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Tridimensionalità: come percepiamo la profondità e la distanza assoluta e relativa


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avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 14:07

In una recente discussione sulla restituzione della sensazione tridimensionale sul piano fotografico da parte di differenti obiettivi mi domandavo come percepisse la profondità la vista umana e se ci fossero studi scientifici in proposito. La domanda mi sembrava pertinente perché, per capire se un effetto di sfocatura su una immagine fotografica bidimensionale fosse in grado di simulare un'impressione di tridimensionalità, sarebbe prima necessario capire se e come la percezione di una sfocatura sia ingrado di fornire informazioni sulla profondità e distanza degli oggetti nel mondo reale alla vista umana.
Dopo un po' di indagini ho trovato un articolo scientifico del 2007 che entra nel merito. L'articolo tra l'altro riporta altri precedenti in letteratura scientifica risalenti già al 1943.
Qui il link all'articolo:
www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0042698906005621

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 14:09

Our current model of human blur perception with its dynamic nature has implications with respect to human depth perception. As demonstrated in earlier studies, retinal defocus blur and/or the correlated innervation to accommodation may provide one with reasonable information regarding the relative and/or absolute distance of objects in the visual field. For example,
Grant (1942) found that subjects could set an isolated luminous test disk to approximately the same absolute distance as a reference disk at near using only image blur as a cue to distance.

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 14:11

In a very recent study (Nguyen, Howard, & Allison, 2005), subjects were able to detect the relative distance of two back-illuminated vertical edges when relatively long exposure periods were permitted. Therefore, retinal blur enabled the subjects to judge target distance differentially in the absence of other depth cues. In an earlier investigation,
Fisher and Ciuffreda (1988) demonstrated that motor efference and/or sensory feedback related to the blur-driven accommodative response could serve as a sufficient cue to estimate the absolute distance of an isolated target (i.e., a reduced Snellen chart) in visual space.

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 14:24

In altre parole è dimostrato che, per quanto a me sembri di percepire tutto istantaneamente a fuoco, in realtà lo sfocato, la profondità di campo non infinita, delle immagini proiettate sulla fovea e sulla retina periferica più vicina al centro fornisce informazioni al cervello che anche usando esclusivamente la percezione della sfocatura (bluriness) è già in grado di fare inferenze sulla distanza degli oggetti.

Subjects were instructed to accommodate on, and then estimate, the absolute distance of a monocularly viewed target in a Badal optical system based on defocus blur information alone. Subjects were able to accommodate accurately on each near target (2D–6D) presented, as well as estimate their apparent absolute distance using a kinesthetic approach. The depth-ordering of the targets was precise. However, a constant bias with visual spatial compression was evident.

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 14:25

Le informazioni "cinestesiche".

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 14:27

Lo studio ha preso in considerazione sia la vista diciamo a quasi infinito, sia oggetti visti a diverse distanze in campo medio, sia a distanza di lettura.

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 14:40

Per Inciso, di tutte le immagini postate sulla discussione in merito al nuovo 35mm Canon, osservate sia a schermo del cellulare sia su Eizo 4K 24", quella che più mi ha dato sensazione di tridimensionalità è stata questa:
imgur.com/LzldWcX




avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 14:44

La discussione cui faccio riferimento è questa:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=4871267

avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 14:57

Grazie @Andrea, spunto interessante ;-)

Un piccolo contributo.

Una aggiunta "recente" (2015) "focalizzata" sullo sfocato come "segnale" (non mi viene un termine migliore) della profondità nelle immagini naturali (i.e. immagini reali da contrapporre a immagini costruite ad-hoc con pattern visivi specifici).

Dall'Abstract
"In isolation from other cues, blur may provide only a coarse cue to depth and add limited depth information"


Quindi da solo lo sfocato non fa moltissimo ... come si diceva nell'altro topic lo sfocato è parte degli elementi che permettono al cervello la percezione di profondità da immagini bidimensionali.

Altro articolo interessante (dal titolo) a cui non ho però accesso Triste

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 15:07

interessante Jakk quello che mi pare di intuire è la possibilità che, un domani forse, guardando immagi a due dimensioni su un monitor si potrà avere una realistica percezione della profondità, ben diversa da quello che oggi avviene andando al cinema e guardando film in proiezioni 3D con appositi occhiali.
Forse e se ho capito bene.

avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 15:23

Andrea lo spero anch'io. Non ho trovato tantissimo in letteratura però, visto quanto è importante questo aspetto per il gaming e il cinema, mi aspetto che i reparti R&D di Sony (giusto per citarne una) ne combineranno delle belle MrGreen

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 15:30

In pittura si dà profondità con la prospettiva e con i colori più caldi vicino e più freddi e tendenti al blu lontano. Penso che in fotografia valga lo stesso. ;-)

avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 15:32

Altro articolo che da corpo alle supposizioini di @Istoria nell'altro thread.

In alcuni casi, le aberrazioni cromatiche sono utilizzate dal nostro cervello per distinguere la profondità, più dello sfocato.

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 15:35

Io rimango dell'avviso che la sfocatura da una piccolissima sensazione di profondità, ma molto molto piccola e se la sfocatura è accentuata non fa nient'altro che isolare il soggetto, ma non c'è alcuna sensazione di tridimensionalità come se fosse un paklcoscenico virtuale.

Ben differente invece la stereofonia, proprio perchè provvista di due canali, a differenza dell'immagine fotografica che è una sola, attraverso ritardi temporali, variazioni di livello , destro-sinistro, e varaizioni di fase, permette la ricostruzione virtuale perfetta di tutta un orchestra sia in orizzontale, che in profondità, permettendo la localizzazione perfetta dell'immagine sonora.

Se proprio si vuole la fotografia 3D, bisogna ritornare a 60 anni fa quando i nostri genitori ci acquistarono il view master
www.ebay.it/itm/144441264278

ecco quelle sono immagini 3d e forniscono la profondità

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2024 ore 16:10

@Bergat vedo che ricordi la magia del ViewMaster (belga).
A parte i paesaggi, mi faceva impazzire il capitan Nemo.
A patto che comprassi almeno un dischetto, il negozio di Ottica Annoni mi lasciava visionare dozzine di stereo. Per me a 9-10 anni era una festa!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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