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Oggi posso dire di essere profondamente stanco, svuotato emotivamente.
Pochi minuti fa ho pubblicato il trailer di un episodio speciale sul mio canale, un viaggio tra le pieghe oscure della Mafia Nigeriana e la luce, spesso fioca ma resistente, del lavoro di Operatori Sanitari nel Mondo a Castel Volturno. Persone che combattono ogni giorno, con sacrifici enormi, per dare una possibilità a chi non ne ha mai avuta una.
Eppure oggi, tutto questo sembra così fragile. Oggi ho appreso che una persona che avevo intervistato non c'è più. È morta. Assiderata . Sola. Abbandonata come un oggetto inutile in un angolo del mondo . Una vita spezzata, un'altra vita. Non riesco a fare i conti con questo, perché ogni scatto che ho immortalato sembra portare con sé una maledizione: molti dei volti che ho fotografato sono ora cenere. Prosciugati dalla negligenza, dall'indifferenza, da un mondo che ha voltato loro le spalle.
Ricordo quella donna. Parlava sette lingue. Sette lingue. Eppure, in un paese che a malapena padroneggia l'italiano, questa donna straordinaria è stata consumata dalla droga e dalla disperazione. Uccisa da una cancrena globale che arricchisce solo i peggiori fra noi. Era brillante, piena di una dignità che persino la miseria non aveva saputo toglierle. E ora non c'è più.
Nel 2023, in Italia, si stima che oltre 800 persone abbiano perso la vita a causa della droga. Un numero spaventoso, dietro il quale ci sono storie di sogni spezzati, famiglie devastate, vite che si sono smarrite in una società troppo distratta per tendere una mano. Operatori Sanitari nel Mondo ha fatto ciò che poteva. Per un momento, ha dato a Sara un'opportunità. Ma non è bastato. Non basta mai. E quanto fa male saperlo.
Le vite si spezzano perché nella vita si inciampa, e spesso non c'è nessuno di valido accanto per rialzarti. Una parola, una mano… magari sarebbe bastata. Ma quando sei risucchiato dal buio, spesso non hai il tempo o la forza di chiedere aiuto. E così ti consumi, ti violenti, ti annienti. E poi muori.
Questa mattina, mentre ero a Cosenza per salutare la mia famiglia, ho visto un manifesto. Un amico attivista, qualcuno che si è battuto con forza e coraggio per le minoranze, è morto. Un'altra perdita. Un altro lutto. E io sono qui, a contare le assenze, a sentire il peso di un mondo che sembra cadere a pezzi intorno a me.
Per questo, sul canale RAW FACTS, ho deciso di cambiare tutto. La scaletta della redazione sarà rivista per dare priorità a uno speciale dedicato a Sara. La sua storia non può finire nell'oblio. Voglio lavorare a un progetto di sostegno e prevenzione, perché l'informazione non può essere solo trasmessa. Deve scuotere, sensibilizzare, far riflettere. Deve essere una spinta al cambiamento.
L'inverno è arrivato. Le notti saranno più fredde. Quanti altri moriranno di gelo? Quante altre vite saranno spente dall'indifferenza, dalla cecità di un mondo che preferisce guardare uno schermo anziché i volti delle persone? È disumano. È una vergogna. Se vediamo qualcosa che non va, dobbiamo fermarci. Ascoltare. Fare qualcosa. Inutile predicare bene se poi restiamo indifferenti. Al gelo si muore. E si muore in tanti.
Sara, conoscerti è stato un onore. La tua storia vivrà. Non sarà dimenticata. Non da me. E lotterò affinché la tua voce, e quella di tante altre anime invisibili, possa continuare a risuonare. Perché il silenzio non può essere la risposta. Non più.
Restiamo umani. Guardiamo oltre.
Guarda il trailer e scopri l'altra faccia di un mondo spietato.
Per chi fotografa il mondo con occhio critico, questa storia non può passare inosservata.
Grazie Gerry finché esistono persone come tè c'è ancora speranza.
Conosco bene la situazione di certe zone degradate anche in Italia, quando si andava a Scampia col il nostro progetto della " non scuola" si era scortati dalla polizia, la notte dopo la fine degli spettacoli non trovavi nessun taxi che veniva a prenderti per riportarti in hotel.
Ciao Rocco, ti ringrazio molto eh si. Questo lavoro è stato fatto a Castel Volturno, questo venerdì uscirà il primo episodio della serie! poi a gennaio ci sarà il lavoro sul Congo!
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