| inviato il 01 Agosto 2024 ore 18:42
Dopo aver letto i post sull'uso del flash, pro e contro, necessità o virtù, difficoltà o semplificazione, vorrei proporre il tema dell'uso del flash come parte integrante del linguaggio, una modalità di scrittura dove il flash è qualcosa di più di uno strumento di supporto, ma entra nel contenuto. Autori in questo senso che usano il flash in modo tutt'altro che invisibile ce ne sono, a partire da Bruce Gilden, per arrivare ai nostri Matarazzo, Faralli… Vorrei non si parlasse dell'etica sull'uso invasivo del flash, ma del suo uso per scrivere con un particolare stile autoriale. Gradite opinioni contrastanti ma pacate |
| inviato il 01 Agosto 2024 ore 19:24
Penso sia uno strumento più che lecito per ottenere un effetto atto a veicolare il loro messaggio. Gilden nella sua raccolta FACE ci mostra quei visi che ti si parano innanzi ipercontrastati e mostrano la loro essenza nuda.
Mi chiedo come abbia fatto a farsi rilasciare certe liberatorie  |
| inviato il 01 Agosto 2024 ore 19:55
Incuriosito dalle vostre parole sono andato a vedere le fotografie di Bruce Gilden in Face e che devo dire: le ho trovate a dir poco inquietanti.
Ora siamo d'accordo sul fatto che la varia Umanità fotografata da Gilden appartenga a quella che negli Stati Uniti, ma anche in Inghilterra, viene spregiativamente definita "White Trash", però adoperare la violenta e innaturale luce del flash per devastare quei volti, enfatizzandone al massimo i tratti già fin troppo devastati di loro, lo trovo, scusate il termine, quantomeno poco appropriato... per non dire disdicevole. |
| inviato il 01 Agosto 2024 ore 20:03
Giudizio etico… fuori tema .
Può bastare una luce a rendere 'disdicevole' una immagine che esiste in natura solo perché evidenzia dettagli? |
| inviato il 01 Agosto 2024 ore 20:22
“ enfatizzandone al massimo i tratti già fin troppo devastati di loro „
credo che l'autore volesse proprio quello! del resto tu parli che ti ha suscitato inquietudine, non ti ha suscitato indifferenza. Del resto tantissimi lavori di tanti autori suscitano sensazioni contrastanti. E' quello che dovrebbe fare la fotografia. |
user172585 | inviato il 01 Agosto 2024 ore 20:34
Il flash è un codice in fotografia. |
| inviato il 01 Agosto 2024 ore 21:46
Giudizio etico… fuori tema .
Può bastare una luce a rendere 'disdicevole' una immagine che esiste in natura solo perché evidenzia dettagli?
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Fuori tema dici?
Ok, può essere, ma io non sopporto che della povera gente che dalla vita ha preso solo calci in faccia venga ridicolizzata in questo modo spregevole da uno pseudo artista del caz.zo!
Sarei felice di vedere lui al posto di quei Poveri Cristi! 
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| inviato il 01 Agosto 2024 ore 21:47
È un altro tema però. Qui sarebbe più utile parlare di come il flash abbia inciso su quel linguaggio usato dall'autore |
| inviato il 01 Agosto 2024 ore 21:56
In ogni caso, e per tornare in tema, SI, il flash è una fonte luminosa, la fotografia è per sua stessa definizione LUCE ergo....il flash è parte integrante di un linguaggio.
A saperlo adoperare* aggiungo io!
*) cosa per inciso tutt'altro che facile. |
| inviato il 01 Agosto 2024 ore 22:13
'Saperlo adoperare' è strettamente legato al risultato che si attende l'autore. Se a un matrimonio lo usi come Gilden probabilmente non lo sai usare. Ma se è una scelta usarlo in quel modo, mi pare funzioni alla grande pur evidenziando difetti e non rispettando le regole basiche |
| inviato il 01 Agosto 2024 ore 23:25
Tre nomi vengono subito in mente:
- lo "scandaloso" Terry Richardson, dalle foto a Lady Gaga in avanti
- Joe McNally, dalle luci molto "pop" e molto interessante da studiare per imparare
- e infine il lavoro assolutamente superlativo di Larry Fink in Hollywood Parties, libro da possedere a tutti i costi...
Edit: aggiungo anche Lauren Greenfield, nelle sue serie sugli adolescenti upper class USA, come ad esempio Fast Forward
Tutti nomi da studiare e non per la semplice tecnica.
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| inviato il 01 Agosto 2024 ore 23:33
nessuno posta nulla?
ci fermiamo alla teoria?
Nessuno in prima persona si espone?
....aspetto.....con pazienza  |
| inviato il 02 Agosto 2024 ore 7:49
Ok, può essere, ma io non sopporto che della povera gente che dalla vita ha preso solo calci in faccia venga ridicolizzata in questo modo spregevole da uno pseudo artista del caz.zo!
Sarei felice di vedere lui al posto di quei Poveri Cristi!
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Caro Paolo, quelli di Gilden sono scatti disturbanti, per certi versi esasperanti, sì.
Non vedo, però, l'intento di ridicolizzare. Tutt'altro. Vedo empatia verso condizioni esistenziali, vicende di vita di cui tutti conosciamo l'esistenza, ma che tendiamo a rimuovere, sotterrare nelle nostre coscienze.
In questo senso, l'uso del flash aggiunge potenza alle immagini, le rende penetranti. Non puoi vederle senza sentirti colpito nel profondo.
La tua stessa reazione, veemente e comprensibilissima, lo dimostra.
Quindi, per riallacciarmi a Gfirmani, sì, l'uso eterodosso che Gilden fa del flash è una componente essenziale della sua poetica.
Perché, sommessamente, trovo che le sue immagini siano profondamente poetiche.
La poesia non è necessariamente consolante. Toccante, sì.
E Gilden e il suo flash toccano nel profondo
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| inviato il 02 Agosto 2024 ore 8:06
@robbot ho rinunciato a postare foto su Juza. Troppo complicato per me |
user207727 | inviato il 02 Agosto 2024 ore 8:29
“ Vorrei non si parlasse dell'etica sull'uso invasivo del flash, ma del suo uso per scrivere con un particolare stile autoriale. Gradite opinioni contrastanti ma pacate „ hai tagliato fuori un aspetto molto interessante. Adesso degli autori citati resta solo da dire: questo mi piace, questo non mi piace. L'uso che fa Gilden o Matarazzo del flash a me non piace. Aspetto altri interventi, magari con esempi, per capire meglio il senso della discussione.
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