| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 9:39
... no no, non parlo di tecnicismi. malata fino al midollo della fotografia naturalistica finora ho imparato quanto questa possa essere calata nella vita di tutti i giorni ed insegnarci qualcosa.
ad esempio la pazienza: ore di appostamento per tornare a casa con la scheda vuota.
ad esempio la speranza: vero la scheda è vuota, ma domani ci torno e son sicura che riuscirò a fotografare qualcosa di interessante.
ad esempio la tolleranza: questa luce non mi piace, ma se mi sposto due passi più in là riesco a vedere lo stesso soggetto in modo diverso, migliore, decisamente più piacevole.
e comunque continuo a non usare il treppiede  |
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 11:33
La pazienza è una dote che vi invidio, i vostri soggetti richiedono un certo spirito di sacrificio ed un approccio anche meditativo,.
Tutte doti che, pur apprezzando il genere , non posso dire di possedere!
Buoni appostamenti |
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 11:59
Grazie, Ric. |
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 12:12
Ciao Mariarosa,
ho sempre fatto una domanda e non ho mai avuto modo di avere una certezza, ma solo un misterioso intreccio di risposte a volte sincere e a volte con giustificazioni che sviano la domanda.
Quando un fotografo naturalista va in cerca di un soggetto, qualunque esso sia, è più forte il desiderio di conoscere il soggetto nella natura, oppure è più forte il desiderio di sfuggire alla natura umana che sta sempre più complicando la propria esistenza?
Poi ovviamente dopo questa domanda ne nascono altre di conseguenza, ma è da qui che tutto nasce.
Dalla consapevolezza di voler fuggire o di andare a cercare qualcosa che sappiamo essersi perso dentro di noi.
E allora perché non fotografare il soggetto umano nella sua attuale natura?
Quale è la differenza tra un ritratto umano e di un animale?
Ovviamente intendo di rapporto col soggetto non di estetica o di altro, ma solo la differenza di rapporto tra soggetto umano e il fotografo e il soggetto natura (animali ecc.) e il fotografo.
Ogni uno, queste domande non è obbligato a porsele e tantomeno rispondermi, è solo una riflessione sui rapporti tra fotografo e soggetto fotografato.
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| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 17:16
Ciao Ivo6767, posso risponderti per quanto riguarda me ovviamente. La fotografia naturalistica è nata come hobby, come valvola di sfogo per sfuggire allo stress del quotidiano (sono una contabile senior). Ho letto, mi sono documentata e sono partita con una Nikon D800 ed un obiettivo Nikon 70/200. Poi, un giorno, aspettando che un beccaccino aprisse il becco fino ad incurvarlo, mi sono accorta che stavo trattenendo il fiato, ed ho capito di essere innamorata persa, che la fotografia naturalistica mi era entrata sotto pelle, che ne avevo e ne ho necessità. Perchè gli animali? Perchè sono spontanei, non si atteggiano, assumono naturalmente delle pose pazzesche che, talvolta, ho la fortuna di fermare in una foto. Perchè tutto ciò che fanno è mirato ad una sola cosa: difendere la propria specie.
Però questo riguarda solo me che, comunque, non disdegno ogni tipo di fotografia e che muoio di sana invidia di fronte alla foto di un paesaggio, di un tramonto, di una donna che la capacità di un fotografo ha saputo fermare e trasformare in un'opera d'arte. Grazie per la domanda. |
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 17:43
Bella narrazione e bella "filosofia fotografica" se mi si passa il termine , che denota la passione e l"innamoramento" per questo bellissimo hobby , a parer mio uno dei più completi , perché riunisce in sé tutta una serie di attività , non solo fisiche naturalmente , benefiche per spirito e corpo .
Non pratico il genere ma riconosco a chi lo fa pazienza , dedizione, spirito di sacrificio e necessità di conoscenze di vario tipo .
Complimenti quindi , oltre che alle tue belle immagini , per questa condivisione e questa tua visione della fotografia che ben ti rendono merito . |
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 18:14
Mariarosa +1, non potevi esprimerti meglio ed io un pochino mi identifico anche se ad un livello più basso |
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 18:14
Mi hai emozionata... grazie mille Olandese. |
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 18:16
Grazie Gianni. Ti vedo sovente dalle mie foto e mi fa molto piacere. |
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 19:01
Bella risposta Mariarosa, mi identifico a pieno in quello che hai scritto.
Una cosa altrettanto importante, almeno per me, che divide ancora la categoria della fotografia naturalistica, è che gli scatti si sudano, non si comprano.
Spero di essermi spiegato |
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 19:03
? |
| inviato il 10 Febbraio 2025 ore 19:49
Capanni a pagamento dove legli scatti si ottengono sicuramente non grazie alle abilità di chi scatta, semmai di chi gestisce il capanno. Senza contare quanto in alcuni casi siano poco etici |
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