| inviato il 10 Dicembre 2023 ore 15:50
Perché?
Il massimo era il 35mm (parlo di formato 135 e quindi l'attuale FF) e qualche raro 28mm (od ancor più raro 21mm) a F5,6-8,0 o giù di li ...
MI riferisco agli anni d'oro 30'-50', ma anche fino agli anni 70' è cambiato poco o quasi.
In tutti questi anni è mancato un punto di vista - il wide - innovativo che oggi è la normalità!
Non credo fosse un problema progettuale, ai tempi erano più innovativi di oggi come inventiva, ed allora perché?
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| inviato il 10 Dicembre 2023 ore 16:53
Non avevano una tecnologia adeguata. |
| inviato il 10 Dicembre 2023 ore 16:57
In realtà il problema era proprio la progettazione degli schemi ottici e la realizzazione delle lenti, che comportavano spesso limiti invalicabili, o costi elevatissimi.
Oggi tutte le case costruttrici di apparecchiatura fotografica, sono in grado di realizzare obiettivi progettati al computer, ottimi ed anche economici, utilizzando ad esempio lenti stampate.
Poi per chi vuole la massima qualità si sale di prezzo, ma almeno oggi rispetto al passato c'è la possibilità di scelta. |
| inviato il 10 Dicembre 2023 ore 17:04
Il vero problema arriverà quando anche i grandangoli avranno saziato tutti, con le fotocamere siamo già al "non so più che cacciarci dentro per vendere" , quando le ottiche saranno state fatte tutte non saprei che servirà. |
| inviato il 10 Dicembre 2023 ore 17:28
Fino all'inizio degli anni '50 il problema principale nella progettazione dei grandangoli era dovuta al tiraggio delle fotocamere, in parole povere, su una fotocamera tipo Leica, con tiraggio pari a 28,8mm, non si potevano montare ottiche con focale inferiore ai 28mm circa, perché mancava lo spazio posteriore, su una Exakta, tiraggio 44,7mm, con in più uno specchio tra flangia d'innesto e piano pellicola, la focale più corta utilizzabile, conservando la visione reflex, era di 50mm... Mentre non c'erano problemi ad utilizzare focali superiori al tiraggio, quelli più vecchi tra noi, tipo me, ricorderanno sicuramente l'industar 3.5 50mm, sulle fotocamere a telemetro era, fisicamente, più lungo dell'omologo per reflex Zenit, proprio per compensare la differenza di tiraggio
Nei primi anni '50 il costruttore parigino Angenieux introdusse il primo obbiettivo a schema retrofocus, un'ottica cioè, dotata di uno spazio retrofocale superiore alla sua lunghezza, un'autentica rivoluzione in campo ottico, era possibile progettare ed utilizzare, ottiche con lunghezza focale inferiore allo spazio retrostante la flangia d'innesto.
Da quel punto in poi l'evoluzione nel campo della progettazione e dei materiali ha fatto il resto.
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| inviato il 10 Dicembre 2023 ore 17:28
Materiali, lenti asferiche, rivestimenti lenti ecc....
Ma anche oggi molte lenti grandangolari sarebbero inguardabili/inusabili senza correzioni software.
A computer e in macchina. Provare RAW Digger per credere. |
| inviato il 10 Dicembre 2023 ore 17:51
La fotografia è assolutamente inscindibile dalla tecnologia.
Senza le scoperte e sviluppi nel campo della chimica e delle lenti non sarebbe mai nata.
E da quando è nata, è stato un continuo, inarrestabile progresso tecnico che ha portato a nuove possibilità.
La vera rivoluzione dei ns anni è la possibilità di fare ottime foto con una tavoletta e inviarle istantaneamente in ogni parte del mondo. |
| inviato il 10 Dicembre 2023 ore 18:49
E' relativamente vero...
Giustamente è stata citata Angenieux (più nota nel mondo cine) con i suoi obiettivi retrofocus, che nel 1953 produce un 28mm f/3.5 e nel 1957 24mm f/3.5.
Ma anche Zeiss per il 35mm: Biogon 21mm f/4.5 (1954) oppure Hologon 15mm f/8 (1969). |
| inviato il 10 Dicembre 2023 ore 18:59
Non credo fosse un problema progettuale, ai tempi erano più innovativi di oggi come inventiva, ed allora perché?
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Perché il telemetro della Contax/Leica di allora non si accoppiava a focali inferiori ai 28 mm.
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| inviato il 10 Dicembre 2023 ore 22:17
I grandangolari di una volta! Quanti ricordi!
Negli anni '70 andai da un commerciante di Modena per acquistare un Elmarit 28 per le mie Leica M. Anche allora non li regalavano: il costo ammontava a 600,000 lire (una cifretta!). Poichè gli riuscii "simpatico", aprì la cassaforte ed, orgoglioso, mi mostrò uno Zeiss Hologon 15/8.0 in montatura Leica M. Mi disse che lo aveva pagato 7 milioni! Qualche anno dopo sentii parlare, in giro, di un altro esemplare, ma il prezzo era ben altro: 27 milioni!
Negli anni '90 comprai una Contax G, con 4 ottiche, per l'unica ragione che tra quei vetri c'era il mitico Hologon 16/8.0. In montatura Contax G, Zeiss non riuscì a fare un 15 mm., e dovette "accontentarsi" di un 16! Tutto materiale come nuovo. Sacrificai una Minoltina CLE con i suoi tre obiettivi ed il flash dedicato (+ un pò di soldini ... non troppi, però!). Conservo!
Sempre negli anni '90 comprai il mitico Canono FD 14/2.8 L: viaggio apposito a Bagnacavallo (RA). Avevo un mal di denti quel giorno ... difficile dimenticare! L'ho tuttora.
Il Distagon 15/3.5, nel 2000 mi pare, lo trovai da un commerciante di Torino che me lo portò appositamente a casa. Fortunatamente, in quel periodo, disponevo di ... diversi reni ... dovetti rinunciare ad uno di essi. Avrei mai potuto separarmene in seguito?
Cito, sempre in tema di ricordi, ANCHE un Super Angulon 21/3,4 in montatura nera (Leica M). Andai apposta a Torino per comprarlo. Successivamente, parlando con R. Watanabe (NOC) ventilai l'ipotesi di sostituirlo con un più "nuovo" Elmarit 21/2.8. Lui, che li vendeva, mi fissò un attimo in silenzio, e mi sussurrò "se lo tenga bello stretto!"! Tuttora presente!
Viaggio nei ricordi! Qualcuno si è addormentato? Spero di no! Ciao a tutti coloro che avranno pazientemente letto questi ricordi di un vecchiaccio! GL |
| inviato il 10 Dicembre 2023 ore 22:28
Negli anni '70 Nikon li faceva eccome, io presi il 20mm/4 proprio in quel periodo, prima mi pare ci fosse un f3,5 (scarso) uscito negli anni '60, con una lente frontale enorme
Quì ci si può divertire....
www.photosynthesis.co.nz/nikon/serialno.html |
| inviato il 10 Dicembre 2023 ore 22:29
Li ascolto volentieri io!
Che commercianti di Torino ti hanno servito, in questi anni sono sempre meno anche se adesso ha aperto RCS. |
| inviato il 10 Dicembre 2023 ore 22:48
Gainnj. Grazie per l'apprezzamento. Il Distagon 15 da un Sig. Marongiu, torinese di chiare origini sarde; il Super Angulon ... non lo ricordo sul momento, ma era uno molto conosciuto; faceva inserzioni di materiale usato molto nutrite su "Tutti Fotografi"! "Reflex" ... è possibile? Mah? Ciao. GL |
| inviato il 11 Dicembre 2023 ore 6:13
"Reflex" ... è possibile? Mah? Ciao. GL
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Mi sembra si chiami "Reflex Top Linea" Gianni ma non so se c'è ancora... non acquisto più TF da anni ormai!
P.S. - sempre interessanti i tuoi ricordi dei tempi andati amico mio  |
| inviato il 11 Dicembre 2023 ore 7:22
"MI riferisco agli anni d'oro 30'-50',ma anche fino agli anni 70' è cambiato poco o quasi"
Negli anni '30- '50, non esisteva ancora il trattamento anti riflessi sulle lenti degli obiettivi.
Questo fatto, semplicemente, faceva sì che gli obiettivi fossero limitati a 5 - 6 lenti, pena non avere sufficiente trasparenza dell'obiettivo, contrasto e risoluzione molto bassi.
Con 6 lenti un grandangolo serio non ce lo fai e dunque non c'erano grandangoli seri, ci costruivano al massimo un mediocre 35 mm.
Il trattamento antiriflesso lo inventò un Ingegnere della Zeiss, Alessander Smakula, verso la metà degli anni '30, ma fu subito secretato come tecnologia militare e non fu usato per ottica civile fino a metà anni ' 50, sempre su ottiche Zeiss.
Verso gli anni '60 si diffusero dunque i trattamenti anti riflessi anche presso gli altri costruttori, e con essi, fu reso possibile l'introduzione di ulteriori lenti nello schema ottico, anche oltre 10 lenti già a quei tempi, oggi, coi trattamenti anti riflessi resi più efficienti di quelli del passato, siamo tranquillamente oltre le 20 lenti in schema.
L'introduzione dei trattamenti antiriflessi e la conseguente possibilità di avere numerose lenti in schema, rese possibile la produzione di grandangoli seri, sui 24 mm, mentre i più spinti, che richiedevano più lenti in schema, vennero dopo, agli inizi degli anni '70.
Io a quei tempi avevo un grosso corredo Minolta e nel corredo avevo anche un Rokkor 17 mm F4 comprato in Giappone a fine anni '70, in Italia non c'era, ma la Minolta lo presentò prima, verso la metà degli anni '70, ci sbavai sopra quando uscì ed alla fine lo comprai in Giappone, pagandolo una cifra notevolmente alta, era costosissimo.
Uso moltissimo gli SWA ancora oggi, ma ho cominciato ad usare il 17 mm già verso la fine degli anni '70, lo comprai mi pare nel 1979, dopo che ero entrato a lavorare da qualche anno. |
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