| inviato il 01 Dicembre 2023 ore 12:17
Questa domanda mi è sorta pensando al fatto che l'immagine proiettata dall'obiettivo è circolare e quindi una buona parte finisce all'esterno del sensore, e in casi come la forte luce diurna questa potrebbe rimbalzare internamente e colpire il sensore, rendendo necessari specifici trattamenti per l'interno del corpo macchina. L'altra ipotesi che mi sono fatto è che i sensori sono costruiti per catturare in modo molto selettivo solo la luce proveniente da una specifica angolazione, quella perpendicolare. Non sono però sicuro se lo specchio e il pentaprisma accettino la luce in modo altrettanto selettivo. |
user242173 | inviato il 01 Dicembre 2023 ore 13:11
Se lo specchio è alzato non becca certo nessun fascio di luce e quindi nemmeno il pentaprisma , per il resto del discorso conta lo schema ottico dell'obiettivo …. facci caso tutti gli obiettivi più costosi generalmente tendono a vignettare … ci sarà un perché…. |
| inviato il 01 Dicembre 2023 ore 13:46
“ è circolare e quindi una buona parte finisce all'esterno del sensore, e in casi come la forte luce diurna questa potrebbe rimbalzare internamente e colpire il sensore, rendendo necessari specifici trattamenti per l'interno del corpo macchina. „ Beh, c'è un motivo se l'interno delle fotocamere (perlomeno della parte ottica) è tutto nero La luce che non va sul sensore ovviamente rimbalza, e può andare ovunque, però per arrivare fino al sensore credo che quasi sempre debba fare almeno 2 rimbalzi su superfici nere quindi rispetto a quella che normalmente arriva sul sensore il suo contributo è talmente basso che normalmente è insignificante. “ Non sono però sicuro se lo specchio e il pentaprisma accettino la luce in modo altrettanto selettivo. „ La luce che arriva dal pentaprisma può essere un problema quando fai lunghe esposizioni coi filtri ND o diaframmi molto chiusi, perché la luce che arriva dall'obiettivo è fortemente ridotta mentre quella che può filtrare dall'oculare della fotocamera non lo è, ed è il morivo per cui esiste il tappino per l'oculare (o in certi modelli, mi vengono in mente le Nikon di fascia alta, c'è proprio una tendina integrata davanti all'oculare che si può chiudere manualmente). |
user242173 | inviato il 01 Dicembre 2023 ore 15:33
Ovviamente le tendine iniziano a muoversi solo ed esclusivamente a specchio completamente alzato e comunque il rischio di luci riflesse sul sensore si ha esclusivamente dalla posizione GS in su |
user242173 | inviato il 01 Dicembre 2023 ore 15:47
Sì sì beh certo il mio discorso ha valore presupponendo che dietro al mirino ci sia il fotografo |
| inviato il 01 Dicembre 2023 ore 16:39
“ l'immagine proiettata dall'obiettivo è circolare e quindi una buona parte finisce all'esterno del sensore, e in casi come la forte luce diurna questa potrebbe rimbalzare internamente e colpire il sensore, rendendo necessari specifici trattamenti per l'interno del corpo macchina. „ Sì, è esattamente così, sia nelle macchine che negli obiettivi che nei paraluce. Ma non so dirti di preciso che materiali usino. A volte un feltro nero, a volte vernice nera molto opaca. Nelle macchine che ho costruito da me ho usato un foglio di feltro nero adesivo o la Black 2.0, vernice nera molto nera. |
user242173 | inviato il 02 Dicembre 2023 ore 2:13
Tra l'altro sul sensore vi e' sempre un filtro protettivo anti UV e anti riflesso ma, come detto, e' verosimile ipotizzare che un minimo rischio possa esserci generalmente da 1/320s a tempi piu lunghi... anche col fotografo dietro al mirino |
| inviato il 02 Dicembre 2023 ore 6:14
Perchè 1/320? Che centra il tempo con il percorso della luce? |
user242173 | inviato il 02 Dicembre 2023 ore 7:21
Generalmente è' il tempo minimo in cui il sensore è totalmente esposto….poi dipende dalla fotocamera, ma è ovvio che le possibilità di luce parassita sul sensore crescono al crescere di superficie sensibile esposta e diminuiscono drasticamente quanto più diminuisce lo spazio tra le tendine quando effettuano la loro “scansione” |
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