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intelligenza artificiale e fotografia


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avatarsenior
inviato il 18 Novembre 2024 ore 14:04


Un tema che si può discutere per ore e ore. Io vorrei fare una semplice osservazione. Un fotografo per fare una buona foto ha bisogno di una lunga esperienza e una costosa attrezzatura fotografica. Una persona di cultura media e con un minimo di capacità informatica può creare con l'AI una immagine di pari o superiore qualità in pochi minuti e a costo zero. Una ovvia conseguenza di questo indiscutibile assunto è che molti si dedicheranno alla creazione di immagini digitali senza aver mai avuto una macchina fotografica e anche qualche fotografo cercherà di fare il salto di qualità utilizzando l'Ai più che la crescita delle proprie capacità fotografiche. Questo allargherà considerevolmente il numero di coloro che producono immagini digitali diverse dalla fotografia, cercando di assimilare quanto più possibili i due prodotti, che invece sono e saranno sempre due prodotti diversi. Come tutte le “novità” ci sono vantaggi e svantaggi. Io vorrei sottolineare un grave rischio: quello che associazioni, circoli, concorsi, esposizioni strettamente legate al mondo fotografico si facciano “allettare” dai nuovi produttori di immagini digitali e in modo chiaro ed evidente o anche in modo surrettizio e × aprano la porta della fotografia fatta con la luce alle immagini realizzate con un “Promt” di poche righe fatto da vocali e consonanti al solo scopo di allargare i propri “Stakeholders” (un termine e un concetto economico ben conosciuto che in italiano si può tradurre in “tutti coloro che hanno un interesse in”).
Se questo avverrà, la fotografia che noi amiamo, e che già fa fatica a trasmettersi alle nuove generazioni, probabilmente scomparirà del tutto in pochi anni.
Se amate la fotografia e se pensate che queste riflessioni meritino una discussione, condividete la vostra.

avatarsenior
inviato il 18 Novembre 2024 ore 15:36

Quando fu inventata la fotografia e per favorirne la diffusione, il nuovo strumento venne propagandato come un mezzo tramite il quale anche chi non sapeva disegnare o dipingere avrebbe potuto creare gradevoli rappresentazioni del mondo che ci circonda; vennero approntati grandi studi fotografici in cui la gente si faceva ritrarre "in passeggiata", vestita all'uopo (per usare un termine dell'epoca) con tanto di ombrellini parasole, all'interno di giardini finti, realizzati con fondali dipinti, architetture posticce ecc.
Baudelaire definiva la fotografia "il rifugio di tutti i pittori mancati" e aggiungeva: "se si permette alla fotografia di sostituire l'arte in qualcuna delle sue funzioni, essa l'avrà presto soppiantata o corrotta completamente" (ma ne ammetteva l'importanza in tutte quelle situazioni che richiedevano l'assoluta fedeltà al reale, come l'illustrazione scientifica).
Gaspard Félix Tournachon, detto Nadar (uno dei più famosi fotografi del XIX secolo) diceva che "la fotografia è alla portata dei più ×, s'impara in un'ora"; però anche lui aggiungeva qualcosa: "quello che non si può imparare è il sentimento della luce […] e ancor meno l'intelligenza morale del tuo soggetto, […] e l'intima somiglianza”.
Dunque, se il problema riguarda i casi in cui è importante la fedeltà al reale, la fotografia continuerà ad esserne lo strumento principe, se invece riguarda l'arte, la fotografia è solo uno dei tanti strumenti aggiunti alle varie contaminazioni, così come l'utilizzo dell'intelligenza artificiale; per entrambe continerà a valere quell'aggiunta di Nadar e potranno continuare a convivere col disegno a carboncino (che, se tutti gli uomini ragionassero come Baudelaire, avrebbe dovuto scomparire già alla fine del Paleolitico).

avatarsenior
inviato il 18 Novembre 2024 ore 16:09

se il problema riguarda i casi in cui è importante la fedeltà al reale, la fotografia continuerà ad esserne lo strumento principe, se invece riguarda l'arte, la fotografia è solo uno dei tanti strumenti aggiunti alle varie contaminazioni, così come l'utilizzo dell'intelligenza artificiale

Proprio così.

avatarsenior
inviato il 18 Novembre 2024 ore 17:29

Daniele

"la fotografia è solo uno dei tanti strumenti aggiunti alle varie contaminazioni, così come l'utilizzo dell'intelligenza artificiale"

non si può che essere d'accordo con questa affermazione che in sostanza dice che tra la fotografia e le immagini fatte con l'AI esiste la stessa differenza che esiste pure tra un disegno al carboncino e una fotografia .....

avatarjunior
inviato il 18 Novembre 2024 ore 17:33

Quando fu inventata la fotografia[...]

Analisi, secondo me, impeccabile. Grazie.

avatarsenior
inviato il 18 Novembre 2024 ore 17:43

Credo si possano fare 2 ragionamenti distinti: campo professionale (chi ci campa) e campo amatoriale.

Sul primo non mi pronuncio e lascio la parola a chi con la foto ci lavoro.
Sul secondo, dove invece mi colloco, posso dire che personalmente, potrei anche giocare con l'AI per generare delle immagini, magari appagando anche il mio lato più NERD e smanettone (da PC). Ciò detto, siccome della fotografia mi piace anche l'andare a cercarmela, giocare con le rotelline della macchina, T, F, ISO ecc... personalmente credo che per tutti quelli che, come me, provano piacere e divertimento nell'atto di fotografare oltre che nel mero risultato, se ne possano fregare dell'AI. C'è, ma non cambia il mio modo di fare. Personalmente non spaccerei mai una foto perfetta fatta con AI per "mia", perchè non avrei nessuna soddisfazione nel farlo.

Ovviamente nel mondo PRO, o stando nell'amatoriale, se guardiamo ai concorsi ad esempio, beh tutto cambia allora...

user259808
avatar
inviato il 18 Novembre 2024 ore 17:50

C'è una differenza sostanziale tra un'immagine prodotta da una fotocamera e una prodotta dall'IA: la prima è reale, la seconda fasulla. E scusate se è poco!
Poi se uno è solito photoshoppare le proprie foto all'inverosimile fino a farle diventare irreali, beh allora il problema se lo porrà certamente, ma è un suo problema. Cool

avatarjunior
inviato il 18 Novembre 2024 ore 17:55

Quello che secondo me non è chiaro a molti è che l'AI non è "un diverso strumento con cui l'arista crea" ma è, il larga parte, l'artista stesso.

Il paragone "macchina fotografica vs pittura" non regge. Quelli erano solo strumenti diversi, e col tempo la macchina fotografica si è affiancata a pennelli e tele, non sotituendo la pittura ma differenziandosi da essa e portando la pittura stessa ad un'evoluzione "non visivamente realistica" (partita con gli impressionisti ed evoluta poi in cubismo e astrattismo). Quando Nadar afferma: "quello che non si può imparare è il sentimento della luce […] e ancor meno l'intelligenza morale del tuo soggetto, […] e l'intima somiglianza”. evidenzia proprio questo, di fatto dice "guardate che la macchina fotografica è solo uno strumento, è la vostra capacità artistica che fa la differenza".
Ma con l'AI generativa è tutta un'altra faccenda, qui comincia elminando proprio lo strumento fisico e poi si rimpiazza al 70% pure l'artista.

Tutto questo esula dal problema reale/artificiale che comincio a pensare sia guardare nella direzione sbagliata. Non è che se produce immagini "non reali" l'AI renda trascurabile che nel farlo elimini anche la necessità di un umano artista. Pensateci, un programma di AI potrebbe generare in modo casuale milioni di immagini e scegliere quelle presumibilmente più popolari SENZA alcun input umano.

avatarsenior
inviato il 18 Novembre 2024 ore 17:58

Perché una risorsa deve divenire, nella prospettazione di alcuni, "un problema"?

avatarsenior
inviato il 18 Novembre 2024 ore 17:59

Un fotografo per fare una buona foto ha bisogno di una lunga esperienza e una costosa attrezzatura fotografica.

-------
Posso concordare con l' esperienza, lunga quanto basta, non esageriamo. Per il resto ci vuole il cervello.
E il cervello trascende da ogni fattore.AI compresa.
Io amo le idee, quelle nuove e innovative.
Io amo il risultato finale che mi trasmette qualcosa.
È un post da fossile, detto da uno che appartiene alla categoria.



avatarsenior
inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:02


Il punto non è nei concorsi ... la PSA e la FIAP, le due principali organizzazioni fotografiche a livello mondiale, hanno dichiarato l'AI vietata e chi la usa nei concorsi è passibile di squalifica a vita; ovviamente esiste sempre la necessità di una attenta applicazione ma il principio è comunque formalmente salvo.

Il problema che io ho sollevato è leggermente diverso e cioè che qualcuno per avere più associati, più iscritti, più visitatori (in sostanza per motivi economici e non certo di principio) favorisca la contaminazione tra i due prodotti e inizi a chiamare fotografia anche i risultato prodotti con l'AI .....

avatarsenior
inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:06

La fotografia al massimo deriva dal reale, ne è un simulacro.
Cosa vuol dire che l'AI è fasulla? Se non è usata per ingannare ma per scopi creativi non vedo perché debba essere sminuita.
Non valorizzerei così tanto la fotografia come pratica a discapito dell'AI: perché poi, a ben vedere, tra 10 mila fotoamatori indistinguibili arriva quello che con 4 stringhe ti tira fuori l'idea.
E tante volte, come sappiamo, è quest'ultima che manca.

avatarsenior
inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:15

@ arconudo

a) Ovvio che ci vuole cervello .....
questo serve sempre, per fotografare come per usare l'AI, e anche per scrivere un commento ....

Il punto sollevato riguarda il fatto che in una caso serve solo un PC e in altro , oltre al PC, serve una macchina fotografica e degli obbiettivi. Per molti questa può essere una differenza significativa. Senza poi toccare il punto che l'AI la fai da casa mentre le foto devi andare in giro a cercarle. Anche questa una differenza significativa

b) Tutti amano le idee, le innovazioni, ciò che trasmette emozioni; mi sembra banale ricordarlo.
Anche in questo caso il punto sollevato non riguarda il fatto che l'AI non abbia effetti positivi , che possa dare emozioni e che sia un prodotto più che innovativo. Il punto sollevato è che i prodotti fatti con l'AI possono anche essere belle immagini ma non sono fotografie.

@ Rombro
Sostenere che una immagine fatta con l'AI non è una fotografia ma ha un'altro nome non significa sminuire l'AI: significa solo sostenere che sono due cose diverse che si realizzano in modo diverso; ovviamente entrambe producano un risultato quando ci sono idee e cervello.

avatarsenior
inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:18

Tra un Helmut Newton con studio (per un periodo) a Parigi, con supermodelle, abiti di alta firma e uno stuolo di truccatori/trici, assistenti, parrucchiere/i e Giggi er Pomata che fa la foto con lo smartphone coatto top di gamma alla sua bella (senza sapere un tubo di fotografia) in genere passa una discreta differenza in termini di risultato.

Senza scomodare Uolter Bengiamin che non si chiama e non si pronuncia così, possiamo dire che il sunnominato (Giggi, non Helmut) inquadrerà e il telefonino si incaricherà di tutto il resto, compreso il produrre scatti uguali a quelli di tanti altri, ivi inclusi i filtri beauty e simili.

Ma tutti noi "fotografi" definiremo fotografia, quindi nobile arte di pittare con la luce, i prodotti dell'uno e dell'altro, e bolleremo come "problema" le immagini virtuose prodotte con/per il tramite/dall'AI, talora ricche di inventiva...

avatarjunior
inviato il 18 Novembre 2024 ore 18:22

La fotocamera produce fotografie, l'ai produce immagini.
Una fotografia è anche un immagine, ma un immagine non è necessariamente una fotografia.
Banale probabilmente.

È vero che dietro ad entrambi gli strumenti c'è il fotografo, ma gli strumenti producono due output differenti, indipendentemente dal fatto che siano entrambi strumenti digitali.

Si potrebbe dire che è la mente del fotografo a produrre la fotografia ed è in parte corretto, però è la fotocamera o lo strumento fotografico ad acquisire l'immagine.

Quindi per semplificare ne faccio una questione puramente strumentale.

Io credo, ma forse spero, che l'arrivo dell'ai non faccia altro che rafforzare il valore della fotografia per le sue caratteristiche intrinseche. Cioè essere una fotografia prima che un immagine.

È anche probabile che il ruolo della fotografia andando avanti rimanga più relegato a quello documentale e meno a quello artistico o della produzione di immagini fotorealistiche.



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