user213929 | inviato il 19 Ottobre 2024 ore 20:26
Più che altro a capire , un'infinitesima parte di quel tutto |
user264361 | inviato il 19 Ottobre 2024 ore 23:23
Hai provato ad iscriverti all'APP? |
user264361 | inviato il 19 Ottobre 2024 ore 23:25
Assiciazione Pensatori Perditempo. |
user213929 | inviato il 19 Ottobre 2024 ore 23:28
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user257478 | inviato il 20 Ottobre 2024 ore 5:46
Cominciamo bene |
user213929 | inviato il 20 Ottobre 2024 ore 8:45
Ti hanno assalito dei pensieri intrusivi? |
user257478 | inviato il 20 Ottobre 2024 ore 9:01
Mi riferivo al post di Castigamatti. |
| inviato il 20 Ottobre 2024 ore 11:50
Ommmmmmm,ommmmmmm,ommmmmmm |
user213929 | inviato il 20 Ottobre 2024 ore 13:15
Alla base il sacro Om |
| inviato il 20 Ottobre 2024 ore 13:17
Siddharta....leggi e rileggi quel romanzo e avrai tutte le risposte che cerchi Ommmmm,ommmmm |
user213929 | inviato il 20 Ottobre 2024 ore 13:23
Hermann Hesse mi piace come autore ottocentesco , ma non fino a questo punto , ultimamente mi sto appassionando agli studi pedagogici di Fröbel |
| inviato il 20 Ottobre 2024 ore 13:55
@ Ombra Grigia Svuotare la mente sono d'accordo, l'importante è che tu non la riempia nuovamente dello stesso materiale di cui ti sei liberato. Se no sei nuovamente punto ed accapo. Goditi questa Domenica con la mente vuota. |
| inviato il 20 Ottobre 2024 ore 15:26
Metto qui di seguito uno scritto confezionato per altra occasione, qualche anno fa. E' un po' lungo, se non avete voglia di leggere saltate pure a piè pari, non mi offendo... Accade spesso che musicisti, attori, danzatori, insomma coloro che praticano arti nelle quali sia richiesta una performance (non mi piace molto questa parola ma non trovo un buon equivalente italiano) si domandino: come è possibile mettersi nella condizione di fare ciò che è bene fare nel momento dell'espressione/creazione artistica? Sappiamo che occorre svuotare la mente, cioè non distrarla con altri pensieri: ma non è che devi evitare di pensare ad altro, in realtà potrei dire, in prima approssimazione, che devi "pensare a niente". Naturalmente non stiamo parlando di non pensare alle preoccupazioni o ai fatti della giornata. Anche quello, ovviamente, e già non è facile, ma stiamo parlando anche del fatto che pensare di non dover pensare a nulla è già un pensiero. E anche pensare di tener le preoccupazioni fuori dalla mente... Hai presente che succede se ti dico "Non pensare a un elefante?" ... non ho ancora finito di dirtelo ed eccotelo lì, lo zannuto pachiderma, a pascolare tra le tue sinapsi... per cui "pensare a niente" sembrerebbe difficilotto, vero? In effetti, detto cosi', sì. Cos'ho detto realmente? Ho detto "devi pensare a niente". Dove sta il problema? Nel riuscire a "pensare a niente"? In realtà questo è il secondo problema. Il primo problema sta in "Devi" Quindi non dovresti porti come meta del pensiero "devo pensare a niente" ma solo "pensare a niente". Devi togliere il "devo". Ma se pensi: 'Devo togliere il "devo" ' ecco che allora i "Devo" sono diventati due. Peggio di prima. Bada bene che la frase precedente non l'ho scritta perchè mi piacciono i giochi di parole. In realtà essa descrive esattamente gli inutili tentativi di molti di arrivare al risultato usando la forza di volontà. Naturalmente è impossibile. "Devo" in realtà significa "Io devo". Se togli "Io" e sparirà anche "Devo". Perciò fallo. Quando fai qualcosa che esige tutta la tua concetrazione non deve esistere più "Io". Non c'è da averne paura: "Io" è solo un'istanza psichica, non è il caso di affezionarcisi troppo: non è tutta la tua mente. E per fortuna! Secondo ostacolo: "pensare a niente". Potresti credere che il problema stia nell'horror vacui che ci suscita la parola "niente" ma in realtà il vero problema sta nel verbo "pensare". Perchè è impossibile pensare a niente. Non si può "pensare a niente", "pensare a niente" è solo un modo di dire. Quando "penso a niente" in realtà non sto affatto pensando, sto facendo qualcos'altro col cervello. Questo qualcos'altro e' uno stato mentale simile alla preghiera, credo. Lo dico così, giusto per farmi capire, ma in realtà non so se dico giusto: non sono credente, grazie a Dio... Comunque se sono in questa condizione posso starci solo perchè ho sospeso l'esistenza di un Io pensante. Come si vede le lingue occidentali, basate su strutture soggetto-predicato sono una trappola che ci impedisce di fare ciò che è bene fare, anche quando cerchiamo di descrivere cosa sia cio' che e' bene fare nell'espressione/creazione artistica. In effetti non ha molto significato ragionare sopra "ciò che è bene fare nell'espressione/creazione artistica", sarebbe come pretendere di fare una "digestione ragionata". Ma una buona digestione e' certamente bene, e non si fa ragionando ma nemmeno evitando di ragionare. Si fa e basta. Più esattamente: accade. C'è poi un ultimo ostacolo: pensare a queste cose che ho appena scritto. Non serve a nulla. |
user257478 | inviato il 20 Ottobre 2024 ore 15:55
Letto tutto senza pensare a niente O nulla. |
user257478 | inviato il 20 Ottobre 2024 ore 16:01
 Manca pensare |
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