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Buongiorno ho da poco acquistato un monitor benq sw272q. Ora mi sorgono tanti dubbi riguardo lo spazio colore. Se io uso il monitor con impostazioni in Adobe rgb e postproduco la foto, quando da monitor cambio la visualizzazione per anteprima in srgb ovviamente la foto è più spenta. Se la voglio pubblicare però con i colori che vedevo in modalità Adobe rgb, cosa devo fare? La devo rielaborare un'altra volta tenendo il settaggio da monitor in srgb o basta convertila non so come per poi poterla vedere in srgb. Quale è effettivamente alla fine la foto reale che sto vedendo dato che la macchina e il file sono settati su Adobe? E cosa vedono gli altri che non hanno uno schermo Adobe? Seconda domanda. In impostazioni colore in ps, su spazio colore devo lasciare impostato nella prima voce RGB: Monitor RGB -Benq_sw_adobeRgb oppure devo selezionare la voce benq sw272q oppure Adobe rgb 1998? Prima avevo un normale monitor calibrato e non avevo tutta questa confusione. Grazie
Non ho ne il tuo monitor ne uso PS (uso Eizo +C1/Affinity) ma direi che dovresti prima calibrarlo ed usare così le impostazioni per monitor (es. K6500 cd/mq 110-120 ) o per stampa (es. K5000-5500 cd/mq 80-90) e poi nel programma di post produzione lavorare in pro-photo (mi sembra sia così per PS) e alla fine esportare il file/foto in AdobeRGB o sRGB come Tif 16/8 bit o Jpeg in base alle tue esigenze. Con sRGB avrai più compatibilità ( in generale) di visualizzazione su altri monitor ma marche, tecnologie e monitor non calibrati o diversamente calibrati non potranno dare risultati di visualizzazione delle foto che tu vedrai sul tuo benq
Dovresti seguire un corso o almeno qualche video sulla gestione del colore. In breve il monitor andrebbe impostato in modalità nativa, profilato e calibrato. Il profilo ottenuto impostato nel sistema operativo. A quel punto usando programmi che abbiano la gestione del colore vedrai le immagini sempre uguali indipendentemente che abbiano profilo sRGB o AdobeRGB Le foto vanno pubblicate in sRGB che è il minimo denomitatore comune per tutti i display. Anche chi non ha un display calibrato vedrà le foto in sRGB più o meno correttamemente
Grazie mille a tutti per le informazioni. Ora provo a seguire le vostre indicazioni e sto come suggerito cercando anche un corso sulla gestione colore. Grazie
“ Se io uso il monitor con impostazioni in Adobe rgb e postproduco la foto, quando da monitor cambio la visualizzazione per anteprima in srgb ovviamente la foto è più spenta. Se la voglio pubblicare però con i colori che vedevo in modalità Adobe rgb, cosa devo fare? „
Se la foto contiene colori che sono visualizzabili in AdobeRGB (gamut più ampio) ma non in sRGB (gamut più limitato) non c'è niente da fare, Quei colori (che immagino più saturi e brillanti) non li vedrai nella versione convertita in sRGB.
Inoltre il "cambio" per ottenere un file in sRGB non va fatto sul monitor, ma nell'applicazione che usi per lavorare sulle foto, quindi Photoshop o Affinity Photo, convertendo nel profilo sRGB, o in Lightroom esportando in sRGB.
Ah ok ho capito. Grazie mille per i link ora lo guardo subito. Ma quindi a cosa serve la possibilità di vedere adobe o srgb o b/n sul monitor? Solo come anteprima? Giusto? Grazie mille ancora a tutti
Se hai un monitor che copre un'alta percentuale dello spazio Adobe RGB, con le applicazioni idonee (esempio Photoshop) vedrai una più ampia quantità di colori e sfumature rispetto all' sRGB.
Come spazio colore di lavoro suggerisco caldamente Prophoto e non Adobergb. Non si capisce la ragione per la quale lo consiglino invece le ragioni per sconsigliarlo sono almeno tre:
1) Quando apriamo un Raw con lightroom e Camera raw lavoriamo già con un fratello stretto di prophoto.
2) Le immagini scattate con una moderna fotocamera digitale possono cattuare una quantità di colori enorme e se scattiamo in raw che per sua natura non ha uno spazio colore, è un controsenso aprrossimarne una parte (intenti di rendering) per la sola ragione di aver scelto uno spazio colore limitato come Adobergb.
3) I monitor widegamut superano lo spazio colore Adobergb, quindi sono in grado di visualizzare quei colori che se ripresi durante lo scatto verrebbero purtroppo approssimati scegliendo uno spazio colore standard di lavoro come adobergb.
Potremmo andare avanti: Adobergb é stato concepito come spazio colore standard per l'esportazione e il salvataggio dei file di immagine, non come spazio di lavoro.
La domanda é più che lecita e cerco di argomentare la risposta per punti:
1) Se 15 anni fa avessimo ragionato così allora anche sRGB sarebbe stato inutile poiché il 99% dei monitor non lo coprivano. Avresti elaborato la tua fotografia castrandola in partenza, avresti speso del tempo tra livelli e correzioni del colore e oggi dovresti rifarla da capo. Ammesso che tu abbia conservato il file raw. Lo stesso discorso vale per adobergb e tutti quei profili colore più piccoli di prophoto.
Diverso é il discorso di chi scientemente sceglie di lavorare esclusivamente in sRGB. Ma non é questo l'argomento della discussione.
2) Lo spazio colore di periferica, nel tuo caso il monitor, non solo ha un asse dei grigi non teorico come quello di uno spazio colore standard ma é limitato dal gamut del tuo monitor (vedi sopra).
Il suo unico scopo é quello di far sapere al tuo computer come tradurre i "colori" delle immagini senza inviarli a caso sul display, ovviamente secondo lo standard icc. In pratica cambiano i numeri per non cambiare i "colori". Fine del suo scopo.
Usarlo come spazio di lavoro é persino peggio che usare adobergb, perché quest'ultimo é "teorico" ed é scritto a tavolino e non rappresenta il comportamento di nessuna periferica fisica. E poi quell'asse dei grigi non lineare crea un gran paciugo.
Sto leggendo tutte le vostre risposte e vi ringrazio di cuore per per tutte le informazioni che mi state dando che sono tantissime ed ora mi è tutto molto più chiaro. Grazie mille
La tecnologia avanza e oggi abbiamo monitor wide gamut che superano l'adobergb quindi nemmeno tenendo buono l'assunto che fai sarebbe conveniente sceglierlo, non solo taglierebbe fuori i colori eventualmente presenti nella foto (o meglio li approssimerebbe in base all'intento di rendering scelto) ma taglierebbe fuori anche quelli potenzialmente visualizzabili sul display e visto che il profilo colore del display non va usato, la soluzione migliore é proprio quella di usare quello più grande a disposizione. Come vedi al giorno d'oggi non é solo sconsigliabile per via della sua natura* ma é anche limitante.
Una volta finita l'elaborazione della foto si salva una versione 16 bit prophoto che contenga tutti i colori della foto e poi la si converte in funzione della destinazione d'uso.
Ci sono casi specifici ad esempio in quegli ambiti che necessitano di un workflow srgb. In questo caso acquistano direttamente un modello che nativamente produca un volume simile senza emulazioni. Tipo CS230 e figliastri.
Forse é sfuggito ma Camera Raw e Lightroom internamente usano un parente strettissimo di prophoto quando maneggiano le foto. Quindi il tuo raw passa già da lì. E non é un caso.
Per fare un altro esempio ci siamo trovati per anni nella condizione di non vedere tutti i colori che stampiamo, il gamut di periferica di uno non rientra completamente nell'altro e quindi si usano gli intenti di rendering. Ma questo é un limite tecnologico, non siamo noi a segare via i colori deliberatamente e se ci fossero strumenti in grado di non approssimarli li avrebbero messi in commercio. Le approssimazioni non piacciono a nessuno.
* Adobergb non nasce come spazio di lavoro per l'elaborazione né per l'archiviazione ma per l'interscambio di immagini.
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