Recensione Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art II
Recensione Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art II, testo e foto by
Juza. Pubblicato il 09 Aprile 2025; 11 risposte, 19235 visite.
Il Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art II, annunciato nel 2024, sostituisce la versione precedente del 2019: Sigma è riuscita a ridurre il peso e adotta un nuovo schema ottico che promette di migliorare ulteriormente la nitidezza. Dopo l'ottima esperienza col Sigma 28-105 f/2.8, ero curioso di proseguire le prove degli zoom f/2.8 Sigma: vi racconto la mia esperienza col 24-70, dai paesaggi al ritratto!

L'insolita coppia: il Sigma 24-70 f/2.8 II Art è più adatto alle mirrorless Panasonic o Sony che alla BF, tuttavia anche su quest'ultima dà qualità altrettanto eccellente, e mi ha incuriosito la sfida di scattare principalmente con la BF.
Costruzione e funzionalità
Il Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art II si colloca nel classico settore dei 24-70 f/2.8: il tradizionale zoom standard professionale, in cui ogni marchio cerca di dare il meglio di sè. In passato, si trattava di ottiche piuttosto ingombranti e pesanti, arrivando addirittura attorno al chilo (il Nikon AF-S 24-70mm f/2.8 E ED VR per reflex pesava 1070g!), ma col passaggio alle mirrorless è stato possibile progettare ottiche più compatte e leggere.
Il nuovo Sigma, con appena 735 grammi di peso, è sensibilmente più leggero della versione precedente (835g) ed è in assoluto tra i 24-70 f/2.8 più leggeri sul mercato, superato solo dal diretto concorrente, il Sony FE 24-70mm f/2.8 GM II da 695g. Le dimensioni e peso sono talmente ridotti da avvicinarsi molto a quelle dei 24-105 f/4, ottiche che ho sempre apprezzato tantissimo per la loro portabilità.

Sigma BF, Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art II a 24mm, 0.8 sec f/11.0, ISO 6, treppiede.
Il Sigma 28-105mm f/2.8 DG DN Art, interessante alternativa in casa Sigma, ha prezzo non troppo superiore e offre una gamma di focali più versatile; per contro è molto più grande e pesante.
Rispetto alla prima versione, il 24-70 II è vistosamente "dimagrito", ha un barilotto di diametro minore e si distingue anche per la presenza della ghiera fisica dei diaframmi. Abbiamo poi la classica ghiera zoom; lo zoom è esterno quindi l'obiettivo si allunga considerevolmente zoomando tra 24 e 70mm. Infine abbiamo la ghiera di fuoco manuale, un pulsante personalizzabile e selettore AF/MF. La costruzione dell'obiettivo è quella che ci si aspetta dai moderni Sigma Art; solido e tropicalizzato.
Non è presente stabilizzazione d'immagine, ma sulla maggior parte delle mirrorless recenti quest'ultima è incorporata nella fotocamera, il che quindi sopperisce alla mancanza nell'obiettivo. L'AF, tramite motore lineare, è velocissimo e silenzioso.
Tra le caratteristiche salienti, abbiamo una minima distanza di messa a fuoco di appena 17 centimetri alla focale più corta (e 34 centimetri alla focale 70mm), il che permette di avere un discreto rapporto macro di 1:3, sufficiente per macro occasionali o scatti di still life.

Sigma BF, Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art II a 70mm, 1/3200 f/2.8, ISO 100, mano libera. Pur non avendo l'estrema separazione tra soggetto e sfondo delle ottiche f/1.4, anche il diaframma f/2.8 consente di avere un buono stacco, specialmente a 70mm.
Qualità d'immagine
Ho testato il Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art II sul sensore da 24 megapixel della Sigma BF, scattando alle focali principali (24mm, 35mm, 50mm, 70mm) e ai due diaframmi che considero più significativi su un'ottica del genere: f/2.8, importante per l'utilizzo in poca luce o in ambito street e ritratto, e f/11, il diaframma che utilizzo di più nella fotografia paesaggistica o in altri ambiti dove serve un'estesa profondità di campo, dato che offre un'ottima combinazione tra profondità di campo e nitidezza (da f/16 in poi sui sensori big megapixel si comincia a notare la perdita dovuta alla diffrazione). Vediamo come sempre i ritagli al 100% dal file RAW; cominciamo dalla resa a 24mm.

Al centro si raggiunge già la massima nitidezza a f/2.8; chiudere il diaframma non porta miglioramenti, ma anzi a f/11 c'è una leggera perdita di contrasto e incisione dovuta alla diffrazione. Negli angoli, la resa a f/2.8 è già ottima, e chiudere il diaframma porta solo un piccolo miglioramento.
Gli artefatti colorati che si notano sulle scritte più piccole non vanno confusi con l'aberrazione cromatica: si tratta di moirè, un effetto che si crea quando la nitidezza dell'ottica va ampiamente al di là della risoluzione del sensore.
Proseguiamo con la focale 35mm:
A 35mm, ancora una volta il centro è già perfetto a f/2.8; chiudere il diaframma ha senso solo quando serve maggiore profondità di campo. Anche gli angoli sono perfetti già a f/2.8; l'unica differenza significativa che si nota chiudendo il diaframma è la minore vignettatura che rende gli angoli più luminosi.
Proseguiamo a 50mm:
Ancora una volta, il centro è perfetto a tutti i diaframmi; gli angoli sono buoni a tutta apertura, e perfetti chiudendo il diaframma.
Infine, vediamo i risultati a 70mm:

Il centro è perfetto già a f/2.8; gli angoli sono ottimi alla massima apertura, con un miglioramento appena percettibile chiudendo il diaframma.
Nel complesso, la qualità d'immagine del 24-70 f/2.8 II è ottima a tutte le focali già a tutta apertura, con un'ottima nitidezza da angolo ad angolo, che mostra solo un leggero miglioramento chiudendo il diaframma (negli angoli, mentre il centro raggiunge già la massima nitidezza a f/2.8). Potrete quindi usare l'obiettivo in ogni ambito, dai paesaggi con diaframmi chiusi alle notturne o reportage a f/2.8, con la garanzia di avere sempre una qualità eccellente.
La vignettatura è abbastanza marcata, mentre distorsione e aberrazione cromatica non sono valutabili dato che vengono automaticamente corrette via software (e, volendo, è possibile fare lo stesso per la vignettatura). Quasi tutte le ottiche moderne si appoggiano a queste correzioni, che permettono di creare obiettivi ben più compatti e leggeri che in passato.

Sigma BF, Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art II a 24mm, 4 sec f/8.0, ISO 100, treppiede.
Al momento del test in studio avevo a disposizione solo una copia L-Mount dell'obiettivo, quindi non ho potuto fare il mio solito test "big megapixel" sul sensore da 42MP della Sony A7r III; tuttavia, vedendo l'ottima resa, penso che non avrà problemi anche con sensori ad altissima risoluzione - già la versione precedente si era dimostrata in grado di risolvere il sensore da 60MP, quando l'avevo utilizzata sulla Sigma FP L (ho poi messo mano su una copia per Sony FE poco prima di concludere la recensione, e ho scattato alcune foto sul campo anche con la A7r III, che come potete vedere confermano la qualità anche su big megapixel).
Sul campo
Il 24-70 f/2.8 II è un obiettivo maneggevole, con dimensioni e pesi che come abbiamo visto non si discostano troppo da quelle dei 24-105 F4: non si fa sentire troppo nello zaino, e anche portarlo in giro a tracolla è abbastanza agevole; la differenza rispetto al 28-105 F2.8 che ho utilizzato nel viaggio di febbraio è chiaramente percepibile.

Sony A7r III, Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art II a 40mm, 1/1600 f/2.8, ISO 400, mano libera.
La gamma di focali permette di passare dal paesaggio al ritratto, anche se ho sentito un po' la mancanza di focali più lunghe lato tele; personalmente preferisco zoom standard più versatili, anche a costo di rinunciare alla luminosità f/2.8 (o di sopportare il peso del 28-105 F2.8). A 70mm f/2.8 si ha comunque un buono stacco tra i piani che permette di scattare ritratti molto piacevoli, e rispetto ai diaframmi luminosissimi che si usano spesso in ritrattistica (f/1.2, f/1.4, f/2) il diaframma f/2.8 dà una profondità di campo abbastanza abbondante che renderà più facile avere l'intero soggetto ben a fuoco.
Passando dal ritratto all'ambito paesaggistico, ovviamente ai diaframmi utilizzati in questo ambito la nitidezza è impeccabile da angolo ad angolo, e la focale 24mm dà già un'inquadratura relativamente ampia; nella foto di Manarola ad esempio il 24mm è stato fondamentale perchè già con questa focale ero "al limite" (l'ideale sarebbe stato un 18 o 20mm), e con un 28 o 35mm non sarei riuscito a portare a casa la foto col taglio che volevo.
Infine, a differenza dei superzoom anche la "modalità macro", pur essendo limitata all'1:3, ha una buona qualità; ovviamente non siamo ai livelli di un macro dedicato, ma è comunque più che soddisfacente.

Sony A7r III, Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art II a 35mm, 1/500 f/8.0, ISO 400, mano libera. Conclusione Il Sigma 24-70 f/2.8 II Art è una solida proposta nella categoria dei 24-70 luminosi: combina un'eccellente qualità d'immagine con dimensioni contenute, costruzione professionale e un prezzo molto concorrenziale, circa 1000 euro in meno rispetto all'equivalente Sony. La gamma di focali e la luminosità permettono di spaziare dal paesaggio al ritratto, dalla street alla fotografia matrimonialistica.
Se siete amanti dei 24-70 f/2.8, ve lo consiglio senza riserve; per chi è alla ricerca di uno zoom standard di qualità consiglio di valutare anche il Sigma 28-105mm f/2.8 DG DN Art, che con un prezzo non troppo superiore offre focali tele decisamente più lunghe.
Il Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art II è disponibile presso i rivenditori autorizzati
Sigma Italia - Mtrading.

Sigma BF, Sigma 24-70mm f/2.8 DG DN Art II a 24mm, 1/400 f/2.8, ISO 100, mano libera. Risposte e commenti
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| inviato il 09 Aprile 2025 ore 8:12
Sicuramente uno dei migliori 24-70mm 2.8 per FF presenti in commercio, se non il migliore in assoluto rapporto qualità prezzo! Grazie Juza della review! |

| inviato il 09 Aprile 2025 ore 8:14
Grazie Juza...concordo con la tua disamina...questa è veramente una lente valida...io la uso da circa un mese con soddisfazione. Tuttavia, come ho già scritto in un post nella discussione sul Sony 50-150, sarebbe davvero una gran cosa se la stessa Sony o Tamron o Sigma(ma ne dubito, avendo questa appena messo in commercio il 28-105 2.8), realizzassero un 24-105 2.8, in stile Canon |

| inviato il 09 Aprile 2025 ore 10:30
Grazie Juza per la recensione , peccato per la mancanza della prova nitidezza con sensore bigmegapizze , ma comunque è mooolto utile |


| inviato il 09 Aprile 2025 ore 14:38
Grazie di queste prove sempre ottime. Io avevo seguito il predecessore ma non l´ho piú comprato per il feedback negativo dei possessori. Era una lente che risucchiava polvere come un aspirapolvere. C´erano moltissimi possessori che dicevano che la lente era piena di polvere dopo pochi mesi di normale utilizzo. Sai se Sigma ha fatto qualcosa a riguardo? |

| inviato il 09 Aprile 2025 ore 14:48
Ottiche come questa rendono estremamente concorrenziale il sistema Sony, dato che permette agli utenti un considerevole risparmio sulle ottiche, senza rinunciare alla qualità; con Canon non ci sono simili alternative (a parte alcuni RF economici, che però giocano in un campionato diverso) e si spende molto di più con i serie L, volendo lenti dello stesso rango. |

| inviato il 09 Aprile 2025 ore 23:04
“ realizzassero un 24-105 2.8, in stile Canon;-) „ Non penso che lo faranno, hanno optato per il 28-105 sacrificando un po' di focale in cambio di prezzo e dimensioni molto più ragionevoli. “ A breve il sito web subirà una variazione sul nome, Da juzaphoto passerà a Sigmaphoto. „ Come ho scritto a inizio anno, per i primi sette mesi del 2025 sto facendo una collaborazione in esclusiva con Sigma :-) poi tornerò a testare anche gli altri brand! “ C'erano moltissimi possessori che dicevano che la lente era piena di polvere dopo pochi mesi di normale utilizzo. Sai se Sigma ha fatto qualcosa a riguardo? „ Non ti saprei dire, io non ho avuto problemi di polvere, però l'ho usato solo per un mese. |

| inviato il 10 Aprile 2025 ore 7:13
“ admin inviato il 09 Aprile 2025 ore 23:04 “ realizzassero un 24-105 2.8, in stile Canon;-) ? Non penso che lo faranno, hanno optato per il 28-105 sacrificando un po' di focale in cambio di prezzo e dimensioni molto più ragionevoli. „ Lo penso anch'io, ma, almeno per me, ritengo il 28-105 una lente poco utile |

| inviato il 10 Aprile 2025 ore 15:01
Interessante valutazione, ho provato anche io in alcune occasioni anche se soprattutto in luce controllata e mi sembra veramente un'ottica super! |

| inviato il 12 Aprile 2025 ore 7:16
Apprezzabilissima recensione di una focale estremamente utilizzata per un marchio che ormai FA la differenza, come qualità/ prodotto . Una curiosità, le tinte con rese così calde e cariche sono solo frutto di post produzione o c'è una voluta scelta progettuale di Sigma ? |

| inviato il 12 Aprile 2025 ore 8:04
Le tonalità dipendono quasi esclusivamente da luce e post produzione :-) |