| inviato il 25 Agosto 2024 ore 10:56
Buongiorno a tutti amici. Come da titolo, mi piacerebbe praticare questo genere fotografico dato che nella mia zona ci sono molti soggetti che suscitano il mio interesse. Diciamo che avrei un occhio di riguardo per i rapaci diurni e per passeracei. L'intento è quello di valorizzare il territorio non solo da un punto di vista paesaggistico (la gravina del mio paese è molto famosa) ma anche da un punto di vista faunistico. Al momento dispongo di una R5 e dell' RF 100-400 5.6-8 ma non nego che in futuro mi piacerebbe affiancargli l'RF 200-800. Ma tralasciamo un attimo l'aspetto tecnologico per orientarci su quello pratico. Nella mia zona c'è un oasi LIPU che però, trovandosi a ridosso di un canyon, non ha capanni attrezzati per la fotografia dunque dovrei arrangiarmi da solo. La mia idea è quella di studiarmi bene i posti dove posso trovare gli animali che mi interessano e, in un secondo momento, appostarmi in questo modo www.lenscoat.com/lenshide-photo-blind-c-55.html?osCsid=faa06361b84e442 nell'attesa che gli animali (magari potrei cercare di avvicinarli con dell'acqua) si avvicinino. Questo in linea di massima penso possa andar bene per i passeracei. I rapaci ho notato che bazzicano maggiormente alcuni terreni rispetto ad altri (i falchi grillai ho notato adorano svolazzare dietro i trattori che arano i campi): l'idea in questo caso è appostarmi (forse in questo caso la maggior diffidenza dell'animale può essere un problema con il 100-400) "vicino" questi terreni di caccia nella speranza di poter beccare qualcosa. Sono troppo ottimista se spero di portare a casa qualcosa così? Ho visto in giro di gente che realizza posatoi, allestendo dei veri e propri set fotografici, costruendo dei capanni fissi dotati di postazioni di scatto (si possono costruire ovunque anche in terreni non propri?) perchè in ogni caso l'animale va comunque attirato in qualche modo e so che la pratica del foraggiamento se esguita male può essere molto pericolosa per le varie specie, grandi o piccole che siano. Vi ringrazio in anticipo per i consigli che mi darete |
| inviato il 26 Agosto 2024 ore 13:54
Serviamo il numero: 42 |
| inviato il 26 Agosto 2024 ore 14:27
Ciao Anto, benvenuto in un genere meraviglioso che ti darà grandi soddisfazioni. Il mio consiglio e' di non iniziare con un one-man-show; c'è tantissimo da apprendere prima di lanciarsi negli acquisti: - etologia; - periodi dell'anno (e del giorno) migliori per questa o quella specie; - orari; - appostamenti; - etc etc… Il mio consiglio e' di aggregarti a qualche utente del Forum della tua zona che già pratica avifauna, avresti così l'opportunità di confrontarti con lui e apprender da lui le nozioni base che, fatte tue con il tempo, potrai trasformare in acquisti. Il 200-800 e' certamente una lente migliore del 100-400 per approcciarsi al genere. Inizia pian piano e, prima degli acquisti, confrontati pure sul forum , troverai un mondo di appassionati pronti ad aiutarti. |
| inviato il 26 Agosto 2024 ore 15:11
Sono d'accordo con Riccardo, prima di tutto prenditi il tempo per studiare bene gli animali che ti interessano e le loro abitudini, il resto viene quasi automaticamente, ma solo dopo che hai raggiunto una certa pratica. Anzi i primi tentativi andrebbero fatti con il solo aiuto di un binocolo, sei leggero, puoi avventurarti dovunque e ti fai un'idea di quanto potrai avvicinarti. Un altro esempio, la mimetizzazione a cui hai pensato della Lenscoat, io la uso abbastanza, ma ha dei difetti da tenere presente. Ogni minimo spostamento che farai, sarà notato dagli animali più sospettosi e tanti di essi li farai scappare. Non è una tenda rigida dove puoi muoverti per osservare, esattamente come se fossi in un capanno. Con quell'oggetto, gli spostamenti sono visibili e questo richiede pratica e prove per essere certi di non perdere ore e ore di tempo solo perché gli animali si spaventano ad ogni tuo movimento. Ovviamente, la praticità dell'oggetto è fantastica, leggerissimo, sta dovunque e si veste in un attimo, però ci sono delle attenzioni, come detto, che se non prese nella giusta considerazione, lo rendono poco fruibile. Almeno questa è la mia esperienza. Se esco con la tenda, sono molto più confidente di portare a casa qualche bello scatto, con quella copertura, devo stare molto più attento e in certi casi non la posso proprio portare. |
| inviato il 26 Agosto 2024 ore 15:48
“ Anzi i primi tentativi andrebbero fatti con il solo aiuto di un binocolo, sei leggero, puoi avventurarti dovunque e ti fai un'idea di quanto potrai avvicinarti. „ Questo è un ottimo consiglio. La conoscenza dei luoghi e delle specie che vi si trovano, i posatoi che frequentano e loro abitudini, è fondamentale. L'osservazione è veramente molto importante. Uscire con il solo binocolo permette di liberarsi dall'ansia di non lasciarsi sfuggire un eventuale soggetto che dovesse capitare a tiro e si è più liberi di muoversi e concentrarsi nello studio dell'ambiente e dei suoi ospiti. La lenscoat (di un'altra marca) l'ho provata anch'io, ma non mi ci sono trovato. Uso svariate forme di mimetismo, compreso il capannino portatile, a seconda dei soggetti e dei luoghi, ma in genere ambisco di avere maggiore libertà di movimento e preferisco mimetizzare il corpo e l'attrezzatura, magari anche sfruttando la vegetazione che ho intorno. “ (si possono costruire ovunque anche in terreni non propri?) „ No, non si potrebbe, ma con l'aiuto di una rete fogliata e sfruttando la vegetazione, in qualche modo si può fare lo stesso. Se cerchi un po' nel sito troverai un mondo di discussioni nel merito. |
| inviato il 26 Agosto 2024 ore 16:03
“ La lenscoat (di un'altra marca) l'ho provata anch'io, ma non mi ci sono trovato. Uso svariate forme di mimetismo, compreso il capannino portatile, a seconda dei soggetti e dei luoghi, ma in genere ambisco di avere maggiore libertà di movimento e preferisco mimetizzare il corpo e l'attrezzatura, magari anche sfruttando la vegetazione che ho intorno. „ Talvolta ho provato con dei teli mimetici, ma vedo che ci si nasconde meno bene, è vero che sono pratici. Ho un telo con dei pratici lacci agli estremi e si attacca ad alberi cespugli o altro, molto velocemente. Mi costringe ad alzarmi molto presto al mattino perché l'allestimento non è automatico come la tendina che si monta in 2 minuti. Anche questa soluzione ha il grosso vantaggio delle dimensioni. Io mi sposto spesso in moto e mentre lo zaino riesco a farlo stare nel bauletto, la tenda no, devo armeggiare con i tiranti e perdo un sacco di tempo, oltre ad essere sempre un oggetto fastidioso da portarsi appresso. L'osservazione preliminare oltre ad essere utilissima anche se si conosce luogo ed abitudine degli animali che lo frequentano, è anche una pratica molto divertente. Come hai giustamente osservato, non c'è l'ansia di perdere lo scatto e l'osservazione diventa parecchio appagante. |
| inviato il 26 Agosto 2024 ore 16:13
Ciao Ric. Al momento mi sto dedicando alla lettura (o meglio alla sfogliatura ) di un libro che tratta sia l'aspetto puramente identificativo dell'animale, avendo numerose tavole grafiche al riguardo, sia l'aspetto comportamentale (se sono animali più o meno diffidenti, dove nidificano, cosa mangiano, se sono animali diurni o notturni ecc..). Devo dire che lo sto trovando interessantissimo specialmente perchè sto iniziando a riconoscere più facilmente le specie che incontro quando esco a fotografare. Al momento il 100-400 è l'unica lente che potevo permettermi. L'ho preso perchè mi serviva un teleobiettivo che potessi utilizzare nelle foto di paesaggio e che d'altro canto, potesse aiutarmi nell'iniziare a fotografare qualcosa. Se poi dovessi aver bisogno di un plus e il genere dovesse piacermi, il 200-800 sarà sicuramente l'obiettivo su cui metterò le zampacce. Dalle mie parti, quantomeno nel paese in cui vivo, nessuno pratica il genere se non dei signori che fanno birdwatching con delle fotocamere bridge. Potrebbero aiutarmi sull'aspetto faunistico che su quello fotografico vero e proprio secondo me. A meno che non ci sia qualcuno su questo forum, della provincia di Taranto/Bari che effettivamente pratichi il genere e possa darmi delle dritte |
| inviato il 26 Agosto 2024 ore 16:39
“ Sono d'accordo con Riccardo, prima di tutto prenditi il tempo per studiare bene gli animali che ti interessano e le loro abitudini, il resto viene quasi automaticamente, ma solo dopo che hai raggiunto una certa pratica. Anzi i primi tentativi andrebbero fatti con il solo aiuto di un binocolo, sei leggero, puoi avventurarti dovunque e ti fai un'idea di quanto potrai avvicinarti. „ Per questo ho il 100-400: alla fine lo posso utilizzare come se fosse un binocolo e per di più ci posso anche fotografare che è la cosa più importante. O dite che verrei preso dalla frenesia di dover fare la foto rischiando di tralasciare lo studio delle varie specie? “ Questo è un ottimo consiglio. La conoscenza dei luoghi e delle specie che vi si trovano, i posatoi che frequentano e loro abitudini, è fondamentale. L'osservazione è veramente molto importante. Uscire con il solo binocolo permette di liberarsi dall'ansia di non lasciarsi sfuggire un eventuale soggetto che dovesse capitare a tiro e si è più liberi di muoversi e concentrarsi nello studio dell'ambiente e dei suoi ospiti. „ Per posatoi intendete qualunque punto su cui l'animale si poggia abitudinariamente no? “ Un altro esempio, la mimetizzazione a cui hai pensato della Lenscoat, io la uso abbastanza, ma ha dei difetti da tenere presente. Ogni minimo spostamento che farai, sarà notato dagli animali più sospettosi e tanti di essi li farai scappare. Non è una tenda rigida dove puoi muoverti per osservare, esattamente come se fossi in un capanno. Con quell'oggetto, gli spostamenti sono visibili e questo richiede pratica e prove per essere certi di non perdere ore e ore di tempo solo perché gli animali si spaventano ad ogni tuo movimento. „ In teoria però uno strumento del genere, a differenza del capanno (fisso o portatile), non garantisce una miglior flessibilità? Mi spiego meglio: un capanno tipo tenda, ha delle feritoie attraverso cui si fa passare l'obiettivo per cui devo essere fortunato che l'uccellino si posi o passi proprio davanti alla feritoia in cui mi sono posizionato. Il telo invece, se mi metto con il cavalletto, non mi garantisce un margine di movimento migliore, premettendo che bisogna essere quanto più silenziosi possibile? E poi, l'animale quante probabilità ha di passare proprio da lì? Vero che lo studio preliminare del luogo è importante ma così non è un pò tentare la fortuna? |
| inviato il 26 Agosto 2024 ore 16:57
il lens coat a cui fai riferimento .. a secondo me un difetto .. le feritoie da dove guardi sono piccole ..e poi si muove troppo insieme alla tua testa... va bene dove si e sicuri che il soggetto di posa sempre nello stesso posto. Consiglio ...io predligo due strati di telo fogliato ... che deve rimanere staccato dalla tua testa tramite un supporto dedicato.. ( rami che trovi in loco .. o un asta componibile che pianti nel terreno dietro la tua schiena) il vantaggio.. dal telo fogliato riesci comunque a vedere attorno senza muovere la testa. occhio a avere dietro al punto di appostamento una zona scura.. in modo tale che la luce da dietro on evidenzi comunque la tua sagoma. poi è ovvio che se devi muovere / orientare l'ottica si notera il movimento ... allora dovrai muoverti solo quando il soggetto no sta guardando verso di te. un altro consiglio io uso due strati sovvrapposti ti telo fogliato con ferioie per ottica gia predisposte... sui due strati o messo dei segni ( nastro di stoffa di colore diverso ... per poi portrli montare velocemente nel verso giusto. |
| inviato il 26 Agosto 2024 ore 17:01
“ Per questo ho il 100-400: alla fine lo posso utilizzare come se fosse un binocolo e per di più ci posso anche fotografare che è la cosa più importante. O dite che verrei preso dalla frenesia di dover fare la foto rischiando di tralasciare lo studio delle varie specie? „ Il binocolo, oltre ad essere più compatto, offre una visione ben diversa da quella offerta da un EVF e non occorre svenarsi per prendere un binocolo con cui osservare molto bene e con 300/400 grammi di peso in totale. Personalmente, non c'è il paragone rispetto all'osservazione attraverso un EVF, ma anche attraverso un mirino ottico. Per rispondere alle altre domande. Ci sono tende con feritoie su tutti i lati e questo riduce parecchio il problema dell'osservazione/foto in tutte le direzioni. Il telo garantisce una maggiore flessibilità, ma devi stare molto più attento a non generare nessun movimento di sorta, altrimenti scappano. Sul fatto che gli animali passino proprio di lì, è legato alle tue osservazioni preliminari. Io perdo tantissimo tempo a capire le abitudini degli animali e cerco di segnarmi i posti dove passano. Nel caso degli uccelli, oltre ai posatoi naturali, nulla vieta che tu aggiunga un ramo in una posizione strategica dove vedi che con il tempo, tale posizione viene gradita dagli ospiti. La cosa più bella è l'utilizzo dei posatoi naturali, anche lo scatto ne beneficia, ma talvolta un minimo di aiuto senza disturbare o snaturare l'ambiente circostante, ci sta tutto. Un ramo piazzato bene dove c'è acqua limpida e il pesce si trova, rappresenta una vera manna per il martin pescatore e magari anche per chi lo vuole fotografare. Questa è ovviamente ripresa nel suo habitat senza nessuna modifica.
In questa diciamo che il bastone non era lì per caso...
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| inviato il 26 Agosto 2024 ore 17:05
Con il tempo e la pazienza, ci si avvicina...
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| inviato il 26 Agosto 2024 ore 18:08
“ Per posatoi intendete qualunque punto su cui l'animale si poggia abitudinariamente no? „ Posatoi naturali, rami, specifiche piante, rocce, eccetera, che sono i punti dove alcune specie si posano con maggior frequenza. Si identificano, appunto, per mezzo di sopralluoghi e grazie all'osservazione fatta con il binocolo. Il binocolo, a mio avviso, è uno strumento molto importante per identificare la presenza delle diverse specie. Lo porto quasi sempre con me e lo tengo a portata di mano in una pouch attaccata a un lato in basso dello zaino. Alcune volte vedere che c'è del "movimento" in un determinato luogo aiuta a identificare un percorso utile a non sorprendere e spaventare i soggetti. Ma sono piccole strategie che se impari a osservare ti verranno naturali. All'inizio ci siamo comportati più o meno tutti come un elefante in un negozio di cristalli, spaventando i soggetti, ma un po' alla volta si impara, si capisce come muoversi, come appostarsi e si comincia a regalarsi soddisfazioni gratificanti. Stare in mezzo alla natura è già molto bello, farsi delle domande e cercare le risposte, imparando a osservarla con accuratezza è ancora meglio. Poi, però, bisogna portare a casa anche le foto |
| inviato il 26 Agosto 2024 ore 18:12
Quello è un passo sicuramente importante, ma ci sono aspetti della natura che, a volte, ti fanno dimenticare che sei andato lì per fotografare... Il binocolo sempre agganciato allo zaino! Anzi, talvolta ne porto 2, mi prendo su il Papilio della Pentax per osservare meglio i fiori, gran figata. E' solo un 6x, ma puoi avvicinarti a 60cm dal soggetto. |
| inviato il 26 Agosto 2024 ore 18:50
“ Quello è un passo sicuramente importante, ma ci sono aspetti della natura che, a volte, ti fanno dimenticare che sei andato lì per fotografare... Sorriso „ Condivido Pierino. Faccio ogni anno il bramito (in Cadore e in Cansiglio) e le foto, dopo tanti anni ne ho collezionate un bel po', sono un motivo secondario rispetto al piacere di stare in ambienti cosi straordinari come il margine di una radura nel mezzo della foresta. L'anno scorso, mentre ero appostato, uno scricciolo sembrava proprio volermi sfrattare. A un certo punto mi sono spostato un po', ma lui ha continuato a tenermi d'occhio, pur senza più girarmi attorno. Sembrava quasi soddisfatto di aver allontanato questo strano e grosso tizio da casa sua. Non era periodo riproduttivo e quindi probabilmente occupavo arbitrariamente uno specifico micro territorio di caccia e si è fatto le sue ragioni. Possono sembrare esperienze del cavolo, ma secondo me, invece, si tratta di un'interazione con il mondo naturale, che vale molto di più di ciò che può sembrare. Almeno per me. |
| inviato il 26 Agosto 2024 ore 18:54
Sono d'accordissimo, proprio con l'osservazione degli animali talvolta si imparano dettagli che difficilmente sono riportati nei libri. E spesso sono dettagli interessanti e spunto di riflessione. Grazie |
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