| inviato il 05 Dicembre 2024 ore 15:10
Recentemente in un messaggio pubblicitario il protagonista pronunciava la parola plus come plas. Forse non tutti lo sanno che plus è una parola italiana di origine latina e non una parola inglese. Infatti diciamo: surplus non surplas. Plusvalenza e non plasvalenza. La domanda mi sorge spontanea: che bisogno c'è di pronunciare parole italiane come fossero parole inglesi? |
| inviato il 05 Dicembre 2024 ore 15:27
Il famoso non plas ultra |
| inviato il 05 Dicembre 2024 ore 15:59
Esatto! |
| inviato il 05 Dicembre 2024 ore 16:07
Ma non basta ! Tempo fa , ebbi occasione di sentire una sofisticata giornalista televisiva pronunciare la latinissima frase "sub iudice" che ovviamente si legge tal quale , come "sab iadais" , all'inglese ! E le pagano pure per dire simili castronerie ! |
| inviato il 05 Dicembre 2024 ore 16:14
È proprio vero che non c'è mai limite al peggio. La maggior parte dei giornalisti sportivi quando si riferiscono allo stadio di calcio della Juventus lo Juventus stadium lo pronunciano stedium nonostante la società l'abbia ribadito più volte che essendo una parola latina si legge così come è scritta. |
| inviato il 05 Dicembre 2024 ore 21:09
“ giornalisti sportivi „ Desolante categoria.Io ricordo Ameri,Maradei,Caminiti,Raschi..... E' la stessa mediocrità che si è presa la classe politica nel suo insieme. Un appiattimento e desolante scivolare verso l'insipido. E l'accento?Non conoscendone l'utilizzo hanno pensato di eliminarlo. Speriamo nell'IA. |
| inviato il 06 Dicembre 2024 ore 0:28
“ Ma non basta ! Tempo fa , ebbi occasione di sentire una sofisticata giornalista televisiva pronunciare la latinissima frase "sub iudice" che ovviamente si legge tal quale , come "sab iadais" , all'inglese ! E le pagano pure per dire simili castronerie ! Confuso „   E quella giornalista di una famosissima rete commerciale che, leggendo, diceva: La riunione è stata rinviata "sain dai". Mi viene da pensare che la frase "sine die" fosse la prima volta ad leggerla nella vita e lei l'ha letta all'inglese. Senza sapere, peraltro, cosa stesse dicendo. |
| inviato il 06 Dicembre 2024 ore 2:47
Ci sono anche gli step o addirittura gli steps o quelli che si approcciano. Ci sono gli ultimi principi che non sanno cos'è un apostrofo e tengono lezzzionih. Non dirglielo, è più divertente così :-) |
| inviato il 06 Dicembre 2024 ore 7:19
Bellissima quella del "sine die " ! Sì , anch'io ho spesso l'impressione che non abbiano la più pallida idea di quello che stanno leggendo /dicendo , forse ritenendo superfluo , prima della messa in onda , approfondire un minimo le notizie di cui parleranno . |
| inviato il 06 Dicembre 2024 ore 9:32
Non parliamo poi quando leggono non rispettando la punteggiatura facendo delle pause che stravolgono il senso della frase. |
| inviato il 06 Dicembre 2024 ore 12:39
Anche Junior pronunciato “giunior” nun se po' sentì |
| inviato il 06 Dicembre 2024 ore 12:43
O bipartisan pronunciato baipartisan |
| inviato il 06 Dicembre 2024 ore 12:50
Lasciate perdere i micci, non vanno ascoltati, altrimenti uno si abbassa al loro livello, e non va mai fatto. Il canale TV che usa quei micci lì uno lo cancella, e fine della squallida storia. Il maledetto ed obbligatorio canone RAI lo dovremmo pagare con la tassa sui rifiuti, assieme con la tassa sulla spazzatura, quella è la qualità della RAI, e non sulla bolletta dell'energia elettrica. Semplicemente perché quella è un'offesa all'energia elettrica, una forma nobile di energia che viene accomunata.... a della merda. |
| inviato il 06 Dicembre 2024 ore 13:00
Ottimo argomento, hai fatto bene ad aprirlo. Questo del plus è un cancro linguistico in rapida diffusione. Quando mi capita di sentire questa boiata replico sempre chiedendo: Ma tu dici plusvalenza o plasvalenza? Naturalmente poi si rendono conto della loro asineria... |
| inviato il 06 Dicembre 2024 ore 13:25
Il linguaggio è sempre stato in continuo mutamento, se "plas" è più usato dalle persone allora plus diventerà "plas". |
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