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Graduatorie e dove trovarle (ma non come compilarle).


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avatarjunior
inviato il 21 Febbraio 2025 ore 15:44

I pasticci (soliti) della burocrazia e le supplenze a Roccacannuccia. www.larivistaintelligente.it/folli-folli-folli-graduatorie/federico-ma

avatarjunior
inviato il 22 Febbraio 2025 ore 10:08

www.orizzontescuola.it/graduatorie-interne-di-istituto-docenti-di-ruol

avatarsenior
inviato il 22 Febbraio 2025 ore 12:02

Ora, se per i Docenti più giovani (e dunque anche meglio dotati di memoria) il computo potrebbe essere agevole, per le vecchie cariatidi in odore di pensione, si tratta di recuperare dati che si perdono nella notte dei tempi. Tornano alla mente perfino quei sedici giorni di supplenza prestati a Roccacannuccia di Puglia (aprile 1986, può essere), quando si portavano ancora i pantaloni alla zuava e il top dell'informatica era costituito dal Commodore 64.

Va anche detto, ad onor del vero, che molto dipende da chi trovi negli uffici scolastici provinciali e da come ti organizzi tu. Anni fa avevo necessità di chiedere l'utilizzo di ore in una scuola diversa dalla mia, e serviva la certificazione del servizio prestato. Alcuni miei colleghi, nella mia stessa situazione, hanno fatto il pellegrinaggio in tutte le segreterie delle scuole dove avevano insegnato (e per alcuni erano parecchie) e hanno raccattato così l'apposito mazzetto di certificazioni. Io invece ho compilato un'autocertificazione che specificava i periodi di insegnamento svolti, per quante ore settimanali, in quali istituti, e i numeri di protocollo delle nomine fattemi. Mi sono presentato con questa autocertificazione all'ufficio scolastico provinciale, ho varcato l'ingresso alle 13:50, sono stato ricevuto da un impegato che ha controllato l'autocertificazione, ha detto, ok va bene, e alle 14:10 ero fuori.
Questo per dire che non è che le cose debbano sempre e per forza andare in vacca per colpa della burocrazia, volendo si potrebbe anche evitare.

A nessuno interessa se ti aggiorni, se proponi una didattica efficace, se sei disponibile con i tuoi studenti, se ottieni buoni risultati. Come anche per lo stipendio, nella scuola italiana vige il criterio della meritocrazia geriatrica. Più sei decrepito, più sei in alto in una ideale scala gerarchica; e peccato che tale proporzionalità diretta valga anche per il progredire dell'alzheimer, altrimenti avremmo dei bicentenari con migliaia di punti in graduatoria e stipendi da favola.

Io resterò in servizio fino ai 67 anni, ma mica per mia scelta, semplicemente perchè se esco prima la mia già misera pensione diventerebbe miserrima. Per cui il perculamento dei prof anziani mica tanto lo capisco e lo gradisco, anche perchè potrei raccontare cose a proposito di quelli giovani che voi umani... ma sorvoliamo.
Resta il fatto che lametarsi della "meritocrazia geriatrica" mi pare una guerra tra poveri: avrebbe senso se parlassimo di stipendi da favola per chi è prossimo al pensionamento, ma in realtà stiamo parlando di stipendi da fame per chi inizia e quasi dignitosi (quasi, considerato il tipo di lavoro che fanno i prof, e le responsabilità connesse) per chi è prossimo alla pensione.

avatarjunior
inviato il 23 Febbraio 2025 ore 14:01

Chi volesse rendersi conto di come si possa concepire un regolamento astruso, articolato, complicatissimo, può cliccare qui. E buona fortuna.
granfoffo.wordpress.com/2025/02/23/graduatorie-scolastiche-fantastiche

avatarsenior
inviato il 23 Febbraio 2025 ore 18:30

Si impegnano sempre di più per distruggerla.
La mia compagna insegna e mi racconta cose che mi cadono le braccia per non dire altro.

avatarjunior
inviato il 23 Febbraio 2025 ore 20:34

Sindacati inesistenti. Lavoratori che ormai subiscono senza la minima reazione che non sia quello che i genovesi chiamano mugugno. Intanto, entro dieci anni o forse meno sparirà tutto. Intelligenza artificiale per il pensiero unico e acritico.

avatarsenior
inviato il 23 Febbraio 2025 ore 22:44

Per cui il perculamento dei prof anziani mica tanto lo capisco e lo gradisco, anche perchè potrei raccontare cose a proposito di quelli giovani che voi umani... ma sorvoliamo.


Non sono un insegnante e non sono una “vecchia cariatide” ma sono d'accordo con te sui toni usati e ti chiedo per cortesia di non sorvolare sugli episodi che riguardano i giovani insegnanti che ti è capitato di incontrare.

avatarjunior
inviato il 23 Febbraio 2025 ore 23:08

Luigi Guarasci È possibile che non capiate mai il senso delle cose che leggete? nessun "perculamento" dei docenti anziani. Quando dico che la progressione di carriera e di stipendio è fatta esclusivamente sulla base dell'età (io ho 63 anni e sono appunto una di quelle cariatidi) contesto appunto il fatto che l'aumento di retribuzione non tiene conto dell'ìesperienza maturata ma solo dell'anno di nascita ed inoltre è miserrima (tra un docente di prima nomina e uno con 35 anni di anzianità ci sono meno di 600 euro mensili (in Francia, in Germania a fine carriera lo stipendio è raddoppiato). I toni usati sono quelli del sarcasmo, ma evidentemente non li conoscete.

avatarsenior
inviato il 23 Febbraio 2025 ore 23:14

Il punto è che nella scuola ci sono insegnanti bravissimi, dai quali ho imparato molte cose importanti per fare meglio, e altri che semplicemente non dovrebbero fare quel mestiere. Colpa anche di meccanismi di reclutamento mica tanto buoni: per esempio in passato (oggi forse va un po' meglio) l'immissione in ruolo arrivava dopo molti anni di precariato. E con molti intendo dire magari quindici o venti. Dopo che hai fatto lavorare una persona come insegnante per vent'anni senza fare nessuna seria valutazione sul suo operato e sulla sua preparazione, quando poi arriva il momento di valutare se la puoi assumere a tempo indeterminato, come fai a dire a questa persona "Scusa tanto ma questo non è un lavoro per te, cambia mestiere"? A un/una quarantenne che si è costruito/a una vita su quella professione? Cosa che invece sarebbe possibilissima se il periodo di precariato fosse limitato a pochi anni. E così la scuola ha imbarcato un certo numero di persone che non dovrebbero essere insegnanti, e che resteranno in cattedra presumibilmente fino alla pensione, visto che per farsi licenziare dalla scuola bisogna come minimo uccidere il preside in presenza di testimoni...
E voglio però ripetere che accanto a questi disgraziati lavorano anche persone di grandi qualità e capacità, tristemente sottopagate e socialmente considerate diciamo non abbastanza.
Quindi il discrimine non sta tanto tra vecchi e giovani, ma tra insegnanti capaci e incapaci. Tutti siamo stati a scuola e tutti abbiamo conosciuto esemplari di entrambe le razze.

Eppure la soluzione sarebbe relativamente semplice: mi hanno riferito che in Francia, per esempio, i concorsi per l'insegnamento erano molto più frequenti che da noi, si facevano ogni pochi anni, ed erano concorsi che si potevano fare solo due volte nella vita: se non passavi nè al primo nè al secondo tentativo eri fuori per sempre. Non so se sia ancora così, ma un meccanismo del genere sarebbe certamente efficace ed onesto.

avatarsenior
inviato il 23 Febbraio 2025 ore 23:28

Luigi Guarasci È possibile che non capiate mai il senso delle cose che leggete? nessun "perculamento" dei docenti anziani.


Davvero? Dall'articolo citato:

“ A nessuno interessa se ti aggiorni, se proponi una didattica efficace, se sei disponibile con i tuoi studenti, se ottieni buoni risultati. Come anche per lo stipendio, nella scuola italiana vige il criterio della meritocrazia geriatrica. Più sei decrepito, più sei in alto in una ideale scala gerarchica; e peccato che tale proporzionalità diretta valga anche per il progredire dell'alzheimer, altrimenti avremmo dei bicentenari con migliaia di punti in graduatoria e stipendi da favola. ?

Io qui un certo tono di presa per il culo dei prof anziani ce lo leggo... no, dico "Più sei decrepito, più sei in alto in una ideale scala gerarchica"... "decrepito"? ... "progredire dell'alzheimer"? ... "vecchie cariatidi in odore di pensione"? "i Docenti più giovani (e dunque anche meglio dotati di memoria)" Non mi paiono toni tanto civili e garbati.
Ricordiamoci anche che fare commenti offensivi e poi dire che si scherzava è tipico del bullismo e che come dici le cose conta quanto (e a volte di più) di quel che dici.

E a volte, invece di rimproverare chi legge per non aver capito il senso dello scritto, sarebbe più utile imparare a scrivere in modo migliore.

avatarjunior
inviato il 24 Febbraio 2025 ore 1:11

Grazie a Kitter'82 per il bellissimo commento su "L'agape letteraria".

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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