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Foto d'interni: i giusti rapporti di luminosità


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avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2024 ore 19:57

Da alcuni giorni sto guardando dei libri di fotografia d'arredamento, sono foto d'interni dove spesso capita che nell'inquadratura compaiano le pareti e delle viste sull'esterno, finestre e vetrate, anche vetrate molto amplie in architetture moderne. Mi sembra di notare che ci sia stato un cambiamento nel mido di fotografare. Libri prodotti solo qualche anno fa avevano le vedute esterne che erano normalmente sovraesposte, mi sembra di capire che si accettasse che l'esterno visto dall'interno risultasse notevolmente chiaro, con cielo bianco spesso e talvolta addirittura la veduta esterna talmente chiara da risultare praticamente indistinguibile il paesaggio esterno.
Mi sembra invece che nelle pubblicazioni più recenti il gusto sia cambiato e la veduta esterna sia sempre ben distinguibile ed esposta quasi come una foto di paesaggio leggermente sovraesposta, il cielo è azzurro, la vegetazione verde saturo. Capita anche di vedere foto in cui la veduta dalla vetrata è esposta così da dare quasi l'effetto che ci sia una tappezzeria incollata al vetro delle finestre o della vetrata tanto appare "scura" in relazione agli interni, un effetto quasi innaturale, che non so se derivi dalla mia abitudine a vedere convenzionalmente gli esterni praticamente bruciati dalla sovraesposizione quando si fotografa in interni.
Quali sono i giusti rapporti di luminosità tra interno ed esterno delle finestre o vetrate? Esiste una regola pratica da seguire? Una convenzione opportuna?

avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2024 ore 21:19

Quali sono i giusti rapporti di luminosità tra interno ed esterno delle finestre o vetrate? Esiste una regola pratica da seguire? Una convenzione opportuna?
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Non credo che a questo riguardo esistano delle regole codificate, probabilmente ci si affida al buon gusto, direi all'"equilibrio" di chi fotografa.
Chiaramente, e naturalmente, se si espone per gli interni gli esterni verranno necessariamente, anzi obbligatoriamente sovraesposti, e a questo riguardo posso anche capire che luci così bruciate possano dar fastidio, non vorrei però che nell'intento di bilanciare questi estremi si cadesse nell'effetto opposto, quello cioè di avere il paesaggio all'esterno perfettamente esposto, e leggibile, come è l'interno dal quale si fotografa... che poi sarebbe il classico esempio di un rimedio peggiore del male!
A mio modesto avviso la sovraesposizione dovrebbe rimanere tale e quale a come risulta dal rapporto fra le due assai diverse luminosità e, se proprio correzione deve esserci, suggerirei di limitarsi e di lasciare l'esterno sovraesposto di almeno due stop, meglio tre stop, rispetto all'esposizione degli interni.

avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2024 ore 21:41

Libri prodotti solo qualche anno fa

Parecchi anni fa.... sono almeno una decina d'anni che in questo genere si utilizza HDR (multiesposizioni per i puristi)

Quali sono i giusti rapporti di luminosità tra interno ed esterno delle finestre o vetrate? Esiste una regola pratica da seguire?


Una gamma dinamica piu vicina possibile a quella percepita dall'occhio umano

avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2024 ore 23:09

Una gamma dinamica piu vicina possibile a quella percepita dall'occhio umano


Una ottima fotocamera digitale registra, poniamo, ca. 12 stop
Una pagina stampata su carta patinata semilucida quanti step può accogliere in termini di rapporto tra la densità più scura ed il bianco della carta? 6 o 7 diciamo?
Qualcuno dice, parlando di GD dell'occhio umano, che esso legga 24 stop. Se io guardo i muri di una casa e poi le finestre ed il paesaggio fuori con il pieno sole sono in grado di distinguere bene i particolari interni come quelli esterni, ma quale gamma dinamica ha questa scena? 16 stop?
Quindi come fare a strizzare 16 stop in 7 stop di una edizione stampata di lusso facendo sembrare il tutto naturale?

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2024 ore 6:26

Qualcuno dice, parlando di GD dell'occhio umano, che esso legga 24 stop. Se io guardo i muri di una casa e poi le finestre ed il paesaggio fuori con il pieno sole sono in grado di distinguere bene i particolari interni come quelli esterni, ma quale gamma dinamica ha questa scena? 16 stop?
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Un momento Andrea... non funziona così.
Se tu guandi la scena all'interno la pupilla si allarga per compensare la minore luminosità e tu cogli bene ogni particolare, se pur restando all'interno volgi lo sguardo all'esterno la pupilla, istantaneamente, si restringe, per compensare la maggiore luminosità, e tu cogli perfettamente ogni particolare anche se le due luminosità, quella locale e quella esterna, sono molto diverse.
La stessa cosa la fa l'esposimetro della macchina... perché prende due misure diverse fra loro.
Il problema sorge quando le due immagini, le due esposizioni più che le due immagini, le fondi insieme... perché sembrano stridere fra loro.
Per capire la situazione reale fai una prova: poniti all'intermo, però nei pressi di una finestra, e concentra lo sguardo su un particolare, casomai scuro, all'interno, a questo punto, sempre tenendo lo sguardo fisso sul soggetto ma sfruttando la visione laterale, in particolare quella parte che inquadra l'esterno, cerca di coglierne i paeticolari... in questa condizione noterai che anche al tuo occhio i due soggetti avranno due luminosità diverse, e in questa maniera noterai la reale gamma dinamica dell'occhio umano o, quantomeno, del tuo occhio... che è poi ciò che ti interessa.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2024 ore 8:05

"Quali sono i giusti rapporti di luminosità tra interno ed esterno delle finestre o vetrate?"

Esattamente come vedono i nostri occhi, ne più, ne meno.

Qui ci sono due tecniche. HDR, che va capito e dosato bene, altrimenti la scena diventa un'oscenità.

Oppure esporre correttamente per gli esterni ed illuminare gli interi con vari flash diffusi.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2024 ore 8:46

Andrea, argomento complicato, ho iniziato a lavorare per risolvere appunto questo problema.

Mi sembra di notare che ci sia stato un cambiamento nel modo di fotografare. Libri prodotti solo qualche anno fa avevano le vedute esterne che erano normalmente sovraesposte, …


Credo sia dovuto a una faccenda tecnica, fino al 2007, quando ho iniziato a lavorare, si accettavano esterni bruciati perché era complicato gestire le multi esposizioni con Photoshop, non c'erano HDR e l'unico modo era aggiungere luce agli interni per restare nella gamma dinamica del sensore o della pellicola.

Partiamo da lontano, da Julius Shulmann e le ville moderniste con vetrate enormi






Lui faceva due cose: aggiungeva luce agli interni per renderli vicini alla luminosità dell'esterno





Oppure aspettava.
Durante la giornata il rapporto tra interno ed esterno cambia, arriva l'ora del tramonto in cui si avvicinano le luminosità, e poi si invertono durante l'ora blu.
Purtroppo è tutto blu, non sempre gradevole.





Esterno - interno, ma il senso è lo stesso.

Io seguo il suo approccio, e quello di Andrew Wieth





considero la scena come un'immagine da rendere in modo ideale, non come fotografia coi limiti tecnici dell'attrezzatura. Per cui la costruisco a mio piacere, come un quadro. A volte l'azzurro stona ed è bene bruciare il cielo. Se ci sono tende non brucio completamente ma resto sotto il bianco puro. Evito gradienti che finiscono in bianco puro, non è bella una sfumatura che si interrompe. Generale tengo l'esterno chiaro, sovraesposto ma non bucato e bruciato, ma se le vetrate sono ampie va avvicinato all'interno.

La questione degli stop della carta stampata me l'ero posta ai tempi, studiavo la trilogia di Ansel Adams, poi mi hanno fatto notare che la stessa foto la vedo su carta e su schermo e su smartphone e ogni problema si è dissolto come lacrime nella pioggia.

avatarjunior
inviato il 08 Marzo 2024 ore 9:03

Solo in riferimento al "gusto" moderno faccio un riferimento tecnologico alla Ricoh THETA Z1, fotocamera con 2 sensori da 1 pollice per scatti dedicati prevalentemente al settore immobiliare (foto 360°, tour virtuali). Messa sul suo cavalletto, dotata di plug-in pilotabile dallo smartphone, fonde in camera molteplici esposizioni dei raw per uscire con un unico HDR-DNG mi sembra a 32bit ad uso e consumo quasi immediato. Certo un'immobiliarista non è un fotografo e la Z1 non è una macchina PRO, ma tutte queste facilitazioni qualcosa "nel gusto" avranno pure cambiato.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2024 ore 10:19

Esattamente Paolo, non ho voluto complicare la mia esposizione del problema ma è come dici tu, se guardo fuori dalla finestra l'occhio si adatta e vedo perfettamente l'esterno, il cielo bello blu le foglie verde saturo ecc.
Ma se fotografo con luce naturale ed i mezzi attuali in luce naturale i cieli saranno latte e le foglie se va bene slavigiate e appena intuibili.
E pensare che una foto stampata possa restituire in maniera naturale la scena come la vedono gli occhi è illusorio, bisogna scegliere, come dice Maurese, come rendere la scena.
Ho visto appunto che in alcuni libri moltissime foto sono appunto scattate all'ora blu. Ma non sempre è possibile scattare a quell'ora (immagino poi che in quel modo fai al più una o due foto al giorno). Credo poi che unintero libro di foro scattate all'ora blu diventerebbe un po' strano, probabilmente monotono.
È proprio sulle ville moderniste che ho notato questa tendenza a rappresentare le numerose vetrate, come dici tu Maurese, perfettamente esposte. Mi pare di poter dire che bisogna stare attenti, è un attimo creare una sensazione fastidiosa di "finestra con tappezzeria appiccicata sul vetro". Io me ne son reso conto cercando di produrre delle foto di casa mia al mare. Non avevo illuminazione artificiale a disposizione. Fotografavo su cavalletto facendo esposizioni a forchetta. Gli interni erano parecchio bui e per tirare gli interni chiari ad f8 mi toccava andare su con i tempi anche a qualche secondo circa. Se poi facevo le doppie esposizioni per gli esterni dovevo scendere anche fino a tre o quattro stop per averli non sovraesposti.
Rimettere poi insieme le cose mi dava sempre dei problemi, mi forniva sempre un'impressione di artificioso, di ritaglio.
Mi dono appunto reso conto che le luce artificiali potrebbero rendere più naturale la resa.


In realtà il mio è un interesse "intellettuale", non sono un professionista. Però vorrei realizzare una serie di ritratti di famiglia, di persone all'interno delle loro abitazioni. Fino ad ora ne ho realizzato solo uno, in questo caso, tenendo le finestre alle spalle o al fianco, ho inquadrato le persone in favore di luce, solo con illuminazione naturale, sono riuscito a tenere tempi di esposizione attorno ad 1/60" ma non sono certo che in altri casi avrei luce sufficiente senza dovere alzare gli ISO (allungare tempi oltre 1/60 non mi sembrerebbe opportuno). L'ambiente era molto luminoso ma non credo che la situazione di luce naturale sarà sempre così favorevole. Se poi volessi avere nell'inquadratura finestre o vetrate credo che la luce artificiale diventi d'obbligo.



avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2024 ore 10:36

Alla fine Andrea io credo che la cosa migliore sia quella di trovare un equilibrio fra la luce esterna e quella interna proprio ricorrendo alla luce artificiale.
Anche in questo caso però io sarei dell'avviso di tenere la luce esterna un po' sovraesposta rispetto all'illuminazione interna, direi uno stop in sovraesposizione, proprio al fine di rendere più veritiera, o al limite meno falsa, la scena ripresa.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2024 ore 16:01





Allora ho raccolto il suggerimento e stamattina mi son comprato questo

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2024 ore 16:03

Il mio post è nato guardando questi libri:
qui moltissime foto agli edifici sono prese nell'ora blu.


avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2024 ore 16:07

Questo invece è un testo che, sbagliando, ritenevo stampato alcuni anni fa, invece è del 2023. Qui le vedute esterne sono sovraesposte, come dicevo sopra.



avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2024 ore 16:08




avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2024 ore 16:09



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