| inviato il 22 Maggio 2025 ore 17:00
Ho letto il primo topic sulla caccia, sul quale non sono intervenuto per evitare di ritrovarmi coinvolto in polemiche inutili. Non intendo aprire un dibattito su quel tema, ma quell'episodio, insieme a un altro fatto recente legato ad alcune azioni di sedicenti “pacifisti”, mi ha spinto a condividere una riflessione che, spero, possa essere considerata a un livello generale — anche se, francamente, ne dubito. Nelle democrazie occidentali è normale dover tollerare opinioni e ideologie contrarie alle proprie, persino ai propri valori fondamentali, e che quindi si ritengono "sbagliate" o "pericolose". E, finché queste opinioni restano legali e non comportano un danno diretto o fisico ai diritti individuali, non è ammissibile contrastarle con la violenza. Anzi, spesso viene richiesto di accettarle anche se si presentano in forma violenta o palesemente aggressiva nei confronti di altri gruppi sociali. E, inoltre, non è nemmeno socialmente accettato esprimere un dissenso esplicito, per quanto in forma civile sia. Ma questa regola non sembra valere per tutto. Alcune posizioni, pur espresse legalmente e senza alcuna violazione di libertà individuali o pericoli, vengono sistematicamente osteggiate, se non apertamente aggredite, nel nome di un presunto “bene superiore”. Qualcuno potrebbe obiettare che, di fronte a principi fondamentali e universali, non si possa che avere posizioni universalmente “buone”. Ma non esiste un bene “universale”. In altre culture o religioni, ad esempio, l'omosessualità è considerata un crimine ben più grave della guerra e l'uguaglianza tra uomo e donna non è per nulla un diritto. È solo un esempio, ma sufficiente a mostrare come ciò che per noi europei occidentali rappresenta la giustizia o il progresso, altrove venga percepito come una minaccia o una degenerazione. Il problema è proprio qui: ritenere legittimo violare la libertà altrui in nome di un ideale considerato “giusto” è la premessa di molti regimi autoritari del passato — fascisti, comunisti, nazisti. Nessuno tra coloro che hanno ucciso un avversario politico sotto quei regimi lo ha fatto con l'intento di fare il male. Tutti erano convinti, in buona fede, di agire per il “bene” della collettività. Purtroppo, le lezioni della storia sono difficili da accettare quando mettono in discussione le proprie convinzioni. Ma ignorarle non le rende meno valide. |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 17:13
Ringrazia il tuo cervello per averti fatto scrivere qualcosa di sensato su questo forum. Anche se già prevedo come finirà il thread. |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 18:05
Domande. Un popolo e' libero di scegliere di essere governato da una autocrazia/oligarchia/plutocrazia ? Quando la democrazia subisce una involuzione trasformandosi in qualcosa di diverso e' lecito ribellarsi e fino a che punto e' lecito difendere quello che si crede un sistema democratico ? |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 18:06
“ Nessuno tra coloro che hanno ucciso un avversario politico sotto quei regimi lo ha fatto con l'intento di fare il male. Tutti erano convinti, in buona fede, di agire per il “bene” della collettività. „ Secondo quale pargolo di 5 anni? Quello che ha visto Goldrake ieri? Fascisti, nazisti e comunisti dell'URSS hanno sempre assoldato gentaglia dedita alla violenza per la violenza al solo scopo di raggiungere il potere per il potere. Il bene della collettivita' apparteneva alla propaganda, non era certo l'obiettivo. Ci manca solo "eh ma ha fatto anche cose buone". Chi oggi al potere, come in passato, se usa leggi e metodi coercitivi (di qualsiasi genere o tipo) nei confronti dell'opposizione (di qualsiasi genere o tipo) lo fa al solo scopo di rimanerci al potere. Nessun ideale. Nessun bene superiore. Di norma gli autocrati, dittatori, etc. se vengono deposti lo fanno assieme al proprio capo (e per capo intendo testa). Il 6 gennaio 2021 l'attacco al Capitol in Washington non e' stato per il bene di nessuno se non del Presidente uscente, delle sue tasche e della sua incolumita' giuridica. Johnson e Nixon (quindi il primo da una parte ed il secondo dall'altra) hanno continuato la guerra in Vietnam non per fermare il pericolo rosso (tutti gli analisti avevano detto loro che era una guerra che non poteva esser vinta) ma per il secondo mandato, mentendo a chi li aveva eletti (ed avrebbe dovuto eleggerli poi) sullo stato della guerra. Hanno trucidato migliaia di Vietnamiti e Statunitensi per il culo sulla poltrona. Altro che bene superiore. “ le lezioni della storia sono difficili da accettare quando mettono in discussione le proprie convinzioni. Ma ignorarle non le rende meno valide. „ Chi non accetta o ignora le lezioni della storia lo fa per il proprio tornaconto personale e per nessun ideale di bene comune. Se voglio fare i fattacci miei lo faccio in barba a tutto e tutti. Chi ha un minimo di senso di comunita' tiene certamente conto non solo del passato ma anche del presente e di chi gli sta attorno. |
| inviato il 22 Maggio 2025 ore 18:43
Chi non accetta o ignora le lezioni della storia lo fa a ragion veduta per il proprio tornaconto personale e per nessun ideale di bene comune. ******************************************** Il problema è che non sempre la storia che ti raccontano è la Storia vera. | |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |