| inviato il 21 Marzo 2024 ore 18:37
Ciao a tutti. Domenica sono andato ad una manifestazione, un mercatino internazionale. Molte bancarelle per lo più gastronomiche. Mentre osservavo e fotografavo due stand vicini (Sicilia e Sardegna), mi hanno regalato un pacco di biscotti, così, senza un motivo apparente. Ho cercato di farmi spiegare, ma ho ottenuto solo la sensazione che fosse un modo per coinvolgermi ulteriormente. Bella chiacchierata con i gestori dei due stand ed una riflessione finale: forse è possibile arrotondare le entrate frequentando mercatini vari? È il caso di inventarsi una nuova professione? Un episodio piccolo e piacevole, distante dal proprietario di una bancarella che tempo addietro mi ha redarguito poiché ho fotografato degli ombrelli esposti... Un saluto da Ugo |
| inviato il 22 Marzo 2024 ore 17:31
Una volta c' era il fotografo ambulante. Ne ricordo ancora uno che stava al laghetto fu Villa Borghese, a Roma, negli anni '60. Aveva una grossa macchina di legno che usava anche come camera oscura e in pochi minuti, ben prima della polaroid, consegnava al cliente la foto, ovviamente in bn, formato piccolo, 8x10 cm. o 9x12, se non addirittura 6x9. Poi, col diffondersi della fotografia, il mestiere è sparito. Per esercitarlo era necessario richiedere alla Questura la licenza di fotografo ambulante. Per farsi in idea, vedere il film " Miseria e nobiltà". |
| inviato il 23 Marzo 2024 ore 11:12
Da ragazzino andavo al circo, che era una grande attrazione. In un'occasione c'era il fotografo ed io da qualche parte dovrei ancora avere una fotografia con in braccio un leoncino... Si pagava subito e si andava a ritirare la fotografia nel negozio del fotografo del paese. Non come il fotografo ambulante, tuttavia un modo per arrotondare per quel piccolo circo dove ognuno doveva fare di tutto per sbarcare il lunario. Saluti da Ugo. p.s. Non ho ancora assaggiato i biscotti! |
| inviato il 23 Marzo 2024 ore 16:49
Qualche anno fa', sul lungofiume di Porto, ho visto un signore che faceva il fotografo ambulante come negli anni 60, ti mettevi in posa e lui ti fotografava e stampava la foto. Non so il prezzo che faceva il tizio, però credo che in contesti turistici se hai voglia di arrotondare qualcosa puoi fare, bisogna saperci fare con le persone, essere affabili, sorridenti ed avere un po' di faccia di bronzo per abbordare coppiette o comunque turisti interessati. |
| inviato il 05 Aprile 2024 ore 8:03
ma, se siamo il popolo del selfie...i telefonini impazzano. tutti fotografi, un tempo c'era (forse c'è ancora) una rivista che si chiamava così. l'unica cosa è che ogni tanto buttiamo l'acqua con il bambino: cambiamo il cellulare e le foto che contiene...fine della storia che poteva essere |
| inviato il 05 Aprile 2024 ore 8:11
A Milano ci sono ancora comunque un bel po' di fotografi improvvisati prevalentemente asiatici, che vendono rose+polaroid/Fuji instant e/o lavorano davanti al duomo per fotografare turisti e piccioni |
| inviato il 05 Aprile 2024 ore 8:15
piccioni senza cellulare immagino... |
| inviato il 05 Aprile 2024 ore 8:24
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| inviato il 05 Aprile 2024 ore 10:31
beh, l'anno scorso e' morto Bert Richner. Un amico fotografo che di mestiere faceva il fotografo ambulante in mare. Si proprio in mare. Nel senso che si era attrezzato un minigommoncino con tiranti e cintura. Lo guidava velocissimo stando in piedi e fotografava le regate piu' importanti. Lo trovavamo sempre in banchina ed era diventato un amico, perche' riprendeva e fissava per la storia tutti gli errori che facevamo in regata. Se partivamo in scuffia con 40 nodi di vento, se scappava uno spinnaker... lui era li' sul suo canotto...imperterrito ed inesorabile, coperto dalle ondate, che scattava, fradicio ma inarrestabile. Ricordo che vendeva le foto scattate a riviste ma, sopratutto, agli armatori. Faceva scatti indimenticabili. E campava da nomade seguendo il circo della vela con un furgone attrezzato a camera oscura/ufficio. Se c'era sole era un lavoro splendido... con la buriana invece credo fosse un incubo. Le regate invernali erano dure, e tenere il mare aperto su quel gommoncino non doveva essere facile. Qui con bel tempo in una foto di F.Taccola
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| inviato il 05 Aprile 2024 ore 23:17
incredibile...non solo non conoscevo la sua storia ma non avrei mai pensato che avrebbe potuto esistere un *mestiere* simile! Da amante del mare e della fotografia..mi inchino! |
| inviato il 05 Aprile 2024 ore 23:40
la cosa più carina di questo nomade fotografo è che in fila a farsi fotografare c'erano un sacco di gioventù, cioè coppie di fidanzatini, ragazzi curiosi che si gustavano la magia dello sviluppo. |
| inviato il 06 Aprile 2024 ore 9:34
Bert Richner: che meraviglie percorrere le strade del mare! |
user259320 | inviato il 11 Aprile 2024 ore 6:14
Credo che l'unica possibilità sia la consegna immediata di una stampa tipo Polaroid o Fuji. Ho visto una persona con una Fuji che fotografava degli amici tifosi con uno sportivo famoso che firmava autografi. Poi seguiva la firma sulla foto. Mi è sembrata una cosa interessante anche se tutti gli sportivi sarebbero d'accordo con questo modo di fare |
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