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Beh io mi sciacquerei la bocca con il sapone, perché additare di “cafonaggine e scostumatezza” una delle più grandi opere ed uno dei più grandi attori della storia italiana, e' alquanto “curioso”.
Ma tornando al topic, è invece vero il contrario, (per buona pace dei “vecchi tromboni ” a cui appartengo ) oggi la tecnologia svincolando dalla mere capacità di sniper/tecnofilo, permette ad una marea di giovani leve (in maggioranza ragazze mediamente ben più “brave” a vedere), di realizzare lavori ad altissimi livelli e molto molto ben pagati, per tutti quelli che dicono essere in crisi il settore Pro!
Poi come tu stesso ammetti in altri topic, ti sfuggono certe dinamiche, per “ignoranza” di ben specifici settori, nessuna colpa, ci mancherebbe, ma prima di esordire con certe affermazioni sarebbe opportuno “capirle certe dinamiche”!
Come dico sempre non siamo MAI stati a questi livelli superlativi, MA, c'è sempre un MA, NON sono dati da “tizio o caio” che prima non riusciva ed ora “riescono”, la tecnologia non ha MAI fatto diventare Dio chi già non lo era in tempi più o meno remoti, ma la tecnologia, ha permesso a chi, avendo VISIONE/IDEE/ecc. di esprimersi anche se non skillato lato sniper/tecnofilo!
Diciamo che la tecnologia accorcia un po' le distanze fra le scamorze e i grandi fotografi. Poi quando vedi lavori come Eye to Eye, Intimate Encounters With the Animal World di Lanting, libro del 1997, capisci molte cose...
".. sostenendo che la macchina fotografica non è semplicemente uno strumento ma un abilitatore che modella attivamente la percezione e lo stile estetico di un fotografo."
Dovresti aggiungere "secondo me".
Perché secondo me è solo una super×la, e scappellata: lo era ieri e lo è ancor di più oggi che esiste il fotoritocco in digitale, facilissimo e praticamente immediato rispetto al fotoritocco in chimico, e poi non bisogna trascurare le AI creative, che molti usano alla zitta, tanto non se ne accorge nessuno.
Oggi contano più l'elettronica ed il software di fotoritocco della fotocamera, sempre che sia in mano di uno bravo.
E poi se si eliminano alcuni tipi di foto prettamente tecnici, dove l'attrezzatura riveste un'importanza fondamentale, nella foto normale, se uno dichiara di aver bisogno di una fotocamera d'alto bordo per modellare "attivamente la percezione e lo stile estetico " del fotografo, il suo, a mio personalissimo avviso, è, ahimè, fotograficamente una nullità, non ci si tira fuori nulla con nessuna fotocamera.
E lo è da almeno 50 anni, non da oggi, è una palla persa, non si tira fuori il sangue dalle rape: già 50 anni fa esistevano fotocamere che permettevano di fotografare bene tutto, i miglioramenti, da allora, incluso l'AF sono solo marginali, le focus trap di allora funzionavano benissimo, io ci fotografavo i bimbetti in corsa, che scorrazzavano veloci, degli amici.
Non è possibile affrontare un argomento (proposto da altri) con un po' di pacatezza? Se lo considerate sciocco o anche peggio, perché intervenite con questo atteggiamento di leoni da tastiera nascosti dietro un avatar? Ve l'ha prescritto lo psichiatra? Alessandro non mi riferisco a te.
Io faccio esclusivamente fotografia naturalistica, non ho complessi verso chi fa altri generi (che comunque seguo e apprezzo). Nel mio genere condivido quanto proposto dall'autore di questa discussione, le caratteristiche delle mirrorless con sensori stacked hanno aperto a tutti la possibilità di fotografie d'azione, dagli uccelli agli insetti in volo. È un fatto che chi segue la fotografia naturalistica conosce benissimo. È lapalissiano e assolutamente non è una opinione.
Però il concetto poteva essere espresso con un terzo delle parole e senza errori di ortrografia, no? Insomma bisogna pure saper scrivere , prima di scrivere. Ha iniziato lui...
A mio modesto avviso tale connessione esiste da quando esiste la fotografia e non per nulla, a suo tempo, fu definita "arte minore" giacché è troppo implicita la relazione macchina-fotografo per far finta di nulla. Tuttavia, più che di Evoluzione, con la smaterializzazione (digit) la fotografia ha man mano assunto le caratteristiche di un metamedium (medium "ponte" tra altri medium) smarrendo gran parte delle sue peculiarità che la distinguevano delimitandone i confini stessi.
Una persona d'estrazione culturale diciamo occidentale e positivista, innamorata di concetti quali il "progresso", la "tecnologia", la "democratizzazione" etc. (e molti sociologi lo sono, inevitabilmente) probabilmente è portata ad inanellare sequenzialmente le "conquiste" fatte identificandole con maggiori gradi di libertà via via conquistati ma - per onestà intellettuale - va detto che questo è solo un punto di vista storicistico dell'intera faccenda.
In ambito accademico tale storicismo tout-court è già da un pò di tempo che è stato relativizzato in favore di una visione più olistica, e ciò accade un poco in tutte le scienze, numeriche e non. Commercialmente parlando, invece, il marketing per esistere e far cassa ha bisogno (come i sociologi) di continuare a far credere nel Sol dell'Avvenire trovando, casomai, giustificazioni a posteriori.