte Solaro e non so come ciò sia possibile, insomma ci siamo capiti. Sempre, rigorosamente con la fotocamera appresso. Qualcosa l'ho caricato in stock e vende, si tratti di panorami o del poco di fauna in cui mi sono imbattuto (rettili, insetti, capre). Ma era per diletto, tipo ero con la mia compagna o con amici a cazzeggio. -- Fine introduzione, qui parte la domanda -- Visto il mio interesse per le escursioni, vorrei davvero approfondire la cosa da un punto di vista fotografico. Non tanto sul lato dell'attrezzatura, ma proprio della disciplina. Come si comporta, come ragiona un fotografo naturalista? È un tipo solitario o conta su almeno un collega per fare un'escursione? Per iniziare a fare effettivamente fotografia naturalistica in quale esperienza dovrei calarmi? Greazie a chi risponderà. |
| inviato il 23 Luglio 2025 ore 14:15
L'unica cosa che un fotografo naturalista deve fare è rispettare l'ambiente... e chi quell'ambiente lo vive. Per il resto sii te stesso... |
| inviato il 23 Luglio 2025 ore 15:23
“ Come si comporta, come ragiona un fotografo naturalista? È un tipo solitario o conta su almeno un collega per fare un'escursione? „ Pratico la fotografia naturalistica, fotografo quasi esclusivamente mammiferi e avifauna. Macro e paesaggio naturale mi interessano molto meno, ormai. Mi capita di uscire con amici fotografi, oppure di portare mia figlia con me (anche lei con fotocamera, ovviamente), ma la fotografia naturalistica, per quel che mi riguarda, prevede una connessione tale con l'ambiente naturale, che preferisco vivere autonomamente. È bello condividere con altri esperienze e sensazioni, ma in compagnia le emozioni si diluiscono. Si diluiscono troppo. Quando sono solo in mezzo alla natura è tutta un'altra cosa. “ Per iniziare a fare effettivamente fotografia naturalistica in quale esperienza dovrei calarmi? „ Dipende da quale sotto genere di fotografia naturalistica ti interessa di più. La condizione irrinunciabile per praticare la fotografia naturalistica è quella di amare profondamente la natura. Amare la natura è il presupposto e conoscerla serve a godere di tale amore. Senza la conoscenza, ma anche senza l'esperienza, la naturalistica può dare sonore delusioni. Il fotografo naturalista ha come fine ultimo lo scatto (e la foto che ne ricava), ma non può prescindere dall'esperienza che lo porta a coglierlo. È come viaggiare. È bello raggiungere la meta, ma è il viaggio ciò che conta. Personalmente il mio "viaggio" naturalistico comincia già a tavolino, quando mi studio le varie specie che intendo fotografare, le caratteristiche del territorio che andrò a visitare. Ma prosegue quando preparo lo zaino, quando scelgo quale attrezzatura portare con me. E prosegue anche quando esco senza fotocamera e solo con il binocolo per osservare. Negli ultimi cinquant'anni ho praticato la naturalistica per oltre quarant'anni, con una pausa intermedia, partendo dalla fotografia degli ambienti alpini e arrivando alla fotografia del mondo animale. Spero di avere ancora gambe per farlo il più possibile del tempo che mi resterà . |
| inviato il 23 Luglio 2025 ore 15:27
“ L'unica cosa che un fotografo naturalista deve fare è rispettare l'ambiente... e chi quell'ambiente lo vive. Per il resto sii te stesso... „ Eh, ok. Ricordarlo non fa mai male. Ma per esempio, come pianifico un'escursione sensata che mi permetta non dico di portarmi al 100% degli scatti a casa, ma che perlomeno mi porti nel posto giusto al momento giusto? Dovrei andare da solo o con qualcun altro, almeno nei primi tempi? Devo scegliere mete facili perché ci sono probabilità che mi perda o mi faccia male? Suggerimenti sul vestiario? Queste sono più che altro le mie domande. |
| inviato il 23 Luglio 2025 ore 15:37
“ Dipende da quale sotto genere di fotografia naturalistica ti interessa di più. „ Diciamo che avendo fatto cose in modo molto dilettantistico non ho ancora definito una preferenza, ma sento indissolubile l'associazione natura-macro, quindi potrei almeno per ora avere una maggior propensione a insetti, piccole bestie e piante. Mammiferi in libertà non ne ho mai fotografati, non avendo esperito la sensazione che mi restituisce non posso esprimermi. “ Personalmente il mio "viaggio" naturalistico comincia già a tavolino, quando mi studio le varie specie che intendo fotografare, le caratteristiche del territorio che andrò a visitare. „ Sì, questo è un altro punto dolente. Non posso certamente aspettarmi di fotografare volpi in una zona in cui sono insediati i tassi. Ma come dovrei procedere a questo riguardo, devo uscire in base a quel che voglio scattare, o devo uscire in base a quello che c'è da scattare? In fondo non decido io le stagioni e potrei essere vincolato alla mia ubicazione iniziale per gli spostamenti. |
| inviato il 23 Luglio 2025 ore 15:57
In estrema sintesi, un Naturalista in primo luogo si chiede cosa vede, cercando di dare un nome alle piante e agli animali che incontra; di queste specie osserva come siano adattate all'ambiente in cui vivono, per caratteristiche morfologiche, comportamenti, rapporti con altri individui della stessa o di diverse specie; cerca inoltre di capire perché sono lì, per motivi storici o di gestione del territorio; è in grado inoltre di valutare quanti esemplari siano presenti oppure lo stato di conservazione o le minacce cui sono soggette; ne considera l'importanza nel paesaggio... Un fotografo Naturalista coglie, riproduce e divulga queste osservazioni. Osservare, appuntare, confrontare nei libri e/o condividere con altri appassionati, tutto è utile per maturare la propria capacità di comprendere l'ambiente nelle sue componenti e nei loro rapporti. |
| inviato il 23 Luglio 2025 ore 15:58
Se la priorità è andare a fotografare in un'area naturalistica a te conosciuta e raggiungibile, esci in base a quello che c'è da scattare in tale ambiente, nella stagione in corso e negli orari che hai scelto. Se cerchi una specifica specie vegetale o animale, devi andarla a cercare dove la si può trovare, negli ambienti, nella stagione e negli orari più adatti. Ma in entrambe i casi devi conoscere i tuoi soggetti e gli ambienti dove vivono. Quindi serve preparazione e studio... ma anche un po' di fortuna, ovviamente. Di solito si comincia a frequentare spot conosciuti, dove, più o meno, si sa cosa si può trovare. Non sarebbe una cattiva idea aggregarsi a qualche gruppo di fotonaturalisti del luogo, giusto per formarsi un po'. Se vai nella sezione "destinazioni" di questo sito, troverai specifiche gallerie relative al luogo prescelto e verificherai che molte foto sono naturalistiche. Tali gallerie possono fornire direttamente e indirettamente informazioni su quali specie si possono incontrare, ma anche quali generi di panorami si possono considerare. Seleziona la tua città o le coordinate del luogo dove abiti e comincia a scorrere, dai più vicini a luoghi sempre più lontani. |
| inviato il 23 Luglio 2025 ore 16:11
Ti devi adattare all'ambiente che ti circonda. Se risiedi in una località prossima a un ambiente fotograficamente interessante per le prime volte, e per accumulare le prime esperienze, ti accontenterai di ciò che hai a disposizione, quando avrai accumulato una sufficiente esperienza potrai pensare di affrontare ambienti, e risorse naturali, più impegnative avendo cura, ovviamente, di informarti PRIMA e bene riguardo al posto che intendi visitare. Per la compagnia che dire: se ti fai un giro in zone facili, o comunque raggiungibili e percorribili senza particolari difficoltà, ti ci recherai anche da solo, ma se subisci il fascino dalla tundra artica beh... non so se questo sia un posto in cui è consigliabile muoversi da solo. |
| inviato il 23 Luglio 2025 ore 16:23
In Italia ci sono circa 57.000 specie animali, se consideriamo anche gli invertebrati e ci sono circa 10.000 specie vegetali, se consideriamo anche le specie aliene. Queste diverse specie vivono e/o frequentano gli habitat molto diversificati, che ci sono nel nostra paese. Quindi non è così semplice consigliare un approccio valido in senso generale. Se vuoi praticare la fotografia naturalistica devi (inevitabilmente direi) partire dalle aree naturalistiche che ti sono prossime e iniziare a osservare e studiare l'ambiente che può ospitare i soggetti che ricerchi, ma anche le loro caratteristiche essenziali e le abitudini, ovvero tutto ciò che può aiutarti a conseguire gli incontri auspicati. Non è un percorso breve, serve tempo, studio, ma sopratutto passione e amore per la natura. |
| inviato il 23 Luglio 2025 ore 16:58
Il mio primo suggerimento è di amare davvero la natura. Tanti (troppi) fotografi "naturalisti" fanno uso di esche, richiami, artefatti di vario genere, stressano inutilmente e ripetutamente i soggetti pur di portare a caso lo scatto. Questo non è amare la natura, ma solo brama. Detto questo come già ti hanno detto prima andare in giro e osservare è già la cosa migliore. Cerca magari all'inizio oasi attrezzate così da fare esperienza con i soggetti, il loro comportamento e come di conseguenza ti conviene mimetizzarti e comportarti a tua volta. Osserva gli ambienti, i cambiamenti durante le stagioni in base a specie e habitat in cui ti trovi. Pian piano puoi anche iniziare a esplorare i luoghi vicino a te o altri che ti interessano. In montagna le specie animali (soprattutto volatili) sono più difficili rispetto a quelle attorno a uno stagno di pianura per fare un esempio grossolano. Sicuramente devi abituarti all'idea che non porti a casa lo scatto sicuro (a meno che tu non vada dove ci sono mangiatoie o usi i trucchetti cui accennavo sopra). È un genere dove devi avere molta pazienza ed essere pronto ad accettare molte più "sconfitte" che successi (se ci tieni davvero ai soggetti che fotografi). Per quanto riguarda consigli pratici: uscire con un socio può andare bene, con una squadra no. Vestiti mimetici (li trovi anche alla Decathlon) ed eventualmente anche teli mimetici/capanni sono da mettere in conto. Poi compra magari qualche guida sulle specie che più ti interessano, così da avere riscontri pratici e informazioni utili su dove trovare le specie (se sono volatili migratori è chiaro che non sono presenti tutto l'anno, e quindi ti vengono fornite indicazioni che ti aiutano a ridurre le variabili). Ovviamente essere già appostati all'alba e ben prima del tramonto ti permette (oltre alla luce) di sfruttare al meglio le situazioni e la maggiore attività della maggior parte delle specie. |
| inviato il 23 Luglio 2025 ore 17:05
Per quanto riguarda la domanda che poni nell'ultimo intervento, puoi agire in entrambi i modi. Se accetti di fotografare quello che gira nella stagione/luogo scelti sai che è più probabile portare a casa qualche scatto, se scegli invece un soggetto sai che dovrai fare numerosi tentativi per portare a casa qualche scatto (a meno che uno non ricorra ai trucchetti da circense). Qui sta a te scegliere. Chiaro che se dici che vuoi scattare il gufo reale (e farlo bene ed eticamente) è infinitamente più impegnativo che scattare un airone, però la scelta la devi fare tu, in base a quello che vuoi fare. Personalmente non partirei da zero lasciandomi subito su soggetti ambiziosi e difficili, ma prima farei un po' di esperienza con soggetti meno difficili, anche solo per capire quanto sono disposto a mettermi in gioco anche quando gli scatti non arrivano. |
| inviato il 23 Luglio 2025 ore 20:46
“ Se vai nella sezione "destinazioni" di questo sito, troverai specifiche gallerie relative al luogo prescelto „ Questa è proprio una bella dritta. Non la conoscevo. Guardando cosa ne hanno ricavato altri posso capire cosa può esserci per me. “ Un fotografo Naturalista coglie, riproduce e divulga queste osservazioni. „ Sembra un discorso molto, molto vasto. Stai implicando che io riconosca ogni specie e sia in grado di dedurre cosa ci fa lì e cosa ne può conseguire. Mi ammazzo di documentari della NG per questo motivo, quindi la cosa non mi dispiace, ma credo sia una delle skill più avanzate. “ Se vuoi praticare la fotografia naturalistica devi (inevitabilmente direi) partire dalle aree naturalistiche che ti sono prossime e iniziare a osservare e studiare l'ambiente che può ospitare i soggetti che ricerchi, ma anche le loro caratteristiche essenziali e le abitudini, ovvero tutto ciò che può aiutarti a conseguire gli incontri auspicati. „ Eh, come sopra. “ Per la compagnia che dire: se ti fai un giro in zone facili, o comunque raggiungibili e percorribili senza particolari difficoltà, ti ci recherai anche da solo, ma se subisci il fascino dalla tundra artica beh... non so se questo sia un posto in cui è consigliabile muoversi da solo. „ Sì, subisco il fascino della tundra artica ma anche dell'antartide. Ma credo che da quelle parti ci finisci per ben altri motivi che per "scopo personale". Dunque andare soli a condizione che il percorso non sia ostico è una possibilità, bene. “ È un genere dove devi avere molta pazienza ed essere pronto ad accettare molte più "sconfitte" che successi (se ci tieni davvero ai soggetti che fotografi). „ Qua il discorso si fa delicato e in realtà non intendo trattarlo per ora, ma l'idea mia sul lungo termine è -oltre a ricercare maggior vicinanza con un habitat che sia meno intaccato dall'uomo perché arrivato a 40 anni e forte di alcuni precedenti ne sento sempre più il richiamo- ricavare del materiale per stock e pubblicazioni. Unire l'utile al dilettevole e rendere la cosa oltre che gratificante in sé, spendibile in altri ambiti. Però può succedere che non se ne cavi nulla, ora il mio focus è farlo bene, in modo da tracciare una linea precisa fra errore umano e variabile ambientale non controllabile. |
| inviato il 24 Luglio 2025 ore 9:15
Non credo che stock e microstock paghino abbastanza le scene di natura per coprire le spese sia dei panini che pure della benzina. Fallo per te, se vuoi fare soldi scegli altri settori. |
| inviato il 30 Luglio 2025 ore 14:09
Per molti sembrerà ovvio ed era sottinteso, ma per me è il caso di domandarlo. Nello scegliere una location, devo iniziare dalle oasi protette? A rigor di logica dovrebbero essere i luoghi più controllati e per lo stesso motivo quelli in cui si possono fare più incontri con specie avicole o mammiferi. |
| inviato il 30 Luglio 2025 ore 16:06
Quale tipologia di soggetti vuoi fotografare? Nella fotografia naturalistica rientrano paesaggi, flora e fauna. Un conto è fotografare paesaggi, piante, funghi, foglie, fiori, cascate... un altro è fotografare animali e quali tipi di animali. Chiaramente è importante anche il contesto, in certe zone è sempre meglio non essere da soli, sopratutto quando (se dovesse capitare) ci si fa male. Prima di tutto la sicurezza (assieme, ovviamente, al rispetto per la natura), ad esempio in montagna. |
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