| inviato il 07 Gennaio 2024 ore 11:47
Autore interessante che sin dai primi anni del secolo passato si dedicò alla ripresa delle persone ignare in spazi aperti, fotografie spesso composte in maniera approssimativa, la fotocamera utilizzata non consentiva una buona inquadratura dei soggetti e quindi il "mirino" era utilizzato esclusivamente per essere sicuri di aver inquadrato il soggetto, nel suo caso operazione resa più difficile dal dissimulare, cosa prevista dal produttore stesso, la fotocamera inserendola in una sorta di valigia. Credo valga davvero la pena conoscere il suo lavoro che sotto molti aspetti appare molto più moderno delle attuali fotografie street. Paul Martin al MoMA Paul Martin su WordPress La sua Fallowfield |
| inviato il 07 Gennaio 2024 ore 11:49
Per vedere alcune sue fotografie |
| inviato il 07 Gennaio 2024 ore 14:47
Si,fotografo abbastanza noto e apprezzabile Da ricordare anche Charles Nègre , John Thomson , che fotografarono scene di strada prima ancora di Martin e Eugène Atget che invece era praticamente suo coetaneo e anche lui molto interessante. |
| inviato il 07 Gennaio 2024 ore 15:03
A questi aggiungerei anche Jacob Riis con "Come vive l'altra metà" ma la particolarità di Martin è l'essere un "Candid Photographer" con soggetti inconsapevoli dell'essere fotografati, questi fotografi, ognuno a proprio modo hanno di fatto costruito l'idea di "sociologia visiva" fornendo all'indagine sociologica un efficace strumento d'indagine. |
| inviato il 07 Gennaio 2024 ore 16:07
Forse le foto documentarie che ho scattato negli spazi pubblici saranno altrettanto interessanti tra 100 anni, se allora esisteranno ancora. Non lo saprò e non lo sapranno nemmeno le persone fotografate. Una cosa è certa: erano pionieri e avevano nuove idee sulla fotografia. |
| inviato il 07 Gennaio 2024 ore 18:21
Grazie, Mario |
| inviato il 07 Gennaio 2024 ore 18:59
Attualissimo. Fra l'altro: With fast rectilinear lens, four stops at f8, f11, F16 and f22. E la gente oggi se la prende per tutto quando gli tocchi il marchio. |
| inviato il 07 Gennaio 2024 ore 19:47
Bokeh non era un concetto, conta solo il contenuto, cioè la dichiarazione. |
| inviato il 07 Gennaio 2024 ore 22:29
Concordo, documentale o meno che fosse (e allora era più documentale, benché di gran fattura come in questo specifico caso). E siccome sono un inguaribile ottimista, aggiungo anche che la fortuna della fotografia è che per adesso esiste ancora chi fotografa tenendolo a mente! |
| inviato il 08 Gennaio 2024 ore 9:22
Credo che guardare, come in questo caso, agli inizi della storia della fotografia sia fondamentale per liberarsi degli orpelli del tecnicismo esasperato che in quest'ultimo decennio ha invaso e inquinato la fotografia, soprattutto nella fotografia di strada; la spontaneità, non del soggetto ma del fotografo, la sua consapevolezza di entrare nel mondo intimo degli altri, la voglia di raccontare la vita, il comprendere l'essenza dell'attimo decisivo debbano tornare ad essere il fulcro delle nostre fotografie di strada. |
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