| inviato il 18 Gennaio 2025 ore 19:04
Io la utilizzo sempre come ultimo passaggio dopo aver duplicato il livello e convertito in oggetto avanzato utilizzando il filtro accentua passaggio per poi di nuovo pennellare il filtro solo nelle zone necessarie...ultimamente invece sto utilizzando il metodo LAB agendo solo sul canale della luminosita'....sembra che i risultati siano migliori...chiedevo ai piu' esperti come voi vi comportate... |
| inviato il 18 Gennaio 2025 ore 19:36
Carissimo Rosario, non posso esserti di aiuto perchè, come ben sai, di post non ci capisco proprio... nulla. Ma ne approfitto per salutarti. Ciao e buon fine settimana, Paolo |
| inviato il 18 Gennaio 2025 ore 20:02
Ciao Rosario, prima di entrare nello specifico della nitidezza direi che sarebbe meglio parlare prima del dettaglio. Il dettaglio sono le informazioni che il sensore registra nel raw, quindi più dettaglio si ha e più facile poi diventa essere più nitidi. La nitidezza invece è insita nelle ottiche e viene simulata con la gestione dei micro-contrasti e contrasti in generale. Alla luce di ciò che ho detto, nella gestione del dettaglio sono insite le ottimizzazioni delle ottiche via software. Io ritengo che operi in modo corretto e per il metodo LAB c'è poi tutto un altro discorso da fare. |
| inviato il 18 Gennaio 2025 ore 20:18
Grazie mille Ivo così però mi lasci nel vago... potresti dirmi cosa intendi riguardo il metodo LAB? |
| inviato il 18 Gennaio 2025 ore 20:33
Il metodo LAB è utile per non contaminare RGB nei contrasti poiché lavora senza toccare il colore, ma per la nitidezza sono i micro-contrasti e soprattutto la gestione delle ottiche nei vari software. La maschera di contrasto porta anche artefatti se non si sta attenti. La questione è un poco più complessa. |
| inviato il 18 Gennaio 2025 ore 21:29
Difatti per questo ho posto il quesito ho notato un aumento dei disturbi anche nelle zone senza contrasti esempio un cielo azzurro... |
| inviato il 19 Gennaio 2025 ore 21:57
"..come voi vi comportate..." Io uso i principi espressi da chi ha inventato lo sharpening digitale, ossia il compianto Bruce Fraser ed il progettista di Adobe, strumenti di sharpening e Camera RAW, Jeff Schewe. A me li hanno insegnati gente di Adobe, in Canada, e mi suggerirono quel libro lì come libro di testo. Lo sharpening è un discorso lungo e complesso, ed io applico quanto da loro trattato con il libro "Real World Image Sharpening With Adobe Photoshop, Camera Raw, and Lightroom", 2° Edizione, - Peachpit Press, Berkeley, California, U.S.A. Sono tre stadi di sharpenig da applicare all'immagine, mai meno di tre, il primo è il Capture Sharpenig, sul RAW, il secondo è lo Sharpening Artistico sul file immagine di conversione del RAW ed il terzo è lo Sharpenig di Presentazione, sempre sul file immagine di conversione del RAW. Il libro è in Inglese molto tecnico e sono 361 pagine, io l'inglese lo parlo come l'italiano, e dunque no problem, ma se uno non lo parla bene, non ce la farà a leggerlo. L'argomento dello sharpening è molto complesso, ma lo sharpening è quello che dà il contributo maggiore alla Qualità d'Immagine. Occhio che dare bene lo sharpening è una caccia spietata all'invisibilità, non ci deve essere traccia alcuna d'intervento sull'immagine finita, nessun artefatto, geometrico o cromatico che sia, assolutamente nulla, ed è per raggiungere quell'invisibilità totale lì degli interventi che il processo è molto complesso. |
| inviato il 19 Gennaio 2025 ore 22:31
Scusami Alessandro cercherò di approfondire...ma i livelli di sharpening vanno dati tramite Photoshop o già da camera RAW? Grazie |
user264361 | inviato il 19 Gennaio 2025 ore 22:56
Pollastrini, siamo sicuri che il metodo dei tre stadi di sharpening sia ancora oggi valido? Lo chiedo senza alcun tono polemico, sia chiaro. È un metodo piuttosto vecchio e potrebbe darsi - e sottolineo potrebbe - che sia diventato obsoleto alla luce delle innegabili migliorie apportate in questi ultimi anni ai software di conversione ed elaborazione. Chi può negare che con un solo intervento di sharpening applicato in un certo modo ed in una precisa fase di elaborazione non sia possibile ottenere lo stesso risultato che si ottiene con il metodo dei tre stadi, se non addirittura un risultato migliore? Anch'io applico quasi sempre il metodo dei tre stadi, tuttavia mi interrogo spesso se questo vecchio metodo sia ancora oggi valido. Ad esempio il primo stadio (capture sharpening) mi sembra oggi superfluo sui file raw prodotti dai moderni sensori. L'argomento mi pare interessante e andrebbe approfondito. |
| inviato il 19 Gennaio 2025 ore 23:35
A differenza di Pollastrini che è molto preparato io vado invece molto "a orecchio". Uso RawTherapee e in genere non tocco i parametri del capture sharpening, lascio quelli proposti da RT, e quasi sempre le cose vanno bene così. Però nelle situazioni difficili, quando mi accorgo che alla fine del mio pasticciare col software, per quanto io faccia mi ritrovo sempre con artefatti troppo invadenti nel file che esporto, in quei casi a volte trovo utile iniziare le regolazioni dal capture sharpening. In ogni caso lo sharpening di presentazione lo applico sempre per ultimo e penso che sia da regolare in modo flessibile: dipende molto dalle dimensioni della stampa o, se l'immagine sarà visualizzata su un display, dalle probabili dimensioni nelle quali verrà visualizzata. Questo significa che la stessa immagine potrà avere più sharpening di presentazione differenti, a seconda dell'uso che se ne farà. E perciò, alla fin fine, concordo con l'idea che i passaggi per definire lo sharpening siano tre: capture sharpening (anche quando non ci penso io ci pensa comunque RawTherapee), un passaggio intermedio perché ben raramente le immagini escono dal raw già croccanti al punto giusto, e alla fine lo sharpening di presentazione, sistemato a seconda della dimensione finale dell'immagine. |
user264361 | inviato il 20 Gennaio 2025 ore 0:13
Miopiartistica, la tua procedura è quella classica dei tre passaggi di sharpening. La domanda è: cosa succede se il capture sharpening non lo si applica, cioè lo si lascia a zero e si applicano solo i rimanenti due passaggi? Ho fatto qualche prova e ho avuto l'impressione che senza il primo passaggio qualche volta la nitidezza ne guadagni. Vorrei però avere conferme o smentite. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 1:21
Si potrebbe tradurre in: Filtro di mascheratura (masking): Si applica un filtro che enfatizza i bordi dell'immagine, aumentando così la separazione dei dettagli. Filtro di smorzamento (smoothing): Si applica un filtro per ridurre il rumore introdotto dal passaggio precedente, senza smussare eccessivamente i bordi. Filtro di sommatoria (summation): Questo passaggio combina i risultati dei due passaggi precedenti per produrre un'immagine nitida e precisa. Gli effetti sono diversi a seconda delle implementazioni e dei parametri utilizzati in ognuno dei passaggi. A questo si deve aggiungere la qualità delle ottiche, la gestione delle ottiche in abbinata col sensore all'interno del Sw e l'esatta esposizione in modo da catturare più dettagli possibili del sensore nel file raw. Operando con SW di sviluppo raw tutto è da controllare con varie possibilità offerte dal SW stesso, che non sono uguali tra SW. Altra cosa poi è la gestione del rumore che si somma nei vari interventi. In pratica non esiste una ricetta che va bene per tutto, ma un controllo generale che cambia ad ogni immagine. Una volta usciti dal SW di sviluppo raw si inizia ad avere una fase distruttiva, in quanto si producono pixel e resta quindi solo la possibilità di simulazione di nitidezza tramite maschere di contrasto che simulano la nitidezza. Quindi è preferibile se non per casi particolari fare tutto in SW di sviluppo raw. Per finire, se l'utilizzo è la visione a monitor o di proiezione si deve operare in modo diverso che per l'utilizzo in stampa. Tutto per un semplice fatto fisico, il colore stampa è pigmento, il colore per visione a monitor e proiezione è luce. Quindi incide sulle densità e contrasti che ovviamente cambiano anche la nitidezza percepita. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 1:38
@Castigamatti le tue domande sono interessanti, per quello che è la mia esperienza, restando nei SW di sviluppo raw è il giusto equilibrio di vari fattori che poi genera un miglior risultato. Sempre da tener presente poi quale sia l'utilizzo dell'immagine. Anche la densità del colore ha una sua importanza per definire meglio i bordi. La ricetta va cambiata per ogni immagine e per ogni utilizzo dell'immagine. Poi esiste anche uno standard entro il quale stare che rende possibile avere più casistiche da affrontare nello stesso modo. |
| inviato il 20 Gennaio 2025 ore 7:03
1) "siamo sicuri che il metodo dei tre stadi di sharpening sia ancora oggi valido?" In Fotografia esiste una Verità Assoluta, nella vita, in tutti i campi, ce ne sono pochissime, ed in Fotografia ce n'è una: - In fotografai conta solo ed esclusivamente quello che si vede in immagine finita, e quello che non si vede non conta assolutamente nulla, zero. Quando io vedrò delle fotografie fatte meglio delle mie come resa dello sharpening, cercherò un sistema o una tecnologia migliore, ma ad oggi io non le ho mai viste, pur andando spesso anche a mostre d'alto bordo (Salgado, Michael Kenna, McCurry, etc). Avevo anche Topaz Sharpen AI, ma l'ho disinstallato, perché ogni tanto fa degli artefatti. 2) "Chi può negare che...." Io. Ed a voce alta, senza esitazioni. 3) " il primo stadio (capture sharpening) mi sembra oggi superfluo sui file raw prodotti dai moderni sensori". Il Capture Sharpening serve unicamente a recuperare perdite tecniche di nitidezza del complessivo Fotocamera + Ottica, composte da perdite dovute all'ottica (le sue MTF non piatte ed non costantemente uguali ad 1), al Filtro di Bayer sul sensore, se presente al gruppo ottico che effettua il taglio delle altre frequenze spaziali, filtro passa - basso, alle perdite di fotoni dei fotodiodi del sensore, alla creazione del pixel, e, se presente, alla diffrazione visibile, dipende dal formato di stampa ed al rumore presente in immagine, anche quello rientra nel trattameto fatto dal Capture Sharpning Se non applichi il Capture Sharpenig come si deve, la foto non viene mai bene, ed Adobe per fare questo lavoro di ripresa tecnica di nitidezza, il Capture Sharpening, in Camera RAW ci mette a disposizione 14 (quattordici) strumenti, ciascuno col proprio cursore. Ciascuno strumento va conosciuto bene e va saputo usare bene, e NON ci sono automatismi o ripetitività, ciascuna immagine richiede le prorie tarature di quelli strumenti. Ad esempio, nel Pannello Dettagli di ACR, il comando/cursore Dettagli agisce con modalità del tutto diverse a seconda del valore impostato, se basso lavora come una USM, maschera di contrasto, se alto lavora invece con una deconvoluzione iterativa che ricostruisce l'immagine che ha perso nitidezza, non è la Richardson - Lucy, chiesto a suo tempo (su Luminous Landscape, sito di professionisti) a "Mad man" Eric Chan, matematico di Adobe, quello che ha messo a punto sia la Super Resolution che il Noise Reduction AI di ACR, e mi rispose che era diversa, ci aveva lavorato lui facendone una nuova. Tarando bene il cursore Dettagli, si aumenta la nitidezza, in funzione del diaframma usato in scatto, incluso il recupero della perdita per diffrazione, se c'è. Questo va fatto per tutti e 14 cursori, foto per foto, a ciascuna i suoi valori. Se non lo fai, lavori male e non hai alta qualità d'immagine, semplicissimo, e ad oggi non c'è nulla che lavori meglio, ho provato anche Topaz Photo AI per il recupero della diffrazione, lavoro sempre difficile, Topaz dice che coi nuovi modelli di AI si fa solo con un click, ma per il mio standard di qualità , mentono, fa cagare, artefatti praticamente sempre. Occhio poi che Risoluzione di sensore e Nitidezza sono in antagonismo , più alzi la risoluzione e più abbassi la nitidezza, una immagine ad altissima risoluzione è tende ad essere piatta e smorta, perché le MTF delle alte frequenze spaziali sono sempre basse, il vetro le taglia, e le perdite di nitidezza per la creazione del Pixel aumentano. Dunque, detta in una parola, i sensori moderni ad alta risoluzione hanno bisogno di PIU' lavoro e fatto bene in Capture Sharpening, di più e fatto meglio dei sensori vecchi a bassa risoluzione. Avendo detto quello che hai detto al suddetto punto 3) che ti cita, tu, di sharpening, a mio avviso personalissimo, non ne sai praticamente nulla. |
Che cosa ne pensi di questo argomento?Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 252000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista. |

Metti la tua pubblicità su JuzaPhoto (info) |