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I migranti a Trieste


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avatarsenior
inviato il 02 Dicembre 2023 ore 9:39

Dopo la galleria su Pierrot Lunaire voglio proporre quest'altro lavoro in forma di reportage. Credo che le serie di foto abbiano altra valenza emotiva delle foto singole: non migliore, diversa. Ho già detto a Juza Emanuele che mi piacerebbe uno spazio per progetti e serie, probabilmente sarebbe istruttivo per molti. Per me è stata una grande esperienza umana e anche fotografica.

L'argomento “migranti” suscita sempre reazioni scomposte in un senso o nell'altro. Credo sia una delle situazioni di cui si parla di più e si conosce di meno. Una specie di corto circuito della comunicazione e dell'informazione.
Grazie a Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi, fondatori dell'organizzazione di volontariato Linea d'Ombra ODV, ho potuto vivere più da vicino la situazione drammatica di queste persone. Ciò significa che ho speso molte ore tra i “terribili migranti” i quali, in realtà, sono giovani che scappano da guerre, carestie, torture, drammatiche conseguenze del cambiamento climatico, miseria. Cercano – pensate un po' – una vita migliore di quella che il destino sembra aver deciso per loro.
Passano per Trieste ma la stragrande parte considera la nostra città una tappa e nulla di più, perché la loro meta sono altri paesi.
La mia, più che una presa di posizione dichiarata – che è comunque evidente – vuole essere una testimonianza, perché gran parte dei triestini e non solo si esprime sulla questione senza cognizione di causa. Le fonti di informazione sono i relata refero che arrivano nei modi più impensabili e spesso artatamente orientati.
Dal momento che amo la fotografia, che è una forma di comunicazione come le parole che state leggendo, ho pensato di raccontare per immagini (poche, sobrie, severe) cosa succede nella “piazza del mondo” e cioè Piazza della Libertà a Trieste. E anche di far vedere i volti di coloro che passano parte della parabola della vita in quella piazza, sia tra i migranti sia tra chi cerca di dare loro un sostegno. Nel linguaggio fotografico questo è un reportage e le foto andrebbero viste nell'ordine in cui le vedete pubblicate, ma ha poca importanza.
Racconto un episodio. Una sera stavo parlando con un ragazzo afgano, Amir. Il suo inglese era peggiore del mio, quindi più che parlare cercavamo di capirci in qualche modo, usando anche il linguaggio del corpo. A un certo punto mi ha chiesto di scattargli una foto e io, ingenuamente, dopo averlo fatto, gli ho chiesto dove potessi mandargliela. Mi ha risposto “da nessuna parte, volevo solo che restasse a qualcuno una traccia della mia esistenza e del mio passaggio qui, perché non so che ne sarà di me.”
Subito dopo molti altri ragazzi afgani e pakistani mi hanno chiesto la stessa cosa e io, che come chi mi conosce sa bene, non sono proprio un cuore tenero mi sono commosso. Commosso nel senso che mi sono messo a pensare, cosa che non molti fanno.
Nell'ormai famigerato Silos non sono andato, ma può essere che nei prossimi mesi lo faccia; devo sentirne l'urgenza bruciante, come è stato per le foto che pubblico oggi.
Una circostanza credo sia indiscutibile e cioè che i volontari di Linea d'ombra, che sono affiancati da varie altre associazioni, fanno del Bene, con la maiuscola.
Alla fine mi sono convinto che noi, anche se dubito che siamo ancora in tempo, dobbiamo combattere la sostituzione etica, non la sostituzione etnica. Dobbiamo lottare per far sì che il nostro essere uomini abbia l'unico significato possibile: aiutare i nostri simili.
Grazie a Lorena Fornasir, grazie a Nika Viq, a Monika Bulaj e Giulia Coppetti




















































avatarjunior
inviato il 02 Dicembre 2023 ore 10:15

Ciao,
Per ora ho letto solo il tuo testo, le foto le guarderò con calma questa sera.
Concordo con il tuo incipit: che il tema dei migranti scatena reazioni forti. Trovo che l'idea sia ottima.
Circa l' accoglienza è giusto avere opinioni diverse, l'importante è non scadere mai nelle banalità o nella violenza.
Ps la cosa “magica” della fotografia ,nonostante i tempi, è che tuttora riesca a farci riflettere e sviluppare pensieri

Lorenzo

avatarsenior
inviato il 02 Dicembre 2023 ore 11:24

Ciao Lorenzo, grazie per aver lasciato la tua opinione. Ciao, Paolo

avatarmoderator
inviato il 03 Dicembre 2023 ore 17:35

Introduzione equilibrata e scorrevole.
Questo passaggio lascia il segno: Mi ha risposto “da nessuna parte, volevo solo che restasse a qualcuno una traccia della mia esistenza e del mio passaggio qui, perché non so che ne sarà di me.”
Consiglio di creare una tua galleria dedicata senza quindi la presenza di altri progetti.
(imho)
Ciao, Lauro

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2023 ore 18:25

dobbiamo combattere la sostituzione etica, non la sostituzione etnica.



Se decidi, come sopra consigliato, di creare una galleria dedicata a queste immagini, dagli per titolo questa frase, è perfetta.


Grazie.

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2023 ore 20:14

Lauro grazie, quando ho tempo credo che seguirò il tuo consiglio.
Lapo ci penso, forse è un po' troppo lungo come titolo, ma grazie comunque.
Grazie a entrambi, Paolo

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2023 ore 21:01

So che come titolo è lungo, ma non ho trovato un modo migliore per esprimere il mio apprezzamento per quella frase, mi è piaciuta anche più delle immagini, 9 parole che trasformano una cronaca in oggetto di riflessione, personale prima che pubblica.

avatarsenior
inviato il 03 Dicembre 2023 ore 21:10

Ancora mille grazie, Lapo. Paolo

avatarsenior
inviato il 04 Dicembre 2023 ore 22:34

Ciao Sddm, grazie mille. Paolo

avatarsenior
inviato il 04 Dicembre 2023 ore 22:47

La parte fotografica la trovo molto acerba.

avatarsenior
inviato il 04 Dicembre 2023 ore 23:54

Ciao Mirko, accetto volentieri le critiche, spiegati meglio se hai voglia e tempo. Grazie, Paolo (leggo appena posso)

avatarsenior
inviato il 05 Dicembre 2023 ore 1:57

la parte scritta mi pare troppo lunga ma buona.
la parte fotografica purtroppo da rivedere: non ne salverei nemmeno una.

Sono foto banali, che poteva fare chiunque fosse stato li.

Anche se non ti sembrera', non sei entrato dentro.


avatarsenior
inviato il 05 Dicembre 2023 ore 7:58

Io non sono così tranchant. Mi pare che due/tre scatti potrebbero entrare in una serie più ampia e completa.

È vero: in quasi tutte le immagini si sente una distanza ma è la situazione stessa che sembra mettere in scena una certa distanza noi/loro. Sembra anche una situazione dove più di tanto non ci sia da raccontare. Ad esempio, inutile mettere tre foto delle volontarie che curano le ferite. Una basta e avanza.

Se ti interessa un lavoro su questo tema devi passare molto tempo con queste persone. Questa è una delle condizioni per "entrare dentro".

Guardati anche molti altri lavori di reportage su temi analoghi. Ci sono modalità abbastanza codificate nel fotogiornalismo per costruire una serie che abbia contenuto e senso.

avatarsenior
inviato il 05 Dicembre 2023 ore 8:48

Ciao Mirko, accetto volentieri le critiche, spiegati meglio se hai voglia e tempo. Grazie, Paolo (leggo appena posso)

Intendo dire che la parte fotografica ha necessità di tempo per maturare il tema che vorresti affrontare. Sono una serie di scatti dai quali non appare la traccia che scrivi.
Appaiono il risultato di una serata occasionale, un po estemporanea, pochi sguardi, poche cose significative, abbastanza confusione.
Quando si è coinvolti emotivamente si perde la capacità di osservare le immagini pensando come se non si fosse stati presenti; tutte quelle informazioni (visive, espressive, narrative, etc) che hai avuto modo di raccogliere non possono essere percepite dallo spettatore e quanto narri non traspare della foto. Per certi aspetti la narrazione crea una aspettativa alla visione da cui si rimane delusi.
Se riesci per un attimo ad estranearti dalla situazione che hai vissuto ti accorgeresti che le foto non arrivano a chi le guarda.
Condivido quanto scrive Ale, e so che non è facile improvvisarsi reporter per una sera Sorriso ; tale spazio temporale è troppo breve per avere un taglio in sintonia con il narrato.
Avrei sicuramente fatto come e peggio di te. Vedrai che se avrai altre occasioni tirerai fuori sempre qualcosina di meglio

avatarsenior
inviato il 05 Dicembre 2023 ore 10:02

Mi dispiace ma secondo me le immagini hanno difetti che non me le fanno apprezzare. Ti dico quello che per me non funziona : composizione non curata (è importante anche nel reportage e situazioni non dinamiche come quelle lo permettono)
Le foto che potevano essere interessanti sono troppo lontane,un paio si possono croppare per renderle migliori.
Spesso troppi soggetti nel fotogramma, che creano troppa confusione. Meglio avvicinarsi e interagire con pochi
La luce è quella che è ma la postproduzione che hai fatto non è adatta
Per riassumere estremamente: sembrano immagini colte con una videocamera di sorveglianza (è un paragone esagerato ma è per rendere l'idea)

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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